Messaggi di Settembre 2006
Post n°52 pubblicato il 28 Settembre 2006 da Akilleys
Ieri con un paio di amici dovevo tornare da Padova, in treno. Alle due e mezza ero in stazione, ci doveva essere il ritorno. Aspetta e aspetta, del treno nessuna traccia. Treno scomparso. Controlliamo sui tabelloni, nessuna segnalazione. OK, forse è un orario valido solo per i periodi dei corsi universitari, aspetteremo quello successivo. Tengo un occhio vigile sui tabelloni però, e dopo un po' mi accorgo che anche di quel treno non c'è traccia. Mi ritornano in mente scene della mia passata vita da studente, e mi si torcono le budella. Ma adesso non sono più studente. Allora mi dirigo all'ufficio informazioni, dove con mia grande gioia ci sono una buona dozzina di persone davanti a me. Faccio la coda e finalmente arriva il mio turno. Torno dagli amici, comunico loro il tutto e andiamo in biglietteria. Facciamo l'ordinata e paziente coda di un bel venti minuti, e arriva il nostro turno. Allora, inviperito come una faina, vado all'ufficio pinco aperto al pubblico con i miei due amici (anche loro si stanno innervosendo...), aperto a molto pubblico visto che anche lì c'è la coda. Tra l'altro la signora davanti noi sta dentro un bel pezzo, al che mi rompo le scatole, apro la porta, entro lo stesso nell'ufficio e mi piazzo dietro di lei con fare estremamente impaziente. Lei capisce l'antifona e nel giro di 20 secondi improvvisamente finisce di fare tutto quello che doveva fare. Al che, un po' spaventato perchè tra me e lui non ci sono vetrate, e vedendo che l'amico con la faccia da cattivo è là che mi tiene, prende in mano il cellulare e chiama la biglietteria. Confabula un po' e si mettono d'accordo che noi e lui avremmo dovuto andare là e che ci avrebbero allora rimborsato, senza fare la coda. Al che lo interrompo e gli dico che rivedrò con piacere il tipo della biglietteria, per finire un certo discorsetto iniziato prima. Lui si informa su chi era il tizio. Poi prendiamo, usciamo dall'ufficio insieme, e lui lo chiude a chiave per la gioia della gente in fila. Noi andiamo tre-quattro metri avanti, e lui, pensando che lo stessi ignorando, richiama col cellulare la biglietteria e dice: "Guarda, dì al DIpendente2 di prendersi una pausa caffè e di andarsene, perchè sennò qua viene fuori un casino... sì... sì... deve andare via subito". Lì ridacchio tra me e me. Ritorniamo in biglietteria, e veniamo a contatto con un altro personaggio. Alla fine usciamo rimborsati, i miei amici si ricomprano subito il biglietto del treno, perchè volevano solo alimentare un po' di casino. Io vado alla stazione delle corriere, dove scopro che la mia corriera è partita cinque minuti prima. La corriera successiva parte dieci minuti dopo il primo treno regolarmente in partenza da Padova. Al che soffoco tanti bruttissimi pensieri e parole, torno in stazione dei treni e mi ricompro il biglietto, non senza fare un'altra coda. Arrivo a casa quattro ore dopo il previsto, pagando di più che se non fossi andato a Padova con la mia macchina che va a GPL (in macchina sarei tornato sei ore prima!!!!). Se non fosse che il treno è una alternativa ecologica (in quanto si muove in ogni caso, mentre la mia macchina no) io escluderei da subito la possibilità da parte mia di risalirci un'altra volta nella mia vita. In ogni caso, non lo farò ancora volentieri, se lo farò ancora. |
Sono scomparso per alcuni giorni, lo so. Ma non è stata una mia volontà: ultimamente mi capitano molti imprevisti e fatti inaspettati... non riesco a vedere molto più in là nel tempo e quindi a programmarmi. No, di sicuro questo non è da me. ... però no, non mi dispiace. Neanche un po'. Tipo oggi. Il mio orizzonte temporale si ferma a giovedì sera, momento in cui scivolerò tra due lenzuola dopo la consueta partita di calcetto e cercherò il dolce abbraccio di morfeo. Fino a lì, so cosa potrei e dovrei fare... oltre quel momento, il nulla. Assoluto. Sì, so che dovrò andare a lavorare, ma nient'altro di