Messaggi di Novembre 2017
Post n°477 pubblicato il 29 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
Sarà divertente. Già lo so. Anzi , dai , forse son cresciuto, almeno un po'. Dunque resterò in silenzio, anche se non sarà facile. Questa sera , comincia giusto fra dieci minuti, sono ad una conferenza dove si parla dell ' eutanasia. Sono con mia madre e una sua amica. La conferenza è tenuta ed organizzata da un gruppo clericale. Di me , sapete come la penso. Cioè credo in Dio ma questi gruppi e soprattutto i bigotti in genere non li sopporto per niente. Prometto che starò zitto... o quasi. Ma fatemi gli auguri ... |
Post n°476 pubblicato il 27 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
E restavo al freddo, la mia smania, più del bisogno reale, era tanta, era forte , o almeno tale la sentivo. E restavo al freddo, aspettando che tu arrivassi, tu che eri nelle condizioni di potertela prendere comoda, perché stavi bene ed eri nella classica condizione di Potere. Potere sugli altri, Potere acquisito attraverso tua sofferenza precedente. Insomma, te lo eri guadagnato questo Potere, chiaramente ti piaceva e ti conveniva, non intendevi certo rinunciarvi. E restavo al freddo, pure se all' interno dell ' auto, ma era pieno inverno, c' era un forte freddo fuori, ma io dovevo per forza restare al freddo. E restavo al freddo, aspettandoti. Alla fine arrivavi. Qualunque cosa o persona tu fossi, in possesso di qualcosa che mi obbligava, ma al tempo stesso mi dava la forza, mi forniva la ragione per restare al freddo. Ad aspettarti, anche se tu gli orari li rispettavi a modo tuo, facendo pesare, capire, subire, il Potere che mediante debolezza altrui, mia compresa, avevi acquisito. E restavo al freddo. Finché un giorno decisi di non aspettarti più. E non dovetti più subire quel freddo e quella attesa. E neppure Te, dovetti più subire. Fu la vittoria. La mia vittoria su di Te . |
Post n°475 pubblicato il 19 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
Una delle Messe della domenica mattina, alla locandina all 'ingresso ce n' è una per ogni ora, partendo dalla mattina presto per arrivare fino non so a che ora, non l'ho mai saputo. Subito non ti ho notata, eri tre file più avanti, poi ero anche abbastanza concentrato verso lo svolgersi della suddetta Messa. Poi ho cominciato ad interessarmi a te, alla tua persona, alla tua presenza. A Messa ho ricominciato ad andarci da non più di due o tre anni, ma forse sono solo due, e ci vado ogni tre, quattro, o anche sei mesi, ci vado solo quando " ho il genio" di andarci, devo cioè sentirne il bisogno dentro di me. Non so ancora bene come e perché ciò sia successo, fatto sta che, come ho modificato, Volente o Nolente, alcune mie idee, alcuni miei comportamenti, allo stesso modo ho sentito il bisogno di essere lì ogni tanto, nella speranza, a volte convinzione, di non esserci solo per parlare... con me stesso. La pelliccia, hai la pelliccia... è indubbiamente la prima della stagione qui a Lugagnano, Verona, diciamo che questa mattina si c' era freddo, ma forse la pelliccia è esagerata. Comunque sia odio le pellicce. E non riesco a capire chi le indossa. E poi parli, parli, neanche troppo a bassa voce, con quella che hai vicino, un'altra come te, ma senza pelliccia, comunque chic come te. Ti squilla il cellulare, c' era da giurarci, ma lo zittisci subito guardandoti finalmente intorno in preda a, forse, nervosismo. Della Messa non te ne frega nulla, dei suoi contenuti men che meno, sicuramente detesti quei negri che rovistano nei cassonetti ( ma cosa ci troveranno 'sti baluba?), hai terrore di essere aggredita e/o derubata, o stuprata, tieni moltissimo al tuo rango sociale e ai susseguenti soldi, questa chiesa è troppo piena per te, poi non ti piacciono tutti i discorsi del prete, troppo buonista per i tuoi gusti. Insomma, a te di star lì non te ne importa niente... e a me , TU , hai fatto passar la voglia. Me ne esco prima della fine. Vado a casa, do' da mangiare ai gatti, satollo anche la cara cagnolina Sally, non la lego mai, usciamo... ed entriamo al bar a cinquanta metri da casa. Troppo irritante quella schifosa pelliccia, troppo irritante te, troppo irritato ed irritabile io... insomma, non era la domenica giusta. E non son proprio riuscito a parlare col Signore. Cazzo di pelliccia!!! |
Post n°474 pubblicato il 09 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
Questo sarà breve. Il post, intendo. Giorni fa c' è stata una rissa all ' interno di un bar noto ritrovo di supporter gialloblu, quelli dell' Hellas Verona tanto per capirci. Cioè, una quarantina ( dicono ... ) di ultras napoletani ( dicono ... ) ha aggredito gli avventori veronesi all ' interno del suddetto bar, del fatto hanno parlato addirittura i TG nazionali. Ma io, veronese seppure di adozione e " nordico" per questione di nascita anagrafica, ma da sempre e per vari motivi diviso ( ed amante ) del nord così come del sud, io mi chiedo : ma si sono già dimenticati di tutti gli episodi, racchiusi in vari DECENNI, di razzismo puro e stolto , nei confronti del sud in genere e di Napoli in particolare? Così come si son dimenticati degli innumerevoli episodi, anche gravissimi , con feriti anche gravi, dovuti ad un fascismo per nulla strisciante , che sfocia spesso nel NAZIFASCISMO , e che permea la società oltre che lo stadio in una città di estrema destra come appunto Verona ? Facile fare i forti in gruppo , difficile però accettare una risposta , anche se sbagliatissima, da parte dei napoletani. Una giusta via di mezzo , no??? Secondo me al veronese medio dispiace parecchio averle " beccate " ed è ridicolo che ci si nasconda dietro discorsi che riguardano le famiglie presenti nel bar . Ecco cosa produce, ad esempio , il razzismo figlio di partiti e di pensieri legati alla Lega, o a Casa Pound, ma sono solo degli esempi. Opinione mia , eh !!! Poi ognuno la pensi come meglio crede ... |
