SUPPOSED TO BE WHITE

CAMPO CON RAGAZZI DISABILI

E' difficile descrivere una settimana come quella che ho passato. Ci proverò, anche se oggi non mi sento molto comunicativo (a causa di un certo arretrato di sonno e di alcuni precisi pensieri che mi circolano in testa...).

Ho conosciuto realtà molto diverse, di ragazzi e ragazze che hanno problemi veri. E di famiglie che sono lì pronte a dedicare una vita intera a loro, con coraggio e fiducia. E poi altri ragazzi e ragazze, che decidono di dedicare parte delle loro ferie a cercare di alleviare in qualche modo la sofferenza dei primi. A tutti va veramente la mia completa stima e gratitudine.

Sì, anche gratitudine. Perchè questa esperienza mi ha aiutato a elevarmi al di sopra delle mie solite paturnie, ad acquisire una prospettiva più ampia di quella solita. In sintesi, a farmi crescere un po' e a guardare la mia vita dall'alto.

Ancora una volta il lavoro manuale, anche se alcune volte magari non piacevole, mi ha rasserenato nell'anima. Fino ad oggi ho privilegiato la mia professione, perchè mi da garanzie di un futuro sicuro e remunerato. Però sta maturando l'idea in me che questo futuro non mi appartenga: le dieci ore al giorno in azienda davanti ad un computer a fare cose che non mi interessano molto non mi arricchiscono in alcun modo, se non dal punto di vista retributivo. Forse è tempo che mi cerchi una nuova occupazione, più stimolante dal punto di vista umano. Anche se meno retribuita e sicura.

Mi sono molto divertito comunque, ed è una esperienza che consiglio a chiunque ne abbia la possibilità. Alla fine non costa niente, se non una settimana di tempo. E in cambio da molto: felicità, consapevolezza, serenità, nuove amicizie e una visione più ampia della vita.

Chiudo qui per oggi: come sopra detto, mi sento poco comunicativo, ma passerà!...