Carteggio

Come si evince dal nome di questo blog e dal post precedente,  ho sempre vissuto ed inteso il mare come una forte rappresentazione degli accadimenti della vita. Vorrei quindi porvi una domanda, esponendovi una similitudine che traggo dalle esperienze nel mondo velico e delle regate.

L'America's Cup non credo abbia bisogno di presentazioni. Alla grande massa in Italia, arrivò con l'avventura di Azzurra di Cino Ricci in quel di San Diego, poi fu la volta della fantastica spedizione del Moro di Venezia, ad Aukland ed infine Luna Rossa, Mascalzone Latino, +39 a Valencia.

Questa tipologia di barche, rappresenta quanto di più tecnico ed evoluto esista nel settore delle regate veliche tra le boe (quindi su percorso obbligato).
Ma soprattutto rappresenta la competitività dei grandi magnati, tycoon e delle multinazionali del globo, e spesso (troppo) più che sugli specchi d'acqua, la competizione si è trasposta nelle aule dei tribunali; e l'edizione che sta prendendo il via in questi giorni a Valencia tra 2 catamarani ipertecnologici ed estremizzati (Alinghi e BMW Oracle) è la risultante di questo modo estremo d'intendere lo sport: Vincere ad ogni costo, per usufruire di tutte le derive commerciali che conseguiranno.

Bernard Moitessier è stato uno dei caposcuola tra i navigatori solitari oceanici della Francia, paese leader in questa disciplina.
Famoso perchè nel 68 (22/8) partì per quella che fu la prima regata in solitario, intorno al mondo e senza scalo, ovvero partenza e ritorno in Inghilterra. Stava vincendo (premio di 5000 sterline...dei tempi) dopo aver doppiato i 3 capi, (Buona Speranza, Leeuwin, Horn)  mentre si apprestava ad iniziare la risalita dell' Oceano Atlantico, e con la moglie che lo attendeva a casa, decise di abbandonare la regata, e.....compiendo un altro mezzo giro del mondo, andò all'atterraggio di Tahiti (21/6/69) . Non aveva più voglia di tornare ad una..."civiltà" alienante e contronatura!!! (Nel 68??? Perspicace...no???)
Questa impresa è riportata in un magnifico libro, scritto dal navigatore stesso,  intitolato "La lunga rotta" che in Italia fu edito da Mursia. Libro che ha accompagnato i miei sogni da adolescente, e la rotta di cui si fa il resoconto, non è solo quella solcata sul mare, ma è soprattutto quella del viaggio interiore, che ha portato il navigatore/scrittore a questa scelta.

A questo punto mi direte: Ok Sol...espresso il nozionismo velico...la domanda????

Mi piacerebbe sapere...che tipi siete?...vi sentite rappresentati dagli equipaggi di coppa america,  e quindi siete tipi competitivi in modo intenso, anche se non per tutto...magari solo in un determinato settore...lavorativo...affettivo; oppure siete più...solitari...amanti della riflessione e dei tempi lunghi, del piacere di assaporare anche solo un singolo "frutto" della Vostra esperienza????

Buon Vento a TUTTI VOI.