SUPPOSED TO BE WHITE

Come promesso, vi mando una bella cartolina della montagna affrontata in questi tre giorni. Sul retro vi è il dovuto francobollo, nonchè il tradizionale messaggio:

"Caro blog, sono qui in cima alla montagna, seduto su una roccia spigolosa a prendere un po' il fiato, con il vento sulla faccia e un panorama mozzafiato davanti gli occhi. In questo ultimo mese e mezzo mi hai dato la possibilità di riordinare le idee, e di manifestarne delle altre. Per questo te ne sono grato. Questa roccia però è un po' troppo spigolosa.

Vedo i miei amici che stanno salendo: tra di loro una coppia appena formatasi, stanno bene assieme. Li guardo con una punta di insistenza. E' innegabile, mi manca l'avere qualcuno al mio fianco. Mi manca fare una salita tenendo una persona per mano ed aiutandola ad appoggiare bene i piedi. Sono qui seduto, con il vento pungente che mi attraversa, e quasi mi sembra di sentire la voce di una persona che mi dice "Ho freddo!" e che abbia bisogno del mio braccio intorno al collo. Sono sempre stato protettivo e un ottimo termosifone.

Comunque, sento di avere molto da dare.

Allo stesso tempo però mi sento padrone di me stesso e del mio destino: riesco benissimo a controllare questo mio intimo desiderio e a farmene una ragione. Sono una persona che riesce a gestire le proprie emozioni in modo molto razionale. D'altronde, non ha senso aver fretta nel trovare una nuova persona o accontentarsi: potrei facilmente sbagliare come ho fatto nel sedermi su questa dura roccia spigolosa.

Al solito, sono un inguaribile ottimista. So che quando sarà il momento, quando vedrò davanti a me una persona in cui siano riflesse le mie aspettative, saprò cosa fare. So anche che non sarà facile: vivo in una realtà dove impera una contaminazione dell'immaginario, in cui cioè le persone sembrano fatte con lo stampino.

Soldi, esperienze, opportunismo, arrivismo e notorietà sembrano essere la matrice costante di tutti. Si dedicano molte risorse e attenzioni a cose che francamente ritengo inutili, come il guadagnare sempre di più o il desiderio di una vita lussuosa. In questo mi sento un po' un alieno verde spedito sulla terra: a me piacciono la sobrietà, l'umiltà, il desiderio di una vita semplice dedicata alle persone che mi stanno attorno.

Non credo alle persone che cambiano sempre, che hanno avuto mille esperienze, che sono complicate e che si vantano di essere lunatiche o volubili: dietro al loro atteggiamento c'è sempre un egoismo ed un egocentrismo assai discutibile dal mio punto di vista. Io voglio una persona che -come me- non si preoccupi degli ostacoli che ha di fronte e sappia vedere al di là della propria persona e della propria esistenza. Che capisca che guadagnare di più non ha senso se significa lavorare per una azienda che con il suo comportamento o con i suoi prodotti peggiora la vita delle persone. Che capisca che nella vita non tutto è dovuto, e che non si vive in funzione di un sms. Che capisca che vestiti, gioielli, proprietà immobiliari e auto non sono niente.

Questo non significa che io predichi la povertà assoluta. Io credo nelle scelte responsabili. Non ha senso avere un lavoro che ti retribuisca bene se poi quello che guadagni in più lo spendi per pagare il baby-sitter ai tuoi figli. Preferisco meno soldi e più tempo con la mia famiglia. Credo poi sia assolutamente possibile una vita senza acqua imbottigliata, coca cola, audi, feste continue, nokia o vodafone. Molte volte mi sembra che si baratti il nostro tempo e le nostre vite con niente in cambio. Ma questo è un altro discorso.

Caro blog, lo spazio in questa cartolina si sta esaurendo. Devo dirti che per una settimana ancora non scriverò, perchè sarò al campo estivo. Mi mancherà un po' questa sorta di confronto quasi quotidiano: al mio ritorno penso avrò molto da raccontare. Mando un saluto a tutti i miei lettori... e prometto che d'ora in poi scriverò cartoline più classiche e meno seriose! Ciao!   "