Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

Messaggi di Agosto 2015

"Lo specchio"

Post n°1125 pubblicato il 24 Agosto 2015 da fiumecheva
 

6.

Nel vaso, accanto l’ingresso di casa, le roselline, che una volta erano di sua madre, erano rigogliose.Fiorivano tutto l’anno in qualsiasi stagione.
 Un tempo il vaso si trovava sul balcone di casa di sua madre, lei ci teneva molto e fino a quando aveva potuto se n’era sempre occupata personalmente, poi quando lei entrò in ospedale, per un lungo periodo furono dimenticate, ma loro nonostante tutto sono sopravvissute.
Un giorno si ricordò di loro e se  le portò a casa, potò tutti i rami secchi e ricominciò ad annaffiarle ed ora erano lì, bellissime che la salutavano ogni volta che rientrava. Ma anche quel giorno vedendole si 
chiese come era possibile.
Come era possibile che loro fossero ancora qui a parlarle di lei e che loro continuassero a vivere anche senza lei.

Senza loro.
Loro non c’erano più eppure tutto andava avanti come se niente fosse. Le loro cose erano ancora lì dove le avevano lasciate  nulla era cambiato.
Si erano assentati? Un giorno sarebbero tornati?
Si girò e guardando al di là della strada, proprio di fronte a lei, osservò la casa dei suoi genitori. Immobile, granitica come una pietra senza tempo.
No, non sarebbero tornati più.

Infilò la chiave nella toppa ed apri la porta mentre suo figlio la seguiva con le buste della spesa.

“Ah! Mamma! Stasera mangio fuori con i miei amici. Per te va bene?”

 
 
 

"Lo specchio"

Post n°1124 pubblicato il 22 Agosto 2015 da fiumecheva
 

5.

Suo figlio scese dall’auto eaprendo il baule iniziò a scaricare la spesa mentre lei apriva le porte.
Entrare in casa era diventato un percorso ad ostacoli, come rimpiangeva i tempiin cui poteva uscire lasciando tutto aperto con persino le chiavi appese allaporta! Ora era come dover ogni volta aprire una cassaforte, cassaforte che allafine creava disagio a lei, ma di certo non avrebbero fermato malintenzionatiche veramente avessero voluto entrare, ma si consolava pensando che almenoavrebbe reso il percorso un po' più difficile quelli un po' più balordi.
 Due volte la sua casa era stata visitatadai ladri, non avevano certo trovato grandi tesori, ma quel poco che avevanoportato via aveva un grande valore affettivo.
Una pugnalata al cuore!
Come una pugnalata era stato vedere tutte le sue cose rovesciate a terra,profanate.
Con pazienza aveva rilavato tutto, ma il ricordo le faceva ancora male.

 
 
 

Lo specchio

Post n°1123 pubblicato il 21 Agosto 2015 da fiumecheva
 

4.

Bene o male era riuscita a ricucire il racconto della giornata di suo figlio e lui in apparenza sembrava soddisfatto.
Suo figlio: occhi grandi, naso tondo….
In realtà è un uomo, senza quasi, un uomo fatto e finito.
Il naso pronunciato, il mento spigoloso e le guance coperte da una folta barba,le guance morbide da riempire di baci sono scomparse da molto tempo ormai e di baci su quella ispida barba non se ne parla più, anche perché se lei prova solo ad avvicinarsi per farlo, lui si ritira e in modo ironico la rimprovera
“Madre!”
Quando scherza con lei la chiama così.
“Madre, per favore eviti queste effusioni soprattutto qui in pubblico!”
E lei ogni volta scoppia a ridere.
Niente baci, ma lei lo vede ancora così: capelli biondi, occhi grandi e curiosi, nasino tondo e guance morbide da riempire di baci.
E non è che non apprezzi l’uomo che è diventato, anzi ne è molto orgogliosa.
Ma cuore di mamma...


Erano ormai arrivati di fronte a casa, lei pigiò il pulsante del radio comando e il cancello si aprì permettendole di entrare in cortile con l'auto.

 
 
 

Lo specchio

Post n°1122 pubblicato il 20 Agosto 2015 da fiumecheva
 

3.

Incollare insieme con tanto intuito le frasi che avevarecepito non le costava molta fatica, ormai ci era abituata, non era la primavolta che la sua mente non riusciva a stare sulla terra.
E per un attimo alle figure di lei e suo figlio si sovrapposero  quelle di suo padre e di lei bambina. I lorodialoghi erano più che altro fatti di silenzi, ma in quei silenzi lei percepivapiù parole che se avessero parlato veramente. I gesti di suo padre valevano piùdi mille parole, ma a volte anche le parole silenziose si interrompevano. Lo sguardodi suo padre si perdeva lontano e lui non era più li con lei, ma tornava,tornava sempre, ormai ci era abituata, ma sua madre non sopportava quando luipartiva per i suoi mondi lontani e spesso si arrabbiava con lui.
“Cosa annuisci muovendo la testa, che tanto non mi ascolti?!”
E lui sbarrava li occhi:
“Va bene ti ascolto, cosa dicevi?”
Lei spazientita si girava e si allontanava furiosa brontolando tra se e se.

 
 
 

Ginevra

Post n°1121 pubblicato il 19 Agosto 2015 da fiumecheva
 
Tag: Diario

E questa è Ginevra la nuova principessina di casa.
E' venuta a fare parte della famiglia il primo di luglio.
Scelta e adottata per fare compagnia a Ludovico ha preso anche lei una fetta del mio cuore...


Li adoro insieme alla mia vecchietta Olga:

 
 
 

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