Post n°62 pubblicato il 26 Ottobre 2016 da bal_zac
"Mi accompagnò in camera e in corridoio mi saltò quasi addosso. Non mi aspettavo un approccio così irruento... Aveva un modo di baciare molto passionale… A letto aveva poca fantasia, era molto tradizionalista, non amava sperimentare. Una sera ordinai lo champagne sperando che le bollicine potessero aiutarlo nella fantasia. Poi gli dissi che doveva togliersi il vizio di portare i pantaloni ad altezza ombelicale come faceva sempre lui. Lo trovavo antierotico". A parlare è la contessa De Blanck in un'intervista alla rivista Oggi. |
Post n°61 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da bal_zac
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Post n°60 pubblicato il 12 Ottobre 2016 da bal_zac
Una scena memorabile in un luogo memorabile: l'ONU. Correva l'anno 1960, il 12 ottobre, in piena Guerra Fredda. Mio padre mi raccontava accalorato di Nikita Kruscev e io lo ascoltavo attentamente. Il nome del personaggio e la sua importanza mi sfuggivano, ma vedevo mio padre così infervorato nel narrare la scena che la mia attenzione era tutta per lui. Il secondo uomo più potente del pianeta si tolse una scarpa e la sbatté sul tavolo dalla sua postazione. Un gesto incredibile. Fuori da ogni protocollo, se consideriamo la sede: l'assemblea generale delle Nazioni Unite. Il gesto divenne una delle immagini-icona del Ventesimo secolo, ma questo lo compresi solo molti anni dopo. |
Post n°58 pubblicato il 09 Novembre 2014 da bal_zac
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Post n°57 pubblicato il 14 Ottobre 2014 da bal_zac
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Post n°56 pubblicato il 12 Ottobre 2014 da bal_zac
I due danzatori prendono possesso della scena prima ancora che gli spettatori si siano tutti seduti. Forse hanno fretta quei due. Ora mordono lo spazio circostante e lo percorrono in diagonale, lui da una parte, lei dall'altra. Partono da lontano, si avvicinano bruscamente, si incrociano per poi allontanarsi di nuovo. Singolare torneo. Il gioco riprende, ammesso che sia un gioco. Potrebbe trattarsi di una lotta. I danzatori riprendono l'insolito balletto che si ripete e si espande. Gli spostamenti lasciano intuire un incontro spesso interrotto. Come due innamorati che si cercano, si scoprono e poi confusi e impauriti dalle troppo forti emozioni scappano per rifugiarsi nel pudore della propria solitudine. E la tensione sale in un crescendo senza fine, come in un'atavica danza tribale dove il tempo si dilata e finisce per dissolversi. Solo il lungo applauso del pubblico restituisce ai due danzatori la loro dimensione reale. Per qualche istante sono stati Juntos, ora sono di nuovo umani. Esausti. Ansimanti. Felici. |
Post n°55 pubblicato il 11 Luglio 2014 da bal_zac
I film mi entrano dagli occhi ma solo alcuni vi rimangono. I più, quando si riaccendono le luci in sala, svaniscono nel nulla. E la visione del lungometraggio successivo non fa che spingere fuori dalla mia coscienza e dalla mia memoria quello che l'ha preceduto. Quando mi chiedono quale film ho visto di recente nel migliore dei casi faccio la figura dello smemorato. Spesso di quell'orgia di immagini rimangono solo poche tracce evanescenti. |
Post n°54 pubblicato il 13 Maggio 2014 da bal_zac
Quante paure quando si è innamorati da poco e si vuole far conoscere la new entry al proprio entourage! Si vorrebbe raccontare a tutti la propria felicità e nello stesso tempo la si vorrebbe tutta per sé. Come se parlandone si perdesse un pezzo. Ma troppo velocemente giunge il momento di presentare la "lei" o il "lui" agli amici. E qui iniziano i problemi. |
