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16.
Il garrito di un gabbiano la riportò sulla terra. Si era persa di nuovo,sua figlia non le era più accanto, sicuramente l’aveva salutata prima di andare via, ma non ne aveva il ricordo.
Già!
Ancora una volta si era estraniata.
Il gabbiano continuando a garrire, planò fino ad atterrare tutto impettito sul tetto del capanno. E restò lì a fissarla per un po’ e pure lei lo fissò perdendosi in ogni particolare.
No, quella giornata continuava ad essere strana, non le riusciva di restare concentrata sul presente, eppure si sentiva tranquilla, il gatto nel frattempo le si era accucciato in grembo e ronfava beatamente e il cielo era così azzurro!
Eppure….
Da bambina giocava in cortile, affascinata dalla ghiaia del vialetto, divideva i sassolini per forma e colore. Mamma e babbo urlavano come il solito e lei tranquillamente continuava a giocare, non si distraeva e sembrava che tutto le scivolasse addosso, i sassolini erano meravigliosi, la superficie liscia e nonce n'era uno uguale ad un altro. I suoi preferiti erano quelli leggermente schiacciati e dalla forma rotonda o ovale, assomigliavano a caramelle. E mentre esaminava i sassolini progettava di fuggire di casa. Si, sarebbe fuggita, nonne poteva più di sentire i suoi genitori litigare. Sbattevano porte e lei voleva andare dalla zia. Forse la zia l'avrebbe accolta e se loro fossero venuti a prenderla si sarebbe opposta con tutte le sue forze fino a quando non avessero promesso di non litigare più. Poi finalmente tutto finiva, e lei dimenticava i piani di fuga, per riprenderli il giorno dopo, e quello dopo ancora, e poi ancora... e ancora... E gli anni passarono, dev'essere iniziata allora la ricerca dei suoni, dei profumi e dei colori che calmano, che fanno respirare senza paura.
Come il fruscio del vento fra le foglie o lo sciacquio delle onde del mare, l’azzurro del cielo, il profumo di rosmarino…...
E quando quel dolore l'assale, così senza un motivo apparente, e fa male, male da impazzire, lei lo deve cercare quel luogo dove il suono della vita, il respiro della terra si fanno strada in quel mondo fantastico dove colori e profumi la fanno da padroni.
Eppure in quella giornata non si sentiva triste, anzi, un gran senso di pace la stava avvolgendo.
Poi di nuovo le tornò in mente l’immagine che aveva visto riflessa nello specchio della sua camera e che non aveva riconosciuto come sua e ripensò a quella che aveva visto nel vecchio specchio dentro al capanno e che aveva invece riconosciuto perfettamente.
Forse il dolore ha strani modi di insinuarsi.
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