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Incipitario (Hermann Hesse: Siddharta) Il 24 ottobre 1963, un giovedì alle quattro del pomeriggio, mi trovavo a Roma, nella mia camera dell’albergo Minerva; dovevo tornare a casa l’indomani l’indomani in aereo e stavo riordinando alcune carte quando squillò il telefono. Mi chiamava Bost da Parigi: - Vostra madre ha avuto un incidente, - mi disse. (Simone de Beauvoir: Una morte dolcissima) Quando si seppe che sarei tornato da quelle parti, subito tutti mi chiesero di farmi dare notizie di Teresa Batista e di mettere in chiaro certi fatti – quello che non manca a questo mondo è gente curiosa, no di certo. Fu così che mi misi a indagare di qua e di là nei mercati di paese e sulle banchine dei porti, e a poco a poco, col favor del tempo e della fiducia, mi posero al corrente, ciascuno a suo modo e con il proprio intendimento, di intrecci e di trame, ora spassosi, ora tristi. Ho messo insieme tutto ciò che sono riuscito a sapere e a capire, pezzi di storie, suoni d’armonica, passi di danza, grida di disperazione, lai d’amore, tutto mescolato e affastellato insieme, cercando di soddisfare coloro che desideravano informazioni circa la giovane color del rame, le sue avventure e le sue scorribande. (Jorge Amado: Teresa Batista stanca di guerra) Mio caro Marco, Sono andato stamattina dal mio medico, Ermogene, recentemente rientrato in Villa da un lungo viaggio in Asia. Bisognava che mi visitasse a digiuno ed eravamo d’accordo per incontrarci di primo mattino. Ho deposto mantello e tunica; mi sono adagiato sul letto. Ti risparmio particolari che sarebbero altrettanto sgradevoli per te quanto lo sono per me, e la descrizione del corpo d’un uomo che s’inoltra negli anni ed è vicino a morire di un’idropisia del cuore. Diciamo solo che ho tossito, respirato, trattenuto il fiato, secondo le indicazioni di Ermogene, allarmato suo malgrado per la rapidità dei progressi del male, pronto ad attribuirne la colpa al giovane Giolla, che m’ha curato in sua assenza. (Margherite Yourcenar: Memorie di Adriano) Ora dovrei invitare altre cinque persone a scrivere i loro incipit. Mi trovo in difficoltà perché il gioco è andato avanti e non so esattamente chi sia stato già invitato a farlo. Sarei curiosa di leggere gli incipit di Remedios.Mcr, di carlofedele, di lupopezzato, di orsetta66, di amoildeserto, di DONNADISTRADA, di Guerrino35, di zefiro749, di cateviola, e di tutti (ma proprio tutti, nessuno escluso) quelli che passano di qui e decidano di partecipare a questo gioco. |
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Lo studio deve esere messo sempre al primo posto … il blog può attendere.
Un IN BOCCA AL LUPO di cuore per la tua borsa di studio … :-)
Per quanto mi riguarda, penso che chi ha preso in prestito i libri dalle biblioteche può tranquillamente elencarli senza scrivere l’incipit. Buona giornata anche a te :-)
Passerò da te a leggere i tuoi incipit.
“Una morte dolcissima” è un piccolo romanzo autobiografico pieno di pathos.
“Teresa Batista stanca di guerra” è, secondo me, il romanzo più bello in assoluto di Amado. Teresa è un personaggio travolgente e affascinante di cui mi sono subito innamorata, tant’è che per un periodo ho usato anche il nick TeresaBatistaStanca.
Con le “Memorie di Adriano”, invece mi è successa una cosa strana. La prima volta che l’ho preso in mano, non sono riuscita, con tutta la buona volontà, ad andare oltre la pagina 3 (o la pagina 7, non ricordo bene): mi sembrava terribilmente noioso. L’ho riaperto un paio di anni dopo e non solo l’ho letto d’un fiato ma, arrivata all’ultima pagina l’ho immediatamente riletto una seconda volta … e nel rileggerlo l’ho apprezzato ancora di più. Lo scorso anno, poi, ho visto la versione teatrale recitata da Giorgio Albertazzi … un’interpretazione superba … un Albertazzi semplicemente grandioso nonostante abbia superato da un pezzo gli 80 anni …
Sono molto curiosa di sapere, dal momento che tu leggi sempre una marea di libri, quali sono i cinque libri più importanti per te, sperando che anche tu aderisca a questo gioco.
Ciao, buon fine settimana anche a te :-)
Un forte abbraccio!
Serena giornata :-)
Grazie per le belle parole: sei sempre molto generoso ma, per fortuna, ci sono moltissimi blog che trattano i vari argomenti con maggiore intelligenza e capacità di quanto non faccia io.
Penso che la cosa più importante sia che ognuno di noi riesca e possa esprimersi … che ognuno dica quello che vuole dire.
Buona domenica :-)
Personalmente credo che sia il più grande romanzo del novecento.
Hai ragione, è difficilissimo escludere da questo gioco molti libri che abbiamo letto … ci si sente “ingiusti” e “ingrati” mentre si scrivono i cinque incipit …
Credo che nessuno, nel leggere i vari blog che hanno partecipato a questo gioco, si sia sentita più handicappata di me … ho una marea di lacune!
Buona settimana anche a te :-)
Grazie per aver pensato a me :-) ma, poiché siamo tanti succede di invitare persone che sono state invitate anche da altre persone (è accaduto anche a me).
Grazie di nuovo.
Io, fin quando il mio ginocchio non guarirà, posso andare a dormire tardi perché la mattina non devo andare in ufficio.
Ciao piccola, buona notte :-)
Hai ragione, c’è tempo. E penso anche che ogni libro vada letto quando si desidera leggere proprio quel libro.
Ciao, serena notte
Ciao, serena notte anche a te :-)
Buona giornata :-)
Grazie per la partecipazione :-)
"Teresa Batista stanca di guerra" lo prenderò in prestito dai miei genitori l'altra settimana, così non ho bisogno d'aggiungerlo alla, ahimè, lunga lista di quelli da comprare.
Leggendo il commento che hai dato a bluewillow, mi è sembrato di riconoscermi, anche a me la prima lettura di "Memorie di Adriano" sembrò terribilmente noiosa, tanto che abbandonai il libro per diversi mesi. Poi ho cominciato a leggerlo e non avrei voluto smettere più. A tutt'oggi è in assoluto uno dei libri che più amo. La stessa cosa mi è successa con "Il nome della rosa".
Adesso che mi dici che anche tu hai avuto la stessa mia reazione di fronte a “Memorie di Adriano”, mi sento meno “strana” :-)
Penso che non sempre si è predisposti a leggere un determinato libro e che, comunque, come ha scritto lilith_0404 nel suo blog, “deve scattare una molla perché un libro si faccia leggere”.
A volte questa molla non scatta mai, altre volte scatta in determinati periodi della tua vita (ed in altri no) … altre volte, invece, scatta sempre (come, per quanto mi riguarda, è ad esempio il caso di “Cent’anni di solitudine”).