Post n°471 pubblicato il 08 Novembre 2017 da RavvedutiIn2
Non è assolutamente in modo da sorprendere la gente e comunque gli occasionali lettori di queste pagine elettroniche, questo, diciamolo pure, assai mediocre blog, il motivo per cui io ci scrivo quel che ci scrivo. Sinceramente devo ancora ben comprendere tale suddetto e forse ipotetico motivo, fatto sta che son comodamente disteso su di un divano - letto presente in casa di mia mamma, oltretutto ben avvolto in una non meno comoda e fantastica trapunta, ripiegata a " doppio strato " ... ed io ci sono giusto nel mezzo, fra uno strato e l ' altro. Mentre fuori piove... Anche oggi, tanto per chiarire il perché io sia in casa tutto comodo e bello imbacuccato , anche oggi di lavoro non se ne parla, anzi magari se ne parla ma non lo si mette in pratica. Cioè, lavoro saltuariamente, in alcuni periodi lavoro molto poco. Non che questo mi procuri fortissimi sensi di colpa , però si può dire che mi sono quasi abituato ai problemi derivanti da tale situazione. Abituato... quasi abituato... poi, quando mi vedo proprio messo male e dunque preoccupato, allora mi do da fare e qualcosina riesco sempre a rimediare, vuoi una tinteggiatura, vuoi la sostituzione di un blocco serratura, vuoi la " rimessa quasi a nuovo " dell ' intero corpo del sistema di scarico del classico lavandino pazzo , insomma i soliti lavoretti abbastanza odiosi di per sé , ma sono i soli , quasi unici, utili ad incrementare l' esistenza di qualche foglio da 20 o meglio ancora da 50 € all ' interno del portafoglio. D'accordo, ma non è questo il punto saliente, focale, cioè il vero motivo di questo altro pazzo, forse schizofrenico, forse fin troppo sincero post : no, qui intendo parlare di un un capannone in costruzione, una faccenda vecchia ormai di trentacinque anni fa o giù di lì, era ai tempi uno di quegli orrendi capannoni all ' interno dei quali, hanno sofferto e " buttato il sangue " almeno due generazioni di " scarpolini " , termine dialettale per definire i lavoratori addetti alla produzione delle scarpe, almeno fino al momento in cui crisi del settore e dislocamento in Paesi caratterizzati da più basso costo del lavoro hanno permesso l' esistenza del suddetto settore. Oggi questi capannoni qui nel Veneto... sono quasi tutti chiusi. In poche parole , ai tempi dei miei diciassette - diciotto anni , io ed altri poveracci - stupidi - irriconoscenti alla bellezza della Vita , ci siamo fatti ( va meglio dire " ci facemmo " ?, onde rispettare una giusta sintassi e conseguenti regole grammaticali ), ci siamo fatti - facemmo , le nostre prime e purtroppo non ultime " pere ", riferendosi almeno nel mio caso a quei tempi e a pochi anni successivi a cavallo di quel periodo e usando tale termine gergale per definire le iniezioni di ... eroina ... C ' ero anch' io, Roberto detto " Charlie " , si, era quello il mio pseudonimo, ognuno di noi aveva il suo . Ma di solito io ero semplicemente " il Roby ". Oggi , dopo questi famosi trentacinque anni, se non trentasette - trentotto , molti di quei giovani sono morti , alcuni dopo ben pochi anni da quel lontano 1978 - 1979... Io per ora sono ancora qui e la mia " esperienza " in quel " campo " fini' dopo breve tempo , ecco perché sono qui... Voi ... cosa ne pensate , nell ' ordine , del fatto che io scriva queste minchiate travestite da verità , che poi SONO verità , cosa pensate di quegli anni in cui Verona era definita " la Bangkok d' Italia " , cosa pensate del tracollo di una società fondata sul lavoro , lavoro che ora manca , cosa pensate della cementificazione di un paesotto, tale Bussolengo, che dai seimila abitanti di quel '78 oggi ne conta quasi venticinquemila , cosa ne pensate del fatto che oggi i problemi di un tempo , razzismo - inquinamento - povertà materiale e delle coscienze , quei problemi e mille altri , siano aumentati a dismisura, al punto che io mi ritrovi ad essere fra i molti che ritengono che siamo vicini alla fine , se non del mondo , almeno alla fine di questo mondo ? Ripeto , non so perché io scriva queste " brutte " cose , forse solo per vanteria personale, forse per necessità didattica , forse per farmi bello o per farmi odiare , o deridere ... Fatto sta che le scrivo e continuerò a farlo , finché ne sentirò il bisogno . Marco G. = morto, anno 1980, il primo morto nei cessi della stazione di Verona . Francesco C. = morto , trovato in auto , nei campi che circonda - vano il vecchio paesotto . Alfonso G. = morto , rinvenuto impiccato in casa... situazione alquanto controversa da allora , mai nulla di sicuramente appurato... e tanti ... ma tanti altri... Dispersi in guerra ... L ' allegro e tranquillo paesotto degli anni ' 70 - ' 80 ... Hai capito , adesso ??? |
UMBERTO D
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