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QUELLO CHE IO SENTO ATTUALMENTE

Post n°481 pubblicato il 18 Dicembre 2017 da RavvedutiIn2

Beh, sento la solita rabbia, a volte mi basta sentire un colpo di clacson, magari neanche indirizzato a me, visto che quando guido, ed ora cerco di farlo il meno possibile, fra le due corsie tengo sempre quella di destra, stando quasi a bordo strada e cercando nel contempo di evitare biciclette e pedoni pazzi che ti capitano davanti quando tu sei ad un paio di metri, eh ma loro sono sulle strisce, mi viene da pensare che qualcuno di loro lo faccia apposta, per rimediare qualche soldino sotto forma di assicurazione. Poi, sono stato operato da poco, devo fare dei documenti e manca sempre qualche foglio, alla faccia della semplificazione che tanto decantato in tv e sui giornali. I vicini di casa? Come non esistessero, sembra che gli dai fastidio a dirgli "  buongiorno  ",  ed io lo dico sempre per primo. Certe volte non rispondono neppure. Sere fa mi è capitato di seguire, per pochi minuti,  "  Tu  si  che  vales " , mi pare che sta  MERDA  di  programma si chiami così, ma poco importa. Ho pensato di trangugiare della varichina, o un prodotto consimile, poi penso al fatto che ho una figlia di sedici, quasi diciassette anni, allora ci  ripenso e rinuncio. Ho  problemi di lavoro, nel senso che lavoro saltuariamente, bollette e debiti vari si accumulano, telefonate da parte di creditori vari si susseguono. La mattina, esco di casa come fossi uno zombie, mi ci vogliono cinque minuti per scaldare l'auto e per sbrinare i vetri dallo spesso strato di ghiaccio, ultimamente mi sono ricordato della famosa vecchia coperta ed in questo modo riesco ad evitare un po' di fastidio e di faticaccia. Arriva ora di mangiare, da qualche giorno sono a casa di mia madre, c'è  anche Giulia,  mia  figlia,  tutto perché in un momento come questo a volte non ho neanche voglia di farmi da mangiare.

Accendo la TV e le  notizie che ne escono fuori le conoscete bene anche voi, secondo me la TV è un tacito incitamento al  suicidio. Forse vogliono sfoltire la popolazione, chissà. Comunque resta il fatto che, probabilmente depresso del tutto non sono, ma di certo non sono nemmeno tanto felice e spensierato. E dire che ne ho letto di libri che parlano dello stato mentale che influisce sulla realtà esterna, tento anche di crederci anzi un po' ci credo, però sfiga - sfiga - e ancora sfiga -  mi  perseguita, o almeno così pare a me. Parlo troppo in prima persona,  dimostro cecità ed  egoismo?  Ci  sta  anche questo,   vi  do  ragione. Oltre a ciò,  nonostante abbia un diploma di  Elettronica Industriale e  sia anche laureato in  Economia e commercio,  per  qualcuno,   uno  in  particolare devo dire , sono un  deficiente. Non esprimo alcun commento riguardo un  cretino (   va beh,  mi  è  scappato ... )  che esprime i   suoi propri commenti mediante tre righe secche ma ripiene di astio e livore verso il prossimo,  e  questo, caro  il  mio cretino cinquantenne che non crede in nulla se non in ciò che vede, sente, tocca di persona,   vedi, ti limita enormemente. E  ci  ho  anche provato a tentare uno  scambio,  ma   già dalla foto del profilo si  capisce che tipo sei, uno  pieno solo  di  sé stesso...  scemo,  povero scemo.

Va beh,  lasciamo perdere sto  scemo  e andiamo avanti. Ho  manie di grandezza ,  visto che "  mi  vanto" di  essere  riuscito,  tramite non  ultimi i tanti calci in culo di mio  padre, a  "  rimediare " dapprima un  diploma ed in  seguito ADDIRITTURA   una laurea ,  per nulla legata all ' indirizzo di studio precedente,   che sembra uno scherzo o un' altra delle mie manie, legate a quel tempo,   tempo che peraltro adesso rimpiango tantissimo.  Cosa dire,   forse che qui   in questo luogo virtuale faccio sfoggio di bontà, altruismo ed amore per il prossimo,  ma  poi alla prova dei  fatti casco come un ...   asino ?  Ma  non è così,  non è che io odii il mondo,   certo con  qualche tipologia di persone ce l'ho  ed  anche tanto ,   ma allo stesso tempo mi chiedo :   in  quanti,   qui   ed  anche nella vita "  reale  ",  che poi altro che un  gigantesco Matrix  non è,  in quanti si aprono agli altri così come,   rare  volte, riesco a fare io? Voglio dire,   in  quanti fanno vedere i  propri difetti,  magari vistosi come i  miei,   al  pubblico,  pubblico caratterizzato da  accesa curiosità,  che sfiora il tipico vociare (  e sparlare  )  delle donnette al  mercato? Ci  sono giorni come questo,  in cui il prossimo non lo vedo, non lo vivo,  come mio simile...  no, lo vedo solo come  NEMICO.

È questo  mondo mi  piace sempre meno,  fra parentesi anch 'io    mi  piaccio sempre meno.

Chiuso. 

 
 
 
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UMBERTO D

 

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