Post n°53 pubblicato il 23 Aprile 2014 da bal_zac
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Post n°51 pubblicato il 10 Aprile 2014 da bal_zac
Photoshop piace ai politici bruttini. Soprattutto in campagna elettorale. E Giorgia Meloni, che nemmeno l'ottimismo della volontà riesce a trasformare in cigno, ricorre al notissimo promotore d'immagine. Almeno questa è la tesi sostenuta dalla rete, dopo la diffusione di un nuovo manifesto elettorale per le europee che la ritrae più somigliante a una Sharon Stone, seppure in formato Fratelli d'Italia, che al brutto anatroccolo che tutti noi conosciamo. Su Twitter sono in molti a mettere in dubbio l'autenticità di quella splendida foto e gridano naturalmente al ritocchino condito magari in mille salse. C'è chi la butta sull'ideologico: “Photoshop è un software di destra”. Chi invece si lascia scappare un “Ah beh, non le riesce molto bene, dovrebbe imbruttirsi un po'". Chi ancora vorrebbe maggiore serietà sulla sacralità del corpo e la rimprovera: “Va bene barare sui contenuti politici, ma non sull’aspetto fisico, Meloni non si fa”. Chi invece, con sano pragmatismo, si consola della scelta, facendo buon viso a cattivo gioco: “Beh, l’alternativa era Crosetto, e lì altro che Photoshop…”. Come reagisce l'onorevole Meloni a questa pioggia di cinguettii? Semplicemente respingendo con sdegno le accuse: "Ogni volta che esce un manifesto con una foto decente tutti a dire che è ritoccata... E' ufficiale: il mondo mi considera una cozza". |
Post n°50 pubblicato il 19 Settembre 2013 da bal_zac
Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. I 32 morti della Costa Concordia smentiscono quel cliché buonista e autoreferenziale. Ma tant'è. Si raddrizza una nave e il miracolo si compie: dopo la vergogna arriva il momento del riscatto. Che tristezza! Schettino, dal canto suo, fa causa alla compagnia armatrice che lo avrebbe licenziato senza giusta causa. Dalla tragedia si passa all'opera buffa. |
Post n°49 pubblicato il 31 Luglio 2013 da bal_zac
L’altro giorno ero seduto al tavolino di un bar e mi sono dovuto difendere dagli schiamazzi di una famigliola numerosa quanto rumorosa, composta da padre, madre e i loro quattro rampolli. Non era necessario scomodare Mendel e i suoi piselli per scoprire le leggi dell’ereditarietà. Erano evidenti sotto i miei occhi: tutti erano lisci, paffuti e rubicondi. In altre parole extra large. |
Post n°48 pubblicato il 28 Giugno 2013 da bal_zac
Gli adolescenti attuali non sono più brufolosi. Lo posso constatare con le tre nipoti di Giovanna, lisce e levigate in viso. Per quanto incredibile possa sembrare sono tutti così: il brufolo è stato sconfitto dalla faccia degli imberbi. Quando avevo 16 anni a me i brufoli ogni tanto venivano, soprattutto se c'era in ballo qualche evento mondano, una condanna puntuale come il fato. Ma era poca roba e mia sorella, con un tocco magico tutto femminile, trovava sempre il modo di renderli invisibili. Però ricordo un paio di compagne di liceo brufolose: era contro ogni tentazione il solo pensiero di baciarle, poverine. E pensare che una delle due mi faceva addirittura la corte... Oggi sono sposate, con uomini bellocci, posizionati e pieni di brufoli. Ma i loro figli ne sono del tutto esenti. Chissà. Forse il brufolo, come il talento, salta sempre una generazione. |
A chi non piacciono le banane? Già da bambino ne andavo pazzo. Sono ottime pistole, maneggevoli e deliziosamente riciclabili dopo il cessate il fuoco. Inoltre, si sfoderano e si sbucciano facilmente. Le adoravo. Ora che sono adulto non riesco a passare accanto al reparto frutta e verdura di un supermercato senza dare una sbirciata a quel ricordo d'infanzia, anche quando so che devo portare a casa solo un paio di pere. |
