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20/07/23

Post n°406 pubblicato il 20 Luglio 2023 da ilmondodiiside

Giovedì 20 luglio 2023( Il ❤️ è rimasto lì)

(Foto di F. Pellicano')

 

Anche se non faccio più parte di quella comunità, sono profondamente legata a quel piccolo paese, Aymavilles. Gioisco per i suoi successi, godo delle sue bellezze e soffro per i suoi disastri.Ci ho vissuto circa 8 anni, con il " mio" Castello di fronte e mi sono dovuta allontanare per cause da me indipendenti. Cause legittime, per carità, ma che hanno lasciato l' amaro in bocca per il modo in cui tutta la questione " chiusura" è stata condotta.

Bon, acqua passata, si dice, in realtà ferita ancora sanguinante perché le persone non erano quelle che credevo, perché Aymavilles mi manca e nel nuovo paese...sono ancora ospite.

Un rogo, un grande incendio, divampato nel pomeriggio di ieri, alimentato da un vento impietoso, ha distrutto una fiancata intera della montagna che sovrasta Aymavilles.

Ettari di bosco, di conifere, di abeti con tutto quello che conteneva sono stati divorati da alte colonne di fuoco.

La montagna ferita, un gigante strinato, si è accasciato, inginocchiato impotente sotto la furia impetuosa e distruttiva delle lingue di fuoco.

Gli alberi, con gemiti, scricchiolii, impensabili cedimenti, come pire umane, non hanno potuto fare nulla per fermare la violenza del fuoco.

Quell'inferno divorante, con fameliche fauci aperte,con foga demoniaca si è accanita in un' opera solerte di distruzione e una densa nube di fumo, un acre pungente odore soffocante, un pulviscolo di cenere si è sollevato da quel girone dantesco ed è stato portato ovunque da un vento impazzito.

Paura, sgomento, incredulità, impotenza nel vedere divorati in poche ore, villaggi, alpeggi, boschi...

Disagi per l' evacuazione, per l' interruzione dei servizi, per l' isolamento precauzionale di località, in questo periodo di ferie, sovraffollate.

L' instancabile aiuto dei volontari dei Vigili del Fuoco e degli effettivi, l' andirivieni ininterrotto di elicotteri, Canadair, ambulanze, l ' aiuto di tutti coloro che si sono prodigati per contenere il disastro( a loro vanno i nostri commossi ringraziamenti) ha cercato di contenere gli ingenti danni, ma ancora stamani continuano il loro andirivieni per cercare di spegnere le ceneri residue che potrebbero riprendere forza ed aggressività con le temperature ancora torride previste per questa giornata post- disastro.

Chissà perché mi risuonano nella mente le tre parole chiave pronunciate nell'ultimo corso antincendio che ho fatto...Innesco...combustibile, comburente ed energia di attivazione.

Il malefico triangolo del fuoco, deleterio, distruttivo, infernale più del Triangolo delle Bermude.

Non posso pensare e non voglio pensare ad una responsabilità umana, ad una premeditazione o ad una scellerata inconsapevolezza o ad una incauta leggerezza di qualcuno.

No, non ci voglio pensare. Guardo al territorio ferito, alla sua naturale capacità di rigenerazione.

Penso agli anni che ci vorranno perché la vegetazione ritorni lussureggiante, perché gli animali( quelli sopravvissuti) ripopolino quelle lande divenute, nel giro di un battito di ciglia, inospitali, inadatte al loro corso di vita. Penso ai villaggi distrutti, a coloro che hanno perduto casa, costruita con tanto sacrificio.

Penso alle conseguenze che avranno impatto sull' ambiente della Valle e la sua economia, improntata per lo più su una discreta presenza turistica.Ci sono voluti anni perché un paese si risollevasse dalla memoria di un efferato omicidio e ci vorrà del tempo perché il territorio guarisca dalle ustioni gravissime, dal devastante impatto visivo lasciato dalla furia del rogo.

Quello che resterà dopo la rabbia , dopo lo tsunami dell'inferno, deve essere monito, memoria, ferita dolente, affinché l' uomo prevenga, faccia " cultura" di salvaguardia delle bellezze della Terra e non si limiti a guardare in modo sconsolato ed impotente gli effetti del dopo.

 
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