LA FATA DELL'AUTUNNO
BENVENUTI
UN BAMBINO E LA FATA
Ogni volta che un bambino smette di credere alle Fate, una Fata muore…
~• James Matthew Barrie •~
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Marcellino e il Gomitolo di lana
Marcellino e il Gomitolo di lana
C’era una volta, al di là del grande faggio, un piccolo villaggio, qui gli abitanti vivevano felici; amavano coltivare ed avevano rispetto per il Sole che donava ogni giorno calore e luce ed anche per la magica Luna a cui affidavano i loro sogni.
Con il passare del tempo gli abitanti incominciarono a dare per scontato tutto ciò , fino a quando una mattina una nebbia fitta e scura scese sul villaggio coprendo i campi coltivati e oscurando anche il loro sorriso, non più illuminato dai caldi raggi del sole.
Tutti nel villaggio si riunirono nella piazza del paese, c’era molto fermento e paura, perché la nebbia aveva fatto scomparire il sole, gli abitanti speravano che con l’arrivo della notte la luna potesse aiutarli, ma le ore passavano e anche luna era misteriosamente scomparsa.
Nessuno sapeva cosa fare, tutto era grigio e triste, ma ad un certo punto si intravide un piccolo, ma proprio piccolo chiarore nella notte scura ,era il chiarore di una piccola lucina portata da una piccola bimbina che non vedendo bene nell’oscurità della notte andò a sbattere contro un rovo di rose e nello scontrarsi si graffiò tutto il visino.
II più piccoli del villaggio, i bimbi del nido, decisero di andare a consolarla e le misero un cerotto, la bimba chiese come mai il loro paese fosse così scuro, senza luci, i piccoli le raccontarono il mistero della nebbia e che nessuno sapeva cosa fare.
Allora la bambina per sdebitarsi del cerottino decise di aiutare i bimbi del nido e incominciò a pensare …a pensare e poi disse : “Idea!!! Bimbi andate a prendere i guantini che raccogliamo questi rovi monelli che mi hanno fatto male, ma che ci torneranno utili, possiamo utilizzarli per accendere un bel falò”
Il fuoco era caldo ed irradiava anche molta luce che servì a diradare un pochino la nebbia. Gli animaletti del bosco, attratti da questa calda luce si avvicinarono ai bambini. Tra di loro c’era un farfalla dorata che si La farfalla con le sue bellissime ali d’oro che brillavano al chiarore del falò riuscì a oltrepassare il muro di nebbia ed andare sotto al grande faggio dove viveva ai piedi del monte la fatina e le chiese di cospargere le sue ali con la polverina magica che permette di essere leggera leggera così da poter volare sempre più in alto fino alla vetta del monte,
in propose di andare a chiedere aiuto alla fata dei monti.
in modo da poter parlare con l’amico sole, ma mentre stava salendo un grosso macinio bloccò la sua salita. I bambini che stavano osservando la farfallina coraggiosa, vedendo il macinio che ostacolava la salita dell’amica, decisero tutti insieme di darsi la mano e cominciarono a fare la danza del Wacca Wacca,
sempre più veloce in modo da creare uno spostamento d’aria da far diradare la nebbia e spostare il macinio, ma questo spostamento d’aria fece invece arrivare delle nuvole ….
incominciò a piovere fortissimo era una pioggia magica che fece scivolare giù il macinio liberando la strada e fece comparire un bellissimo arcobaleno, nel villaggio.
I bimbi saltarono sull’arcobaleno e salirono sopra sempre più in alto fino ad arrivare nel paese dei folletti , qui chiesero a loro aiuto e il più saggio decise di regalargli la sua magica macchina aspira nebbia.
Era una macchina potentissima, ma era golosa di carta così i bambini tutti insieme con tanto impegno cercarono della carta e con le loro manine la schiacciarono bene bene e riempirono il serbatoio .
Poi ringraziarono i folletti e scivolarono con la macchina aspira nebbia giù dall’arcobaleno, giunti ai piedi della montagna chiamarono tutti gli abitanti del villaggio, la bambina , gli animali , la fatina dei monti e tutti insieme dandosi la mano chiesero alla farfallina dalle ali d’oro di avviare la macchina aspira nebbia che con la sua potenza aspirò e catturò tutta la nebbia.
In quel momento i raggi del sole tornarono a risplendere nel villaggio e anche sui volti di tutti gli abitanti che da quel giorno capirono di ………
….non dare per scontato chi ci rende felici con il solo suo esserci …..
I bambini promisero al sole di fare sempre i bravi e di ricordarsi di ringraziarlo ogni mattina per il suo calore e per la sua luce. Tutti insieme decisero di fare una bella festa e di preparare tante cose buone da mangiare, il sole si avvicinò e per festeggiare i bambini prepararono un’enorme pizza da mangiare in allegria e armonia.
E…. la Luna?
La Luna ha custodito questo bel sogno del nostro amico Marcellino, un sogno che parla di condivisione, relazione e di rispetto per le persone che ogni giorno ci illuminano la giornata e ci fanno sorridere anche con poco…..
Grazie a tutte le mamme e i papà che hanno condiviso con noi questa storia un po’ ingarbugliata come il nostro gomitolo di lana che ha creato una rete di condivisione e anche molte risate , che fanno sempre bene!!!
L’équipe educativa
(dal web)
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