Servitori del Popolo

Buongiorno Rteo è molto interessante vedere come alcune pagine poggiate su questo portale siano un utile brogliaccio

Credo che "i brogliacci" su questo portale siano molto più profondi ed elaborati in termini di "sophia". Da alcuni anni i mass media italiani e occidentali stanno sagomando la scatola cranica dei cittadini con stravolgimento dei fatti, e comunque impedendo a coloro che "amano" la conoscenza di poter approfondire. È un vero peccato che ci sia stata una fuga massiccia da questo portale per approdi inconsistenti che non stimolano il pensiero sulle "cose importanti della.vita". In questo modo si sta spaccando il globo in due parti contrapposte (occidente versus oriente) quando invece la terra è una, così come la stessa specie umana,erroneamente detta sapiens. Come cittadino ormai in "uscita" ho deciso di proporre alcune riflessioni. Nessuno le leggerà? Non importa. Le ho scritte anche per me. Grazie comunque per la solita cortese attenzione. E complimenti per la tua espressione artistica del blog.

(I fac totum del mondo). Personalmente e in termini di sophia, si, anche io ho appuntato brogliacci, ricercati poi da iscritti a La Sorbonne quanto la rivista patinata M.Claire. O da chi crede nella espressione creativa, come fai notare e ti ringrazio. Già, non solo si tenta di impedire la conoscenza ma i diversi "buchi mentali" sono replicati da entità che oggi potremmo definire paranoiche, termine molto in voga in certi anni ma che non sbagliava nell'indicare pensieri contorti e spesso inutili. Oggi sono sfociati nel mare aperto dei fac totum del mondo. Caro rteo capisco il cittadino in uscita, ma spero che questo transito duri a lungo con la sua essenza. Buon 18M

Il "transito" ormai per me non è più un trauma. Anzi. Ogni giorno,ormai, riscontro un abbrutimento degli umani che sembrano alimentarsi degli effetti delle loro barbarie. In natura, scrivo, si coglie un "senso binario" della vita. Non esiste nulla che avvenga per pura malvagità, per fare il male in sè. Soltanto gli umani hanno coltivato questa specificità. Non credo che esista un Dio,perché tanta crudeltà mi risulta inspiegabile. E comunque se esistesse vorrei tanto sussurrargli che forse è stato frettoloso nel "creare" gli uomini. Forse, senza offesa, io avrei fatto meglio: Non li avrei creati per meglio tutelare la bellezza della natura,della vita. Grazie per l'augurio. Sono anime sensibili come la tua che mi impediscono di sgridare chi ha creato tutto questo e di limitarmi solo a "sussurrarglielo".

Immagino che se così fosse Dio non avrebbe avuto interlocutori e riflettendo sulla bellezza della natura e della vita avrebbe avuto di che meditare per il suo sol bene; in entrambi i casi avvertirei l'egoismo di una entità a se stante. Dunque per esistere un Dio "altruista" abbisogna di interlocutori che tuttavia, concordo, gli son venuti male, al fine di elevare la sua massima figura? Insomma, mi piacerebbe che anche a Dio fosse possibile scrivere, da customer al produttore, la cassetta dei consigli, da uomini in transito perplessi che sussurrano: perché non ci riprovi. E ti eleggerei portavoce.

L'hai scritto tu, rteo? Grazie ancora per il tuo commento da me, al quale ho cercato di rispondere.

Si. Ho ritenuto utile, anche per me, fare "sintesi" di un percorso relativamente lungo della mia esistenza tra coloro che da presuntuosi hanno avuto ancora una volta l'ardire di ritenersi,quali esseri umani, diversi dalle altre specie animali senza darne valida prova. Anzi, semmai ne hanno dato proprio delle contrarie e oggi ne abbiamo evidenza con quanto sta accadendo nella striscia di Gaza e in Ucraina,passata momentaneamente in secondo piano. Sento di essere, ormai, un cittadino democratico in "uscita" che ha il dovere di dire,tra l'altro, che è più che sicuro di non voler ritornare mai più, se gliene fosse offerta l'occasione in un ipotetico "al di là", tra gli umani (tra questi umani, che ha conosciuto direttamente e della loro storia di alcuni millenni). Così rassicuro anche coloro che dovessero temere di potermi riavere ancora tra i piedi. E così stiamo tutti più sereni, secondo il Principio di reciprocità. Posso dire, però, ma senza contraddirmi, che ho anche avuto il piacere di leggere pensieri sensibili e profondi come quelli espressi nel tuo blog e di ciò ti ringrazio.