sicuro o in programma. So che mi possono capitare molte cose, o che potrei attivarmi io per farne accadere altre. Ma con la mia vista, in questo momento, questo è il massimo orizzonte concessomi. E il tutto mi piace. Sento che questo adesso non è una cosa negativa. Ho la possibilità di pensare al mio futuro senza aver alcuna preoccupazione, ma anche di sedermi e guardare un po' attorno, con fare distaccato. Con il tempo a mio favore. In più, mi sto godendo ogni istante e ogni cosa che faccio. La mia testa non è occupata da altro che dai pochi giorni che ho davanti. Giorni che di conseguenza diventano importanti, e bellissimi da vivere. Ho l'opportunità di fare subito quello che desidero, senza doverlo mettere in lista d'attesa. Per di più, ho in mano il timone e una rotta da tracciare. Il mio futuro è aperto. Lo so, lo sono sempre stato. Un ottimista. Un positivo. Un costruttivo. Ma in questo momento, al di sopra di ogni cosa, sono un ricettivo. Sono pronto a vedere cosa questo futuro ha in serbo per me, e per di più, a gustarmelo appieno. |
Post n°50 pubblicato il 22 Settembre 2006 da Akilleys
Sono andato a portare la macchina dal mio nuovo meccanico di fiducia, che è imparentato in una qualche maniera con la mia famiglia. Arrivo lì, e invece di lui trovo la sua mammina, che è una gentilissima e simpatica signora 70enne che ha il solo difetto di parlare come una macchinetta. Parla che ti parla... MammaMecc: "Beh allora Akilleys? A quando i confetti?" MammaMec carogna, no, così non si fa. Prima insinui subdolamente la sua immagine nella mia mente, e mentre son là che mi ricordo di non voler ricordare niente, cali un colpo di maglio con un ricordo tristissimo e dolcissimo allo stesso tempo. Scorretto. Molto scorretto. Mai fidarsi delle innocue vecchiette. |
Da 4-5 mesi a questa parte, lavoro come paggetto personale del megaboss. In pratica egli ha deciso di disinteressarsi di tutto quello che riguarda l'azienda, tranne che lo sviluppo dei nuovi prodotti, quella che è la sua vera passione. Io allora sono stato rapito dal mio precedente incarico e adesso vengo utilizzato come supporto progettuale e spirituale a tale sviluppo. Così, costante come l'orologio atomico, ogni giorno il megaboss alle 8.35 (e lo ringrazio che mi da più di un'ora di vantaggio alla mattina per svegliarmi ben benino... perchè io arrivo alle 7.30... ) entra nel mio ufficio e mi chiede un aggiornamento sul mio lavoro. Orbene, può capitare, per mille motivi diversi (o per una crisi creativa, o per il non vedere immediatamente la strada giusta, o perchè mi incanto a pensare ai fattacci miei, o perchè arrivano altre urgenze...) che non riesca a raggiungere risultati apprezzabili quotidianamente. Poichè però il mio non procedere implica il non procedere del megaboss, capirete anche voi che questa non è una bella cosa. Bene, in questa settimana non ho fatto niente, per mille ragioni diverse. Il problema che ho di fronte non è di facile soluzione, ma è anche vero che sono molto deconcentrato (eh... l'Akilleys ha mille pensieri... ). Molti prima di me sono stati terminati per molto meno: questo perchè lui ha trent'anni e passa di esperienza alle spalle, e vede le cose molto velocemente. Soprattutto, pretende che anche tu le veda e che dia sempre il 110%. E non è una persona che ha intuizioni banali. E ho già detto che non ha pazienza. Dunque, anche oggi, come ogni giorno, è arrivato il momento del rendez vous. Megaboss: "E allora? Come andiamo qui?" Non me l'aspettavo. Neanche oggi mi ha strapazzato. Non lo so perchè. Le difficoltà ci sono sì, ma un Akilleys al top avrebbe probabilmente già risolto il problema. Ma l'Akilleys è chiaramente non al top, e si aspettava l'uragano questa mattina. Altri non hanno goduto di questi bonus, proprio no. E non è perchè gli sto simpatico, ve lo assicuro, questo è certo (abbiamo avuto precedenti un po'... movimentati... ). E non penso nemmeno per particolare stima... sono solo un paggetto, vi ricordo... Beh, megaboss, questo post solo per ringraziarti di non avermi terminato oggi. |
