Carteggio

POST DIFFICILE.

POST DIFFICILE......

.....perchè difficile è rendere con esattezza le sensazioni ed i pensieri che erano im me, durante la brevissima visita ad Onna e l'Aquila.

Dunque, dopo aver lasciato Sulmona e con appresso la gioia donata da GIOIA (TERESA) io e la Rottermayer abbiamo preso una strada statale, e finestrini aperti per la bellissima giornata di sole, ci siamo diretti verso l'Aquila, con fare divertito...almeno per me che amo una guida "sportiva" ed i tornanti delle arrampicate appenniniche me ne hanno concesso il piacere. Unica nota dolente...le lamentele del navigatore dai capelli ramati, che quando ha da commentare la "maschile guida" mi fà apprezzare persino la voce metallica del GPS, pur di non sentire le sue rimostranze!

Viaggio divertente...scherzoso...fino all'arrivo.

Una indicazione stradale ci dice di svoltare per dirigerci ad Onna....attraversiamo un binario e...

Immediatamente cala il silenzio...come un forte pugno allo stomaco...manca il respiro.

Immobili osserviamo le macerie, i monconi di case, io e mia moglie non ci diciamo nulla, sappiamo quali sono i pensieri reciproci, stiamo tutti e 2 pensando ad una ipotetica famiglia, alla loro quotidianità e a quella notte maledetta.

Prendiamo una strada che sembra costeggiare perimetralmente il paese.

Ma ci porta immediatamente davanti al villaggio di prefabricati che ospitano le genti di Onna.

E' subito chiara una cosa: Da Onna, i suoi abitanti non si sono voluti spostare...vogliono controllare lo stato dei lavori...ma soprattutto mantengono il contatto visivo con le proprie radici.

Il villaggio prefabbricato, è praticamente costruito a ridosso delle vecchie case, li divide un solo basso muro di tavole, su cui sono appese immagini in bianco e nero, dei giorni belli e "normali" della Vita di e ad Onna.

Poi, mi assale un malessere che non riesco a descrivere, se non con il termine "Intruso"

E' strano, sono lì perchè voglio rendermi conto di cosa accade ad una parte del MIO PAESE, possibilmente per testimoniare con questo misero blog, lo stato delle cose e la mia "visione" del tutto, ma contemporaneamente sembro un turista, ed anche se faccio tutto e mi muovo con discrezione, non posso evitarmi di pensare che potrei dare fastidio a chi ha così fortemente sofferto.

Ed anche se in fondo, una presenza esterna come la ns. contribuisce a ricreare la "normalità", avverto una sorta di "pudore" che mi suggerisce di dedicare un ultimo pensiero, una preghiera e lanciare un virtuale abbraccio ai miei connazionali. 

Quindi ci dirigiamo a l'Aquila, e una volta entrati in città, le già poche parole, scompaiono del tutto e quello che "avvertiamo" non è francamente descrivibile. Comprendiamo altresì cosa significhi la frase: non ti rendi conto se non lo vedi!!

Una cosa che subito colpisce degli amanti di animali come me e mia moglie, è che non vediamo un gatto od un cane in giro...e non li vedremo per tutta la giornata. Ci incamminiamo verso il centro, abbiamo letto (sul blog di Gioia) che il famoso bar dei F.lli Nurzia ha riaperto l'attività, esattamente su un lato della p.zza del duomo, e quindi almeno come clienti vogliamo portare la solidarietà a chi "esprime" coraggio e voglia di riappropriarsi della propria quotidianità.

Eppure, anche su quella piazza ci sono alcune cose che ci colpiscono.

E' semideserta, se non fosse per un paio di volanti dei carabinieri.

E' "vogliosa" di tornare a VIVERE. Dal lato opposto a quello del bar in cui abbiamo sostato, un altro richiama clienti, esponendo un altoparlante che manda musica, che nel silenzio del vuoto attorno, sembra iperurlante, come a gridare: Sono qui...ci sono e voglio ESSERCI.

E' "riflettente" del TUTTO...dello "status quo". E questo si evince osservando le vetrine vuote di negozi desolatamente vuoti, affacciate su una vuota piazza.

Ci incamminiamo di nuovo...c'è un posto dove voglio assolutamente soffermarmi...pensare...pregare.

Ci avviciniamo...ed il battito cardiaco aumenta...il groppo sale fino alla gola. Alzare lo sguardo per vedere ciò che non c'è più è indescrivibile. Mia moglie non comprende subito, poi le faccio vedere le fondamenta che sono dietro e sotto la transenna, ed allora realizza che lì c'era una costruzione, che quelle porte verdi che vede sulla facciata, in realtà davano su stanze interne.

Ci guardiamo....andiamo via!!!

Questo post l'ho voluto scrivere per tentare di comunicare le sensazioni di quel giorno, ed ho volutamente omesso ogni discorso politico, semplicemente perchè le disgrazie colpiscono tutti e tutti debbono sentirsene colpiti e partecipi.

Di sicuro è stata quella, una giornata che mi ha permesso di mettere di nuovo a fuoco (se mai ce ne fosse stato bisogno) il mio AMORE per i concetti di comunità, di responsabilità civile, di non appartenenza a NESSUNA CAZZO DI PARTE PEGGIORE DELL'ITALIA, sapendo bene ove essa risieda e governi e faccia opposizione.

Forse sono solo il solito utopista...sorta di Don Chisciotte e relativi mulini a vento, ma voglio vivere questa sorta di AUTODETERMINAZIONE del popolo della rete....perchè comunque c'è moltissimo da fare, e c'è chi ci chiede impegno ed attenzione.