Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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UN PRINCIPE-POPOLO O UN POPOLO-PRINCIPE ?

Post n°716 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da rteo1

UN PRINCIPE-POPOLO O UN POPOLO-PRINCIPE ?

«La sfida è un nuovo paradigma politico, un nuovo principe-popolo che non rincorra la pretesa del dominio dall’alto ma cerchi di costruire una nuova dimensione orizzontale, che alla potenza della prima modernità sostituisca una lenta, faticosa capacità di istituire relazioni con comunità, persone, luoghi e nuovi colori della democrazia. Un principe-popolo che riannodi i fili con la democrazia delle differenze. La prima modernità ha mostrato il fallimento dell’idea verticale di potenza, la risoluzione di conflitti con la forza bruta della guerra».

Così sintetizza il suo pensiero F. VITTORIA, La migliore speranza, Ponte Sisto, Roma, ottobre 2014, p. 23 e ss., che nel paragrafo “un nuovo paradigma politico” ipotizza di sostituire il paradigma politico attuale, che ha esaurito la sua forza ideale e progressista, con “un nuovo principe-popolo”.

E’ fuori di dubbio che la formula mista di Costituzione dello Stato è una realtà di tutti gli ordinamenti politici sia del passato che dei tempi moderni, e la sua previsione risale a Platone, Aristotele, Cicerone. Il dubbio che mi viene, perciò, non attiene  a tale “forma mista” ma sul fatto che “un principe-popolo”, avanzata come paradigma futuro, è una soluzione diversa da quella di “un popolo-principe”. Le due soluzioni, infatti, non sono equivalenti, né si possono ritenere alternative, né può essere indifferente quale delle due adottare. 

Prima di andare oltre nella riflessione, esprimendo il mio pensiero, voglio condividere con gli amici del blog l’elaborazione della risposta. Pertanto ora mi arresto qui!

 

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Commenti al Post:
malware_jinx
malware_jinx il 07/10/14 alle 00:42 via WEB
Innanzi tutto bisognerebbe trasformare il popolo in entità pensante ed omogenea. Cosa assolutamente assurda e innaturale, dato che esso non è che un concetto, quindi astratto e tanto meno dotato di facoltà intellettive. Fosse anche costituito (per assurdo!) di sole menti eccelse, comunque non potrebbe pensare, quindi essere, e soprattutto decidere alcunchè. E’ il singolo che conta, che decide e che fa la differenza, purtroppo o per fortuna. Magari non pensa…, imita o esegue solamente. Ma è lui e lui solo l’artefice della storia. Questo spiega perché non viè mai stato (né mai vi sarà) un tiranno sottomesso al popolo, bensì soltanto il contrario.:-), jx
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 07/10/14 alle 12:38 via WEB
Eppure molti studiosi sostengono che molti tiranni agiscano per ingraziarsi il popolo, nel senso che fanno tante cose per far piacere al popolo. Io non credo che il singolo faccia la storia senza la moltitudine. Nè questa, senza il singolo (inteso come testa, come capo) sappia scegliere la via da seguire. Non c'è l'uno senza i molti!
(Rispondi)
 
 
gabrielliluca
gabrielliluca il 07/10/14 alle 18:49 via WEB
certamente il tiranno "ha bisogno" di ingraziarsi il popolo per poter acquisire poter. Ma Lui è da solo e pensa per se e per tutti. Il popolo non può pensare per se, e se pure potesse farlo non potrebbe comunicarlo perché in un aria dominata da una mente p che sta in alto nessuno rischia di poter essere "denunciato" per esprimere un giudizio dissociato. in quanto per principio assoluto si divide et impera, quindi il popolo è unito ma tra le persone che lo compongono tutti sospettano di tutti. Una "gerarchia" orizzontale è una affascinante teoria. Ma non saremmo forse troppi per poterci riuscire a livellare? il problema lambisce più una questione morale che tecnica a mio dire. Oggi non cambieremo niente. Possiamo solo sperare in una condivisa disillusione che porti un domani ad avere tutti insieme i nostri figli voglia di ricostruire meglio. Ma sempre da un fulcro, perché pochi ma buoni sappiano governare per tutti. Magari un buon punto di inizio potrebbe essere che so, svalorizzare il denaro e i beni materiali, allora chi governerà lo farà per passione, e non per misere questioni di potere legate al possedimento.
(Rispondi)
 
 
 
rteo1
rteo1 il 08/10/14 alle 14:48 via WEB
non possiamo non interrogarci. E' un dovere civile. Se non l'avessero fatto tanti illuminati del passato, remoto e recente (da Platone a Voltaire), saremmo ancora degli schiavi privi di pensiero. Oggi la consapevolezza che il potere non è attribuito dal divino ci rende meno schiavi! E potremmo anche ledere la majestà (senza andare all'inferno), se non fosse protetta da una legge!
(Rispondi)
gabrielliluca
gabrielliluca il 07/10/14 alle 19:35 via WEB
p.s. svuota la cartella di posta. :)))
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 08/10/14 alle 14:48 via WEB
credo di esserci riuscito.
(Rispondi)
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