Creato da trampolinotonante il 14/11/2008

trampolinotonante

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Messaggi di Marzo 2014

dedicato a FRANCESCO

Post n°415 pubblicato il 27 Marzo 2014 da trampolinotonante

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 dedicato con umiltà

 Papa FRANCESCO

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 un pubblico peccatore fu scomunicato e gli fu proibito di entrare in Chiesa.

 Egli andò a lamentarsi con Dio.

" Non mi fanno entrare, Signore, perchè sono un peccatore".

 " Di che ti lamenti ?" disse Dio " non lasciano entrare neanche me!"

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Il " MISERERE" dell'ALLEGRI , compositore  del XVI secolo, è uno dei canti sacri più famosi della CHIESA. Notissimo  anche per contenere un acuto di tutto rispetto - un DO 5° naturale di grande effetto - affidato a una voce femminile.

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Il Miserere (latino: "Abbi pietà") è un'opera  a cappella di Gregorio Allegri basata  sul salmo151 della Bibbia, composto probabilmente intorno al 1630 durante il pontificato di Urbano VIII da eseguire a luci spente nella Cappella Sistina durante il mattutino come parte del servizio delle tenebre della Settimana Santa.

Il brano era considerato così sacro che il papa, per preservarne l'unicità, proibì che fosse trascritto e proibì che le eventuali copie uscissero dalla Cappella Sistina, tanto che l'esecuzione altrove era punita con la scomunica.

 Il quattordicenne Amadeus Mozart, in visita a Roma ascoltò il miserere di Allegri l'11 aprile 1770 durante il servizio del  mercoledì Santo. Successivamente, quello stesso giorno, lo trascrisse interamente a memoria.

Dopo la trascrizione di Mozart, la minaccia della scomunica venne tolta.

 

 

 
 
 

il funerale della Tartaruga

Post n°414 pubblicato il 22 Marzo 2014 da trampolinotonante

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il funerale della signora Tartaruga

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Era la vigilia di Natale. Una bella villetta in campagna fra gli abeti; le piccole siepi di pungitopo; qualche steccato; in casa le luci delle decorazioni; la neve sul prato e sul tetto a spiovente; un piccolo laghetto; dentro casa una bella famigliola raccolta accanto al camino acceso:il babbo, la mamma, due figlioletti e una loro amichetta Valentina giunta come ospite da Torino; l'albero di Natale e tanti bei pacchetti colorati con i doni da aprire a mezzanotte; il cielo pieno di stelle e tanto caldo nel cuore! Insomma, una bella cartolina!

Giuseppe, il maschietto, era segretamente innamorato di Valentina e per dimostrare di non aver paura del freddo uscì fuori a correre e saltellare sulla neve mentre la sorellina Anna, e l'ospite già con le calzette di pelusce e il pigiamino di felpa, erano incollate ai vetri della finestra e lo guardavano.

 A un tratto il ragazzino vide accanto allo stagno la sua tartaruga d'acqua, Bombon, che stranamente non era andata in letargo, immobile a pancia all'aria e senza vita. Provò subito un immenso dispiacere.

Chiamò tutti fuori. Tutti accorsero per consolarlo. Suo padre fece del suo meglio:

 " Non piangere, figliolo. Prepareremo un bel funerale per la signora Tartaruga; le costruiremo una piccola bara tutta foderata di seta e chiederemo al becchino di porre sulla tomba una lapide con inciso il nome della signora Tartaruga. Poi le porteremo ogni giorno dei fiori freschi e porremo tutt'intorno un piccolo steccato".

Il bambino si asciugò gli occhi e battendo le mani si dichiarò entusiasta della bellissima idea. Quando tutto fu pronto, il padre, la madre, Anna, Valentina, e il bambino in testa partirono in corteo marciando con andatura solenne e aria compunta verso lo stagno dov'era morta Bombon.

Giuseppe non stava in sè dalla contentezza: tutto quel gran da fare per il cerimoniale lo faceva sentire importante e voleva far bella figura agli occhi della piccola ospite. Ma, sorpresa! giunti che furono allo stagno, la tartaruga era scomparsa! Guardando meglio, all'improvviso la scorsero che emergeva dal fondo del laghetto, nuotando allegramente.

Il piccolo fissò la sua amica in preda a profonda delusione e guardando Bombon eclamò " Uccidiamola!".

