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Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post N° 257

Post n°257 pubblicato il 29 Agosto 2006 da fiumecheva
 
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"Come mai, nei momenti che mi avvicino di più, tu sembra che mi respingi e ti allontani?"
E le parole all'improvviso le escono così:
"Perchè non voglio che tu diventi un marito."
Lei temeva che lui si sarebbe arrabbiato a una risposta così, che sembrava non entrare molto nel discorso e invece:
"Ma per te cos'è un "marito"?"
E così senza pensarci troppo:
"Un marito è quell'uomo che quando rientra a casa la prima cosa che fa è chiedere se è pronto da mangiare, neppure dice ciao e se è pronto si mette a tavola, e se no si sdraia sul divano in attesa del pranzo e poi dopo pranzato ancora a pisolare sul divano fino allora di tornare al lavoro.
Un marito non torna mai in orario, ti vuole in cucina, sempre pronta col pasto caldo.
E non chiede mai come hai passato la giornata,  come stai, come stanno bambini, che trova sempre puliti e ormai calmi anche dopo giornate di lotte e litigi.
E dopo giornate intere senza comunicare ecco che la sera si ricorda di avere una moglie.
Oh!!! Come ama tanto quella moglie ora che è sera, ora che sente una certa esigenza..."
E l'elenco continua fino a quando un ricordo si fa strada.
Lui l'ascolta attento:
"... il padre dei miei figli aveva avuto un incidente ed è dovuto restare in ospedale tanto, tra degenza e operazione.
I bimbi erano piccoli (6 e 2 anni), ma talmente bravi!
Ogni giorno mi facevo 50 km per andare e tornare dall'ospedale, per portare i bimbi dal padre e occuparmi un po' di lui.
Non mi costava fatica, a quel tempo non lavoravo a tempo pieno e l'amore che portavo a mio marito mi sosteneva in tutto, anche dalle intrommissioni dei suoi parenti.
Ma un giorno, mi suocera mi disse:
"Domani puoi fare anche a meno di venire in ospedale.."
La cosa mi colpì al cuore come una pugnalata...
Un'amica di mia suocera che era presente e sentì la frase si girò di scatto verso lei e la rimproverò:
"Ma Pia!!! Cosa stai dicendo?!"
Ma lei continuò tranquillamente:
"Domani viene mia figlia e ci penserà lei al fratello e quindi non è necessario lei venga."
Con rabbia le dissi che si trattava di mio marito e che non ero una donna a ore e che quindi sarei venuta come e quando avrei voluto. L'amica di mia suocera mi fece eco:
"E' suo marito!!" ...."
Una lacrima iniziò a scorrerle sulla guaccia
Lui la bacia
"Sono cose passate, amore, che importa ormai"
"Si, amore , hai ragione..."
Eppure lei aveva ancora viva quella sensazione di colpo al cuore, quel dolore impotente...
Lui probabilmente se n'è accorto e ha sentito di amarla ancora di più...
"Non voglio una moglie, non voglio rinchiuderti in cucina e a pulire casa... voglio una compagna con cui dividere le emozioni della vita di tutti giorni...." 

 
 
 
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