Esperienzaemozionale

Un viaggio nel tempo e nello spazio, come lo è la vita stessa, dove riscoprire se stessi.

 

 

LA FELICITA 'E LA PACE DEL CUORE NASCONO DALLA COSCIENZA DI FARE CIO CHE RITENIAMO GIUSTO E DOVEROSO NON DAL FARE CIO CHE GLI ALTRI DICONO E FANNO .
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« Mollare tutto 14/12/2005Corrado Augias »

Disarmonie

Post n°206 pubblicato il 08 Febbraio 2011 da JON.L
 

E’ forse il sistema di vita attuale che ci viene imposto a creare queste disarmonie?

Sembra che tutto sia allo sfascio, un degrado progressivo ed espansivo che coinvolge il mondo intero.

L’egoismo, l’avidità, l’individualità, permea sempre più la nostra società, sempre più si tende a voltarsi da un’altra parte, a non guardare, come se, così facendo i problemi sparissero, non esistessero, fin tanto che quei problemi non ci toccano da vicino, direttamente, entrano prepotentemente dentro di noi e, gli altri diveniamo noi stessi.

Tutto quello che accade agli altri diviene parte di noi e noi siamo gli altri…

Ci si chiude sempre più a guscio, e tanto più si gode di un certo benessere, tanto più si alzano muri verso chi ha bisogno, questi diventano persone di cui diffidare, ostili, forse anche pericolose, da evitare.

Ogni diversità diviene motivo di esclusione dal proprio gruppo, dalla propria cerchia sociale, tanto che, anche un partito, in Italia, ha ricevuto enormi consensi popolari, proprio grazie alla sua campagna politica Xenofoba, la paura del diverso…

Ma chi è il diverso?

Il diverso è, a seconda del caso, chi non segue la stessa religione, chi possiede un colore della pelle diverso dal bianco, chi viene da un altro paese, ma può divenire facilmente anche chi non la pensa allo stesso modo, chi si differenzia per atteggiamenti, pensieri, gesti, da quelli comunemente condivisi all’interno del gruppo sociale di maggioranza.

In quest’ottica, diverso diviene anche la persona con disturbi mentali o la persona depressa…

Una forma di egoismo strisciante, porta sempre più gli individui a tagliare i ponti con gli altri per paura di perdere i propri privilegi e la propria situazione.

Da studi statistici, risulta che le persone più “felici”, non risiedono nei paesi sviluppati e considerati benestanti , bensì in quei paesi dove c’è più povertà.

In questi stati, sono nettamente minori le depressioni e i suicidi.

In queste realtà degradate, esiste una maggiore solidarietà fra le genti, tutti possiedono poco e tutti sono più disponibili a condividere quel poco con gli altri, e questo rende meno infelici.

La vita è più semplice e tutto si risolve nella soddisfazione dei bisogni primari, tutto quello che va oltre diviene un lusso per pochi.

Ovviamente non parlo dei posti dove regna la miseria, c’è differenza fra povertà e miseria, nella miseria si innesca una lotta alla sopravvivenza, ed in questo caso tutto diviene lecito e comprensibile, specie se alla miseria si associano enormi differenze economiche, dove qualcuno spreca e vive nel lusso e molti muoiono di fame…

Nella nostra realtà, si evidenzia, una sempre maggiore perdita di valori condivisi, esistono paletti sempre più vaghi che tendono a dilatarsi o stringersi a seconda dei casi, del momento o di chi è coinvolto, “l’equità” è una parola sempre più vuota, il “rispetto” trova valore sempre più verso il potere o la ricchezza, il faro di riferimento, non sono più le qualità umane, bensì l’apparire, la notorietà svincolata dal motivo, la ricchezza a tutti i costi…

Tutto ciò, conduce inevitabilmente verso un sempre maggior degrado, e con esso degrada la società e gli individui che la compongono, creando un percorso coattivo sempre più vasto e innescando sempre maggiormente quei meccanismi che portano alcuni individui, più “ fragili” verso la depressione e a volte il suicidio.

Jo

Commenti al Post:
swala_simba
swala_simba il 09/02/11 alle 12:12 via WEB
sono ancora via, ma volevo darti un saluto veloce :)
sai, quando la sopravvivenza dipende dalla ricerca disperata di piccole cose semplici come l'acqua o qualcosa da masticare accade un miracolo: non ti lasci andare, ma impari a sorridere per ogni piccola conquista e lotti con e per gli altri perchè sai e "vedi" la lunga e forte catena che l'umanità unita sa costruire...
Namasté, caro Jò: è sempre un pia cere per l'anima leggerti. Grazie
 
 
JON.L
JON.L il 09/02/11 alle 15:43 via WEB
Grazie tante per la visita Francesca, il piacere di leggerti è tutto mio. Esiste sempre nel cuore una scintilla di speranza, come esistono tantissime persone che, nel silenzio, lavorano per gli altri prima che per se stessi. Namastè Francesca ^__^
 
formybz
formybz il 11/02/11 alle 15:13 via WEB
Ma... c'è una via d'uscita?
 
 
JON.L
JON.L il 11/02/11 alle 15:34 via WEB
Potrebbe esitere, certo perchè avvenga bisognerebbe cambiare totalmente le prorità, inserendo, anzichè il pil come punto essenziale, l'uomo e le sue esigenze, la qualità della vita di ognuno,più che la quantità di bisogni"indotti", sostituendo l'avidità di pochi con un equa redistribuzione delle risorse a livello mondiale. Serve una visione diversa del mondo e di come dovrebbe essere. Ti ivito a rivederti il mio primo post dal titolo: UN PASSATO ATTUALE,un discorso di kennedi che trovi sui miei tags.
 
bisiacaquasidoc
bisiacaquasidoc il 15/02/11 alle 18:52 via WEB
Ciao Jon :-))) Condivido quello che scrivi. Vorrei dire solo due cose: la prima è che ogni diversità è non conoscenza, che crea ansia e allontanamento. La seconda è che ciascuno deve fare i conti con se stesso, con quello che è realmente e non con la propria proiezione, quindi con un carattere geneticamente determinato e con l'educazione ricevuta. La terza è che amare in senso lato è la cosa più bella e più difficile al mondo, significa uscire dal proprio egoismo, e mica è da tutti! ^_^
 
 
JON.L
JON.L il 15/02/11 alle 19:47 via WEB
Ciao Bis. ^__^ grazie per la visita e il commento, avrei molto da dire, ma ti risparmio, anche perchè è un argomento complesso e non facile da trattare, specialmente con messaggi.
 
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