Esperienzaemozionale

Un viaggio nel tempo e nello spazio, come lo è la vita stessa, dove riscoprire se stessi.

 

 

LA FELICITA 'E LA PACE DEL CUORE NASCONO DALLA COSCIENZA DI FARE CIO CHE RITENIAMO GIUSTO E DOVEROSO NON DAL FARE CIO CHE GLI ALTRI DICONO E FANNO .
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« FrancescoMarcel Proust »

Francesco il nuovo

Post n°317 pubblicato il 14 Marzo 2013 da JON.L
 

Francesco I, il gesuita temuto dai desaparecidos
Un libro di Verbitsky inchioda il futuro pontefice. Spediva all'Esma i preti antifascisti [Checchino Antonini]
di Checchino Antonini

Già all'indomani del conclave che elesse Ratzinger, Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, tra i più votati anche allora, venne accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò novemila persone. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro L'isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina, del giornalista argentino Horacio Verbitsky. Stella Spinelli, su Peacereporter, ne scrisse già all'epoca.

Nei primi anni 70, Bergoglio, 36 anni, gesuita, divenne il più giovane Superiore provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina. Nel febbraio del '76, un mese prima del colpo di stato, Bergoglio chiese a due dei gesuiti impegnati nelle comunità di abbandonare il loro lavoro nelle baraccopoli e di andarsene. Erano Orlando Yorio e Francisco Jalics, che si rifiutarono di andarsene. Verbitsky racconta come Bergoglio reagì con due provvedimenti immediati: li escluse dalla Compagnia di Gesù senza nemmeno informarli, poi fece pressioni all'allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l'autorizzazione a dir messa. Pochi giorni dopo il golpe, furono rapiti. Secondo quanto sostenuto dai due sacerdoti, quella revoca fu il segnale per i militari, il via libera per la strage. Per i due si spalancò per sei mesi l'orrore della Scuola di meccanica della marina (Esma), poi furono rilasciati, grazie alle pressioni del Vaticano. In quella scuola, in quei giorni, il Nunzio apostolico Pio Laghi giocava a tennis con i capi dei torturatori come hanno più volte denunciato le Madres de la plaza de Mayo.

Bergoglio si difese spiegando che la richiesta di lasciare la baraccopoli era un modo per metterli in guardia ma, dagli archivi del ministero degli Esteri, sono emersi documenti che confermano la versione dei due sacerdoti. Nel 1979 padre Francisco Jalics si era rifugiato in Germania, da dove chiese il rinnovo del passaporto per evitare di rimetter piede nell'Argentina delle torture. Bergoglio si offrì di fare da intermediario, fingendo di perorare la causa del padre: invece l'istanza fu respinta. Nella nota apposta sulla documentazione dal direttore dell'Ufficio del culto cattolico, allora organismo del ministero degli Esteri, c'è scritto: "Questo prete è un sovversivo. Ha avuto problemi con i suoi superiori ed è stato detenuto nell'Esma". La fonte di queste informazioni su Jalics era proprio il Superiore provinciale, Bergoglio. In un altro documento si dice che: "Nonostante la buona volontà di padre Bergoglio, la Compagnia Argentina non ha fatto pulizia al suo interno. I gesuiti furbi per qualche tempo sono rimasti in disparte, ma adesso con gran sostegno dall'esterno di certi vescovi terzomondisti hanno cominciato una nuova fase" (Direzione del culto, raccoglitore 9, schedario B2B, Arcivescovado di Buenos Aires, documento 9).

"Non ebbi mai modo di etichettarli come guerriglieri o comunisti - dichiarò il futuro papa a Verbitsky - tra l'altro perché non ho mai creduto che lo fossero", peccato che padre Orlando Yorio, morto nel 2000 in Uruguay e mai ripresosi dalle torture nell'Esma, raccontò il suo arrivo a Roma dopo la partenza dall'Argentina: "Padre Gavigna, segretario generale dei gesuiti, mi aprì gli occhi. Era un colombiano che aveva vissuto in Argentina e mi conosceva bene. Mi riferì che l'ambasciatore argentino presso la Santa Sede lo aveva informato che secondo il governo eravamo stati catturati dalle Forze armate perché i nostri superiori ecclesiastici lo avevano informato che almeno uno di noi era un guerrigliero. Chiesi a Gavigna di mettermelo per iscritto e lo fece". Bergoglio, durante la dittatura militare, era nella Guardia di ferro, un'organizzazione della destra peronista, che ha lo stesso nome di una formazione rumena nazistoide, quelli di Codreanu. "Io non conosco casi moderni di vescovi che abbiano avuto una partecipazione politica così esplicita come è stata quella di Bergoglio - scrisse Verbitsky - Lui agisce con il tipico stile di un politico. È in relazione costante con il mondo politico, ha persino incontri costanti con ministri del governo».

Da presidente dei vescovi argentini, molti anni dopo, Berglglio ha spinto la Chiesa argentina a pubblicare una sorta di mea culpa in occasione del 30esimo anniversario del colpo di Stato, nel 2006. "Ricordare il passato per costruire saggiamente il presente" era il titolo della missiva apostolica"


LA BIBIBA DICE: ''Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perchè uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cilei...Non vi fate chiamare guide, perchè una sola è la vostra Guida, il CRISTO''
SOLO IL SIGNORE PUO' ESSERE CHIAMATO SANTO ''Colui che non ha conosciuto peccato'' 2Corinzi 5:21
mentre ''TUTTI gli uomini hanno peccato'' Romani 3:21


Foto: LA BIBIBA DICE: ''Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perchè uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cilei...Non vi fate chiamare guide, perchè una sola è la vostra Guida, il CRISTO'' SOLO IL SIGNORE PUO' ESSERE CHIAMATO SANTO ''Colui che non ha conosciuto peccato'' 2Corinzi 5:21 mentre ''TUTTI gli uomini hanno peccato'' Romani 3:21  NON LASCIARTI PIU' INGANNARE!!!! SEGUICI SU:http://themyworld2.blogspot.it/
missiva apostolica».


