Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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Messaggi del 23/08/2014

LO STATO NON E’ LA BEFANA !

Post n°706 pubblicato il 23 Agosto 2014 da rteo1

LO STATO NON E’ LA BEFANA !

Renzi ha dichiarato che 800 miliardi di spesa pubblica sono troppi. Fa piacere constatare che il premier degli  80 euro corrisposti in busta paga agli 11 milioni di elettori del PD se ne sia reso conto; purtroppo, però, non stanno seguendo i fatti alle parole, e comunque non vanno nella direzione giusta. Berlusconi, con cui Renzi ha stretto un patto mortale (il Grande Sandro Pertini forse l’avrebbe definito “pactum sceleris”), ha detto che gli darà una mano nel campo dell’economia e della giustizia (questa, a quanto pare, gli sta sempre a cuore!) perché lo vede in affanno, in grande difficoltà. Speriamo, invece, che il premier di una parte degli italiani prenda finalmente delle decisioni nell’interesse generale, accompagnandosi da solo nell’impresa (si dice meglio soli che male accompagnati), e andando,          questa volta, e senza fare slides, al cuore del problema. Si dirà, allora, e quale è ? Lo vedremo subito, dandogli noi una mano, prima che le brutte compagnie lo portino fuori strada. Cominciamo col dire che la soluzione non la daremo in una sola puntata (d’altronde anche il commissario alla spending rewiev Cottarelli ci sta lavorando da mesi, ormai). In questa occasione, per cominciare, porremo l’attenzione sulle retribuzioni (dette stipendi) nel Pubblico impiego (non riesco, però, a tacere sul disgusto che provo quando sento discriminare i lavoratori tra i “servitori dello stato” e gli altri lavoratori, come una volta si diceva dei figli di N.N. - I lavoratori, invece, sono tutti lavoratori servitori della REPUBBLICA!). E’ noto che la “retribuzione” costituisca il corrispettivo del lavoro svolto; cioè, il lavoratore esegue la sua prestazione e il datore di lavoro lo paga, con la retribuzione. Il meccanismo è molto semplice; eppure nella realtà le cose sono molto più complicate perché se si leggono le voci della busta paga, la retribuzione (lo stipendio) è soltanto una voce della miriade di altre voci (le indennità) che allungano la lista. E allora si legge che all’operatore sanitario, assunto per svolgere compiti sanitari, gli si riconosce  anche “un’indennità sanitaria; al poliziotto, arruolato per occuparsi di ordine pubblico, gli si concede un’indennità di pubblica sicurezza; ai militari, incorporati per difendere la collettività, l’indennità militare; ai cassieri, l’indennità di cassa, agli informatici, l’indennità di computer, ecc. A queste indennità, che già sono una follia, perché non se ne comprende la ragione, visto che la retribuzione dovrebbe essere omnicomprensiva (il corrispettivo per la prestazione resa), i contratti collettivi nazionali e aziendali hanno previsto anche altre amenità: l’incentivante (per incentivare a fare il proprio dovere); il premio di produzione, o di produttività (per aver fatto quello che contrattualmente si era obbligati a fare, e che peraltro a volte non si fa); il ticket, come buono pasto, che dovrebbe essere consumato giornalmente, mentre, invece, il dipendente lo va a spendere nei supermercati per fare la spesa per casa;  Poi c’è la tredicesima mensilità (in alcuni casi anche la quattordicesima), come se l’anno fosse di tredici (o quattordici) mesi, senza considerare che la collettività già paga una mensilità senza che vi sia la prestazione lavorativa (quella relativa ai trenta giorni di ferie), per consentire al dipendente di riposarsi per aver in teoria sudato (a volte solo il sedere, perché le sedie non lasciano traspirare) durante l’arco dell’anno. Andando, poi, sulle qualifiche, per i dirigenti, si rilevano ulteriori  follie: per un laureato (spesso solo in giurisprudenza, o in sociologia,psicologia, ecc.) si giunge ad elargire somme che si aggirano sui 10.000 euro mensili, che poi produrranno conseguenze sulle pensioni e sulla buonuscita (e perché non prevedere anche la mala uscita, quando il ministero ha un deficit di bilancio ?). E allora La soluzione ? a) SOLO LA RETRIBUZIONE (FINO A UN MASSIMO 2.000 EURO, PER TUTTI I DIPENDENTI PUBBLICI; b) I DIRIGENTI (di numero limitato, e per attività effettivamente svolte, non sulla carta e per anzianità) NON POTRANNO SUPERARE I 5.000 EURO MENSILI; NESSUNA TREDICESIMA, MA SOLTANTO DODICI MENSILITA’.

 
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