Creato da christie_malry il 25/07/2013

Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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Post n°68 pubblicato il 20 Ottobre 2014 da christie_malry

 




Odiava Bertelli perché era un finocchio felice, bello, sano
e orgoglioso. E ne parlava con Tutti della sua condizione.
Che schifo, pensava Pirosi. Ancora più duro sopportarlo
nell'ufficio proprio perché era abile, capace e competente,
e lì, a edilizia privata, era indispensabile sapere parlare
con gli utenti e possedere le conoscenze, essere in sommo
grado specializzati e diplomatici. Tutte qualità che sfoggiava
egregiamente Bertelli. Lui, Pirosi, era un uomo come tanti
ma il suo lavoro lo sapeva fare e per anni era stato la colonna
degli Uffici, prima, almeno, che arrivasse quel frocio giulivo.
Mentre Pirosi non abbandonava mai la sua giacca e cravatta
a Bertelli era concesso sfoggiare completi sportivi e casual,
mostrare la sua vasta abbronzatura e sorridere ovunque con
denti perfetti. In poco tempo era divenuto il beniamino delle
colleghe e dei superiori, scalzando Pirosi da ogni privilegio
faticosamente acquisito. E poco importava che Danilo potesse
vantare una moglie e due bei figlioli, tutto svaniva sotto la
pressione discreta ma feroce di Cristiano Bertelli e della sua
vitalità incoercibile. A peggiorare le cose, un giorno, era arrivato
un ragazzo ventunenne, per sostituire la Elisa, in maternità.
Pirosi aveva dovuto spiegargli tutto dall'ABC del lavoro e anche
questo si era rivelato pressoché inutile perché Walter Maiolo
era un zuccone di prima e davvero non si capiva come aveva
potuto vincere un concorso, o comunque piazzarsi alto in
graduatoria. L'unica cosa che poteva vantare era una bellezza
sfolgorante e un corpo perfetto. Questo lo riconosceva amara
mente pure Danilo, e fu ben presto inevitabile che Bertelli si
calamitasse sul ragazzo con la stessa velocità di un uccello
predatore. Ben presto prese a fare tutto il lavoro di Maiolo e
a lasciare il ragazzo in lunghe ore di inattività, oppure imboscato
nell'Archivio. Tutto ciò dava terribilmente sui nervi a Pirosi che
 percepiva la rapacità sessuale del suo Collega e si incolleriva
di brutto. Una sera erano nel parcheggio sotterraneo dell'Edificio,
Lui e Walter, e Lui s'era proposto prima di dargli un passaggio
fino alla stazione. Maiolo aveva accettato. Era tarda estate e
il ragazzo portava un paio di calzoncini gialli aderenti che
risaltavano il profilo compatto della virilità fresca e giovanile.
A Pirosi, sudatissimo nella sua camicia bianca e strangolato
dalla cravatta, questo aveva dato subito alla testa. Dopo essere
partiti "Prendiamo una scorciatoia" Aveva urlato, ed erano saliti
in collina. Nei pressi di un capitello aveva fermato l'automobile
e aveva estratto dal cruscotto una chiave inglese :"Adesso Ti
 spogli o Ti sfascio il cranio" Aveva mugugnato. Poi aveva preso
a toccare il ragazzo dappertutto. questi aveva reagito alle bave e
alle foie dell'Impiegato modello sferrandogli un calcio all'inguine
che lo aveva lasciato boccheggiante e senza fiato. Poi Walter
Maiolo aveva sfondato a pugni la portiera e si era dato alla fuga.
Si era fermato solo due chilometri più in basso, in pieno Centro
Città. Il giorno dopo non s'era presentato in ufficio e s'era dato
malato. Così era proseguita per diversi giorni con Bertelli che
lo guardava storto. Sicuramente s'era sentito con il ragazzo e
 questi gli aveva spifferato tutto. E così erano proseguiti i giorni
di tortura per Pirosi, tortura e paure che tutto venisse a galla,
che venisse denunciato per tentata violenza, che la sua vita
famigliare fosse distrutta. Neppure il fatto che Maiolo avesse
terminato il suo servizio senza più tornare sul lavoro lo aveva
 calmato. Era smagrito, impallidito più del solito, s'era imbronciato
terribilmente e persino il suo rendimento professionale era
crollato a picco. Ora Cristiano non lo guardava più di sottecchi
e pareva essere tornato il solito piacione di prima, anzi raddoppiato.
Pareva si nutrisse del deperimento del Collega e il suo astro
brillava più che mai nel cielo degli organigrammi. Danilo aveva
ripreso ad andare in chiesa e dopo sei mesi era stato congedato
per disturbi psicologici. Ora è seguito dagli Assistenti Sociali e
predica il vangelo. Sua moglie lo ha abbandonato con le figlie
e si è messa con Davide Morsatti, un poco di buono che traffica
in anabolizzanti per le palestre. Ogni tanto Danilo Pirosi sale
ancora in collina, vicino a quel capitello, e si fa il segno della
croce spargendo acqua santa.











 
 
 
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