Commenti al Post:
JON.L
JON.L il 14/03/13 alle 10:20 via WEB
Riporto quello che leggo come fate voi, osservo le fonti, che per ora sono due ed in una si parla di un libro, che non è scritto in italiano,( vedi foto e link) dove si spiega l'accaduto. Certo le persone cambiano e, il tempo potrà affermare la propria verità. Tuttavia un'associazione che si presume gestisca 600 miliardi di euro, senza contare le opere pittoriche, artistiche e che proclama l'umiltà e la miseria come proprio spirito guida, contrasta non poco di fatto con lo sfarzo e la ricchezza che sfoggia. Un mio personale pensiero è che il marcio dell'attuale chiesa romana, ma anche del passato, sia radicato all'interno e che tutto quello che si trova all'esterno possa essere marginale, quindi i problemi con cui si deve e dovrà confrontare, possono essere paragonati al nostro governo, ossia che:" il problema è colui che deve risolverlo" . Solo un vero cambiamento radicale, un mutamento di prospettiva e persone, potrebbe agire affinchè ci sia una svolta. IL POTERE NON RIFORMA IL POTERE, ben scriveva Giordano Bruno.
 
swala_simba
swala_simba il 14/03/13 alle 11:24 via WEB
mio caro Jo, leggo anche molta sofferenza...
Avevo letto anch'io qualcosa di quel tempo, ma ho anche letto le sue azioni dopo.
Sinceramente non so se questa elezione sia un escamotage, un paravento o un cambiamento: il tempo ce lo dirà..
 
 
JON.L
JON.L il 14/03/13 alle 11:45 via WEB
La chiesa è intrisa di simboli e simbolismo, e come ogni simbolo che si rispetti definisce, in silenzio, molti concetti che per chi li sa leggere parlano più delle parole, tuttavia è di questo che stiamo parlando: di parole. Quello che serve oggi sono le azioni, risiede nelle azioni la valenza e il giudizio. Spesso i giudizi sono rappresentati dalle aspettative, più che dalla reale valutazione concreta, per essere obbiettivi serve distacco. Un credente cattolico, difficilmente riesce ad essere obbiettivo, per me, che non sono cattolico, quello che vedo è sfarzo accompagnato da gesti simbolici di umilta presunta, ma nulla di più. Valuteremo le azioni, tuttavia sono molto scettico, in questi due millenni in concreto non è cambiato nulla o poco e, come ben scriveva Giordano Bruno: "IL POTERE NON RIFORMA IL POTERE", perchè è di questo che stiamo parlando, di enorme potere economico, di trasversali interessi politici, economici, ben mascherati e nascosti da una presunta spiritualità che si fatica a intravedere nei suoi più alti rappresentanti e dalla affermata presunzione di essere il tramite, il ponte attraverso cui si manifesta La divinità. Tutto questo mi rende molto perplesso come del resto il fatto che uno stato che si definisce laico debba spendere con i soldi dei cittadini sei miliardi l'anno più l'otto per mille, per una religione che non dovrebbe rappresentare. Altro fatto che non condivido il monopoilo mediatico che questo evento ha prodotto, non è possibile in uno stato laico che certi eventi monopolizzino così la divulgazione, non è possibile ne adeguato. Tutto ciò lo affermo nel profondo rispetto per ognuno di poter professare, credere, proclamare la propria religione e/o credenza, ma proprio per questo e per lo stesso motivo, dovrebbe esistere altrettanto rispetto per coloro che professano altra religione, credo o per coloro che si definiscono atei o agnostici. Buona giornata.
 
   
swala_simba
swala_simba il 14/03/13 alle 11:56 via WEB
neanch'io sono credente e condivido buona parte della tua disanima.
mi sento però di lasciare il beneficio del dubbio a quest'uomo che è appena salito al soglio di un immenso, antico e chiacchierato potere.
Sarà in grado di mettere qualche piccolo cuneo? e vorrà farlo?
I cambiamenti in quell'istituzione sono lunghi e inavvertibili il più delle volte.
Il guaio è che viviamo in un paese in cui la laicità è solo un miraggio, in cui siamo così depauperati di speranza e così assetati di rinnovamento da lasciarci prendere da una luce che s'accende ovunque essa sia.
che la giornata ti sia lieve.
 
JON.L
JON.L il 14/03/13 alle 22:23 via WEB
Vorrei fare una precisazione, non essere cattolici, non significa non essere credenti, come non professare alcuna religione non significa non possedere una propria spiritualità. Credo che la spiritualità sia qualcosa di intimo e personale e non sia possibile insegnarla o acquisirla attraverso una religione o un maestro. La religione o il maestro può indicare una via, ma il viaggio può essere solo intimo e personale. Le religioni sono gabbie, argini imposti che impediscono la reale comprensione e ricerca dell'essenza di quello che è la spiritualità.
 
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