Post n°46 pubblicato il 12 Marzo 2013 da bal_zac
Allampanato e con una tuta da motociclista che gli copriva tutto il corpo, se ne stava lì seduto in un angolo della veranda a bere una birra. Sembrava un crociato dopo un lunga cavalcata, fiero di esibire le "saponette" d'ordinanza a mo' di stemmi sulle gambe. Come per dire: guarda che la moto per me non è un diversivo, è una missione. Stavo lì a guardarlo e la scena aveva attratto l'attenzione dei clienti della trattoria, tutti motociclisti. L'uomo sembrava non accorgersi di niente eppure tutti gli sguardi erano per lui. Due cose colpivano del personaggio: la magrezza e l'età avanzata. "Ma quello lì va ancora in moto?" ci chiedevamo tutti. A un certo punto l'uomo paga il conto, attraversa la strada e raggiunge il parcheggio stracolmo di motociclette: era il momento della verità! |
Post n°45 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da bal_zac
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Post n°44 pubblicato il 04 Febbraio 2013 da bal_zac
Mostrare. Esibire tutto, ovunque e comunque. Belli, brutti, sporchi e cattivi, cresce il numero degli esibizionisti bisognosi di un megafono, di una telecamera, di un pubblico, di una platea. Ormai i panni sporchi non si lavano più in famiglia ma sulla pubblica piazza. Si twitta, si chatta, si posta. Non si litiga a quattrocchi ma tramite agenzia stampa. A distanza. La rabbia, gli insulti, l'indignazione, tutto è lecito. Purché sia dato in pasto, visto, condiviso, spiattellato ai quattro venti. Magari in diretta tv, in una specie di bunga bunga mediatico. Tutto diventa rigorosamente social e se non hai ancora fatto un calendario sei out. Questa omogeneizzazione al ribasso la si vuol far passare per trasgressione. Poveri noi! La spregiudicatezza nell'era di Facebook? La solitudine e il silenzio, forse. Magari la discrezione. Sicuramente il pudore. |
Post n°43 pubblicato il 22 Gennaio 2013 da bal_zac
Amo i libri. Non solo per il loro contenuto, ovviamente, ma l'oggetto. Hanno un peso, una forma, un portamento, uno stile. Tutti aspetti in grado di fornire alla mano il diritto di esistere e di esercitarsi nell'arte della prensione. Sono eccessivo, me ne rendo conto. Quando vado a spasso, porto sempre un libro con me. Sentirne il volume anche se minuscolo o la sua gravità seppur leggerissimo, mi dà sicurezza. E poi, cosa sarebbe la lettura senza il piacere del contatto, senza l'odore della carta mentre i polpastrelli sfogliano le pagine, con rabbia o impazienza? Non sarò mai un fan dell'e-book. La mia insana passione per i libri non scaturisce solo dalla materia nobile con cui sono fatti né dal loro prezioso contenuto, ma da alcuni dettagli più prosaici. Quando porgo un libro a un amico glielo presento a pancia in giù, con il titolo verso il basso mostrando la quarta di copertina, nella speranza che il mio interlocutore apprezzi quel "boccone del prete" in versione letteraria. In realtà la letteratura non c'entra nulla, anzi, non è nemmeno indispensabile. Forse perché leggendo le classifiche dei libri più venduti non trovi i nuovi romanzieri ma Benedetta Parodi e Antonella Clerici, con le loro ultime fatiche gastronomiche. Lungi da me il voler criticare le due simpatiche signore, in cuor mio "nutro" nei loro confronti un profondo rispetto. Ci danno da mangiare e ci campano pure: chapeau! Sì, lo so, non sono ancora arrivato al punto, ma prima di fare jogging non conviene fare un po' di stretching? |
Post n°42 pubblicato il 18 Novembre 2012 da bal_zac
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