Sai, anche Frida Kahlo aveva asserito una cosa simile e tante volte ho avuto modo di farla mia: Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non ritornare mai più. Non posso che ringraziarti per le parole che mi hai rivolto e ti rinnovo i miei complimenti. P.S. Sai che nei miei "labirinti" sei sempre il benvenuto, rteo (tra l'altro ho risposto al tuo commento) e spero che tu possa restare ancora moltissimo tempo tra coloro che ti apprezzano e "tra i piedi" di quegli umani da cui, tu per primo, non desidereresti mai tornare. A presto!

Penso che "l'uscita" non sia "gioiosa" nè "infelice". Queste "emozioni" sono soltanto delle "superfetazioni" umane. Abbiamo coniato una infinità di termini per distinguere,differenziare, capillare. La natura è molto semplice perché segue una logica binaria: si/no. A noi,però, eredi degli ominidi ciò non basta. Abbiamo bisogno di credere che tutto l'universo sia stato "creato" per noi e che tutte le altre specie, passate e presenti, siano soltanto un corollario di cui servirsi. "Uscire", quindi, è l'altra fase dell'entrare, entrambi necessarie. Purtroppo gli uomini non danno importanza alla loro immortalità come esseri quantici perché si sono innamorati della forma del proprio Io. Ques'ultimo,però, è frutto della sovrastruttura razionale che ha reso cieco l'uomo. La "verità" è che l'uomo è parte dell'infinito,dell'eterno, dell'irrazionale, ossia del tutto e non di una parte,limitata. Io sono stato costituito da miliardi di atomi ereditati dal big bang e ora essi dovranno ritornare allo stato iniziale per dare luogo a nuove forme, che sono in attesa di manifestarsi. Devo "uscire" perché "altro" deve entrare. È questa la grandezza del Mistero.

Tu dici che "Uscire" non è che l'altra fase dell'entrare, entrambi necessarie. E non posso essere più d'accordo. Alcuni uomini - sembrano tanti, in verità, sembrano la maggioranza, ma chi può dirlo? - non danno importanza alla loro immortalità perché si sono innamorati della forma del proprio Io; ma altrettanti (quanti non lo so) ne sono consapevoli, qualcuno inconsapevolmente (perdona l'ossimoro ma anche questo fa parte del "mistero") ed altri lo sperano. Poi c'è chi opina e chi non si pone il problema né del vivere né del morire. Io non so esattamente dove collocarmi ma sono tra quelli che credono (in parte consapevolmente e in parte intuitivamente) che la "verità" dell'uomo sia nel suo essere eterno. Per questo accolgo anche la frase di Frida (per quanto non sappia cosa lei pensasse a tal proposito). E per questo penso che, inevitabilmente, sarà comunque "gioiosa".

"Io non so esattamente dove collocarmi ma sono tra quelli che credono (in parte consapevolmente e in parte intuitivamente) che la "verità" dell'uomo sia nel suo essere eterno". Sono d'accordo. In "toto". Con una precisazione, forse superflua: la "verità" è che tutte le cose sono eterne, incluso l'uomo. Questi, infatti, non è "una parte" del tutto, separata e distinta dal tutto. E', in altri termini, soltanto una delle innumerevoli forme transeunte. La base del tutto è costituita dalle particelle quantiche, che superano lo stadio dell'indeterminazione allorquando si aggregano per "manifestarsi" nel macrocosmo. E da qui si ritorna al Tutto, mediante la disaggregazione (che a noi appare come "violenta", "dolorosa", "mortale", ma in realtà è soltanto "necessaria"). Peccato che questa "verità" la colgano in pochi mentre la massa "vive per mangiare", come diceva E. Severino, quando ragionava in ordine ai mezzi e agli scopi. E così si spreca l'unica occasione della "vita", che è quella di difendere la dignità dell'essere e non di svenderla per mangiare.

https://www.lafeltrinelli.it/cittadino-democratico-in-uscita-dal-libro-teodoro-russo/e/9791222801568?queryId=9d2f6dc3b6c8054ffb09319eb14206be