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io da bambino nel mio giardino davo le mosche da mangiare ai ragni, e loro lo sapevano e aspettavano. Li vedevo spostarsi quando mi vedevano! e afferravano subito le mosche! Terribile!  Da bambini si fanno cose terribili!

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Malher: 1^ Sinfonia " Il Titano" - 3° Mov. " Il funerale del guardacaccia"

 
 
 

aspettando la primavera

Post n°413 pubblicato il 16 Marzo 2014 da trampolinotonante

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aspettando la primavera

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 nell' attesa che arrivi la primavera, ho composto questa musica che ho inserito nel video di sotto, dedicando tutto al mio luogo natio, soprattutto a quelli che ne son lontani per lavoro.

Dalle mie parti la Primavera  è quasi più bella dell'estate.

Si vede la terra  che  risvegliandosi dal  torpore dell'inverno, al mattino si rinfresca con la rugiada e poi si adorna  e si profuma con i fiori , facendosi  bella per il suo incontro con il Sole.

Buona primavera a tutti.

( video e musica di trampolinotonante)

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guardate qua sotto la meraviglia

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i cereali nel Salento

Post n°412 pubblicato il 13 Marzo 2014 da trampolinotonante

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 i cereali nel Salento

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questi son tutti ricordi di quando ero bambino.

I cereali più diffusi erano il grano e l'orzo.

( quadro di Van Gogh)

 Ricordo sti campi di grano maturo  e di spighe d'orzo e ricordo il vento che faceva ondeggiare le spighe come le onde del mare!! Che meraviglia..

( quadro di Van Gogh)

Sti due prodotti  venivano in parte venduti e in parte macinati per il consumo domestico, per il pane e la pasta che ogni famiglia preparava in casa; talvolta il grano era utilizzato nei cibi direttamente come chicco.

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 Ogni famoiglia preparava il pane per il proprio fabbisogno e - se non possedeva un forno in casa - lo portava a cuocere nei forni che i privati mettevano  a disposizione della gente, dietro compenso in pane stesso o in legna.

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C'erano due tipi di pane principali:

- le " pucce", panelle rotonde di grandezza variabile, mediamente di un chilogrammo,

con le varianti dell'aggiunta di  ulive nere"  le voliate"

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 o di uva passa : " le pasulate"

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 o di pomodori a pezzetti, capperi e cipolla affettata;

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 - il "pizzu", di forma schiacciata;

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 - e le "frise"

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 il cibo ordinario dei contadini della Grecìa salentina è il pane di orzo con i legumi; e perciò nel territorio greco-salentino, l'orzo è ( era) molto  coltivato come nella Grecia e nelle isole jonie.

( la spiga di orzo)

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(costa del Salento a Torre S.Andrea)

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 Sto canto l'avevo composto per la vendemmia , ma la danza sotto gli ulivi  e nei campi di grano di notte alla luce della luna, nel mio Salento, vale anche per la raccolta del grano

 
 
 

i passi avanti

Post n°411 pubblicato il 11 Marzo 2014 da trampolinotonante

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i passi avanti dell'Umanità

ovvero

il recentissimo spot pubblicitario di un mitra di una ditta costruttrice di armi

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 possono fare quello che vogliono,

ma mi chiedo cosa c'entri l'ARTE!!

( si vede che a fantasia stanno a zero)

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 questo è un esempio efficacissimo

 di cattivo gusto pubblicitario

.

e ora rifacciamoci lo spirito

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l'INNO ALLA GIOIA di Schiller musicato da Beethoven nella IX Sinfonia è l'unica risposta da dare per affermare il valore sacro dell'ARTE e quindi del BELLO, da opporre sempre all'Odio e al MALE

 

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 un augurio di pace a tutti,

sperando che  l'occasione sia giusta

 e che quindi si possa fare

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8 marzo

Post n°410 pubblicato il 07 Marzo 2014 da trampolinotonante

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8 marzo : festa della donna

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la donna è anche un'isola,

 anzi una grande isola

 dove crescono alberi  stupendi con frutti meravigliosi,

 dove tutto è gioia e fonte di piacere,

 dove ci sono giardini e prati fioriti per i giochi dei bambini,

 dove scorrono acque limpide per dissetare il pellegrino stanco,

 e rami frondosi per farlo riposare all'ombra.

 Solo l'approdo è difficile! occorre amarla!

