Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post N° 257

Post n°257 pubblicato il 29 Agosto 2006 da fiumecheva
 

"Come mai, nei momenti che mi avvicino di più, tu sembra che mi respingi e ti allontani?"
E le parole all'improvviso le escono così:
"Perchè non voglio che tu diventi un marito."
Lei temeva che lui si sarebbe arrabbiato a una risposta così, che sembrava non entrare molto nel discorso e invece:
"Ma per te cos'è un "marito"?"
E così senza pensarci troppo:
"Un marito è quell'uomo che quando rientra a casa la prima cosa che fa è chiedere se è pronto da mangiare, neppure dice ciao e se è pronto si mette a tavola, e se no si sdraia sul divano in attesa del pranzo e poi dopo pranzato ancora a pisolare sul divano fino allora di tornare al lavoro.
Un marito non torna mai in orario, ti vuole in cucina, sempre pronta col pasto caldo.
E non chiede mai come hai passato la giornata,  come stai, come stanno bambini, che trova sempre puliti e ormai calmi anche dopo giornate di lotte e litigi.
E dopo giornate intere senza comunicare ecco che la sera si ricorda di avere una moglie.
Oh!!! Come ama tanto quella moglie ora che è sera, ora che sente una certa esigenza..."
E l'elenco continua fino a quando un ricordo si fa strada.
Lui l'ascolta attento:
"... il padre dei miei figli aveva avuto un incidente ed è dovuto restare in ospedale tanto, tra degenza e operazione.
I bimbi erano piccoli (6 e 2 anni), ma talmente bravi!
Ogni giorno mi facevo 50 km per andare e tornare dall'ospedale, per portare i bimbi dal padre e occuparmi un po' di lui.
Non mi costava fatica, a quel tempo non lavoravo a tempo pieno e l'amore che portavo a mio marito mi sosteneva in tutto, anche dalle intrommissioni dei suoi parenti.
Ma un giorno, mi suocera mi disse:
"Domani puoi fare anche a meno di venire in ospedale.."
La cosa mi colpì al cuore come una pugnalata...
Un'amica di mia suocera che era presente e sentì la frase si girò di scatto verso lei e la rimproverò:
"Ma Pia!!! Cosa stai dicendo?!"
Ma lei continuò tranquillamente:
"Domani viene mia figlia e ci penserà lei al fratello e quindi non è necessario lei venga."
Con rabbia le dissi che si trattava di mio marito e che non ero una donna a ore e che quindi sarei venuta come e quando avrei voluto. L'amica di mia suocera mi fece eco:
"E' suo marito!!" ...."
Una lacrima iniziò a scorrerle sulla guaccia
Lui la bacia
"Sono cose passate, amore, che importa ormai"
"Si, amore , hai ragione..."
Eppure lei aveva ancora viva quella sensazione di colpo al cuore, quel dolore impotente...
Lui probabilmente se n'è accorto e ha sentito di amarla ancora di più...
"Non voglio una moglie, non voglio rinchiuderti in cucina e a pulire casa... voglio una compagna con cui dividere le emozioni della vita di tutti giorni...." 

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Commenti al Post:
CRIUNAMICAXTE
CRIUNAMICAXTE il 29/08/06 alle 23:32 via WEB
eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeh già, già già già!
 
 
fiumecheva
fiumecheva il 30/08/06 alle 20:06 via WEB
Già,Già,Già,Già.... :-))
 
rivedelfiume
rivedelfiume il 30/08/06 alle 12:54 via WEB
le suocere sono la prima caua di divorzi o/e rotture e litigate in coppie anche affiatate. Conosco gente che si impegna, nella prossima vita, a sposare esclusivamente orfane/i.
 
 
fiumecheva
fiumecheva il 30/08/06 alle 20:04 via WEB
I parenti impinccioni in genere, compresi i propri genitori, spesso sono causa di litigi.... La mia nuova "suocera" sta al di là del mare :-) peccato che non posso mandarci anche i miei genitori :-P
 
laloda
laloda il 30/08/06 alle 17:35 via WEB
Ciao fiume tutto vero quello che dici. un abbraccio
 
 
fiumecheva
fiumecheva il 30/08/06 alle 20:05 via WEB
Ciao Lalo :-) che piacere rileggerti :-*
 
lungoilviale
lungoilviale il 31/08/06 alle 19:14 via WEB
mi fai commuovere ogni volta che ti leggo....le storie che racconti (preferisco chiamarle storie, diamoci la possibilità, almeno con il passato...)hanno molta similitudine con le vicende della mia famiglia, intendo dei miei e la mia di ora. Mi spaventa verificare come si possa cambiare nel tempo e lasciarsi inaridire, perdere totalmente la sensibilità di un tempo, che ci ha fatto innamorare e forse anche godere un pò la vita quando ne abbiamo avuto l'occasione, quella disponibilità verso gli altri che ci faceva così intenerire....Forse è stata la vita...magari ci ha dato troppo poco.... Non voglio piegarmi alla durezza della vita, preferisco soffrire, ho imparato bene, lo conosco e non sopporto l'idea di farlo agli altri.
 
 
fiumecheva
fiumecheva il 04/09/06 alle 22:18 via WEB
"Non voglio piegarmi alla durezza della vita, preferisco soffrire, ho imparato bene, lo conosco e non sopporto l'idea di farlo agli altri."... E' una lotta ogni giorno... 8-I
 
lungoilviale
lungoilviale il 05/09/06 alle 18:32 via WEB
lo so, ma dalla mia parte devo dire che ho avuto una buona scuola. Ho avuto un'infanzia con poche cose materiali,di cui credevo di sentire la mancanza, disseminata di situazioni difficili ed anche talvolta drammatiche, ma ampiamente controbilanciate dal grande affetto dei genitori e di fratelli e sorelle. Affetti che ancora porto dentro e che ho riconosciuto essere le sole cose importanti, quelle che ti danno forza quando manca e sicurezza e determinazione quando la fiducia viene meno. Naturalmente ho i miei quarti di luna anch'io: la mia vita non è ancora tanto facile, ma non vado alla deriva tanto facilmente e spesso mi sento dire:"ma come fai?..". Bisogna crederci!
 
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