Post n°48 pubblicato il 20 Settembre 2006 da Akilleys
Un altro sogno... da non crederci! Mi sto trasformando in un incallito sognatore, tutto d'un tratto. Beh, lo racconto, nella speranza che passi per di qua uno psicologo che voglia mettere alla prova le sue conoscenze o un'anima caritatevole dall'intuito illuminato che sveli gli arcani della mia subcoscienza. Sono in locale, mai visto prima, con molte persone che avverto come amici ma che non conosco. Una lunga tavolata. Ad un certo punto mi alzo e dico che devo andare via, anche se so che potrei benissimo rimanere. Nel farlo, entra una persona che nella realtà veramente conosco, e che mi sta pure antipatica: lui va a sedersi con loro, ma non dove ero io. Giusto prima di uscire, vedo il barman che chiede alla compagnia se può cambiare di tavolo... e quindi tutti si trasferiscono su di un'altra tavolata. Vabbeh! Son fuori, è buio. Il posto è in una posizione sopraelevata, devo fare una stradina in discesa per raggiungere la mia macchina. Mi incammino, la stradina ha molte curve, e nonostante ciò molte macchine mi sfrecciano accanto arrivandomi da dietro. Tiro fuori il celllulare per segnalare la mia presenza. Arrivo in un piazzale con moltissime macchine, e mi ricordo di aver dimenticato dove ho posteggiato la mia. OK, niente paura, mi guardo in giro, la trovo subito. Mi avvicino e -cavolo- mi hanno forzato la portiera. La apro, dentro c'è tutto... eheheh vorrei proprio vedere cosa possono avere il coraggio di rubare dalla mia macchina... Mi siedo e sto per accendere il motore, ma ho la portiera aperta. Mi si para accanto un personaggio, tra me e la portiera, e sul lato opposto dell'auto in corrispondenza delle ruote avverto la presenza di altre due persone. Quello a me vicino inizia con un accento romanesco a chiedermi se ho problemi, se ho bisogno di qualcosa, se ho voglia di uscire dall'abitacolo che mi danno loro una mano. Io rifiuto, ma lui insiste. Allora accendo la macchina e mi metto in moto. Penso che mollerà la presa dalla mia portiera quando accelererò. Ma, neanche a dirsi, riesce a smorzare la potenza dell'auto col suo corpo... vado avanti a passo d'uomo! Mi fermo a lato su di una piazzola allora. Il tipo si è arrabbiato ed è diventato nervoso, sta urlando, gli altri due sono sempre in corrispondenza delle ruote, e mi pare anzi adesso che le abbiano tagliate. Allora con uno scatto prendo per il bavero quello vicino a me, tiro fuori una pistola (una pistola?!?... ) ma penso che se la uso farebbe troppo rumore. Magicamente, si trasforma in una pistola col silenziatore, e allora gli sparo su di un piede. Poi esco dall'abitacolo, faccio segno agli altri due di girare attorno all'auto e di venirmi incontro. Loro lo fanno con le mani alzate al cielo. Quando ce li ho davanti, sparo loro alle gambe, dicendo: "Così la prossima volta ci pensate due volte prima di fare una cosa del genere." Poi risalgo in macchina, le ruote non son bucate ma in compenso è sparita del tutto la portiera, e nel partire mi accorgo che la targa dell'auto è cresciuta a dismisura... e lì mi sveglio... Sissì, secondo me sono i chiari sintomi che le mie rotelline hanno preso ad andare per conto loro... |
COME NON LEGGERLI?!?
(beh, per non leggerli basta non cliccarci sopra...)
- IL DUBBIO DEL MANCATO SEGUGIO
- ESISTENZIALMENTE TUTTO
- LA LEGGENDA DELL'AKILLEYS CALCIATORE
- LETTERA D'AMORE AD UNA OBOISTA
- IO SONO IL SUO UOMO IDEALE...
- POVERO DELICATO AKILLEYS
- IL MOTIVO
- ... IN SEMPLICE AMICIZIA...
- INTROSPEZIONE "STIMOLATA"
- É CHE NON LO CONOSCO
- DIFFICILIS SEQUENTISMODA BREVISMIRANTE PUELLA
- DIARIO RUBATO
- VIA COL VENTO
- AKILLEYS PUNTUALIZZA
- PERCHÈ LO FACCIO?
- C'É GENTE ATTORNO A ME #1
- LA BELLA GIRELLA
- LA NUOVA PRECARIA
- ANTICO STORICO LATINO MOLTO ERUDITO
- FLUSSO
- AKILLEYS MARITINO MIO!
- RICHIESTA N° 847495057346393
- SEMPLICEMENTE.
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