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Cari amici,

ho voluto questo post per celebrare il reciproco amore che  unisce due innamorati! Riporto a tal fine, dal Tannhauser di Wagner, il nobilissimo canto che Wolfran rivolge a Elisabeth come preghiera e come invocazione d'amore.:

" O du, mein holder Abendstern..." .

 Esso, si eleva alto, a testimoniare un sentimento purissimo.

Il canto descrive un attimo fuori dal tempo, come fosse un momento strappato a fatica in un mondo sempre meno attento all'amore.

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 " O du mein older Abendstern..."

 ( Tu , dolce stella della sera..)

(La preghiera di Wolfran a  Elisabeth)

  dal Tannhauser di Wagner ( Atto III)

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Testo originale 

"Wie Todesahnung, Dämm'rung deckt die Lande,
umhüllt das Tal mit schwärzlichem Gewande;
der Seele, die nach jenen Höh'n verlangt,
vor ihrem Flug durch Nacht und Grausen bangt!
Da scheinest du, o lieblichster der Sterne,
dein sanftes Licht entsendest du der Ferne,
die nächt'ge Dämmrung teilt dein lieber Strahl,
und freundlich zeigst du den Weg aus dem Tal.
O du, mein holder Abendstern,
wohl grüsst' ich immer dich so gern;
vom Herzen, das sie nie verriet,
grüsse sie, wenn sie vorbei dir zieht, -
wenn sie entschwebt dem Tal der Erden,
ein sel'ger Engel dort zu werden!"

*

Traduzione 

Come presagio di scomparsa il crepuscolo ombra la campagna,
e copre la valle d'un nereggiante velo;
l'anima che aspira a quelle altezze,
trema del proprio volo attraverso la notte e l'orrore!
Ma tu appari, o dolcissima tra le stelle,
e invii di lontano la tua mite luce;
il tuo dolce raggio fende il crepuscolo della notte,
e amica tu insegni la via ad uscire dalla valle
O tu, mia dolce stella della sera,
ben io sempre e di buon grado t'ho salutata;
da quel cuore che non l'ha tradita mai,
portale un saluto, quando ella ti passerà vicina...
quando ella s'involerà alla valle terrestre,
per diventare un angelo lassù!

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 traslescion

"Like a premonition of death, darkness covers the land,
and envelops the valley in its sombre shroud;
the soul that longs for the highest grounds,
is fearful of the darkness before it takes flight.
There you are, oh loveliest star,
your soft light you send into the distance;
your beam pierces the gloomy shroud
and you show the way out of the valley.

Oh, my gracious evening star,
I always greet you like happily:
with my heart that she never betrayed
take to her as she drifts past you,
when she soars from this earthly vale,
to transform into blessed angel!"


("O du mein holder Abendstern" is one of the most beautiful baritone arias ever written. It may not be as flashy as the " Queen of the Night" aria or even " Nessun dorma", but Wagner's aria for Wolfram from the opera,Tannhauser,  is like an old faithful companion that never leaves your side.)

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 una versione a immagini, con l'orchestra diretta ca Claudio Abbado

 
 
 

Abele e Caino

Post n°409 pubblicato il 03 Marzo 2014 da trampolinotonante

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 la leggenda

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" Abele e Caino si incontrarono dopo la morte di Abele. Camminavano nel deserto e si riconobbero da lontano, perchè erano ambedue molto alti. I fratelli sedettero in terra, accesero un fuoco e mangiarono. Tacevano, come fa la gente stanca quando declina il giorno. Nel cielo spuntava qualche stella, che non aveva ancora ricevuto il suo nome. Alla luce delle fiamme, Caino notò sulla fronte di Abele il segno della pietra e lasciando cadere il pane che stava per portare alla bocca chiese che gli fosse perdonato il suo delitto. Abele rispose: " Tu mi hai ucciso o io ho ucciso te? Non ricordo più; stiamo qui insieme come prima"--"Ora so che mi hai perdonato davvero" -disse Caino- ," perchè dimenticare è perdonare. Anch'io cercherò di dimenticare". Abele disse lentamente:" E' così. Finchè dura il rimorso dura la colpa!"___

(tratto da " Elogio dell'ombra " di J.L.Borges)

**

Mi sembra che de sti tempi, guardandoci in giro, non ci siano nè il rimorso e quindi manco la colpa. Pure nel Mar Nero, ognuno fa quel che vuole.

Ma è sempre stato così e così sempre sarà, fino alla consumazione dei secoli.

 Questo penso io.

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