EsperienzaemozionaleUn viaggio nel tempo e nello spazio, come lo è la vita stessa, dove riscoprire se stessi. |
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Sono un non credente profondamente religioso. Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani. Non credo in un Dio personale e non ho mai nascosto questa mia convinzione, anzi l'ho espressa chiaramente. Se c'è in me qualcosa che si può definire sentimento religioso, è proprio quella sconfinata ammirazione per la struttura del mondo nei limiti in cui la scienza ce la può rivelare. Se Dio ha creato il mondo, non possiamo dire che si sia preoccupato molto di facilitarne la comprensione. La mia religiosità consiste in un'umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. La scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca. I geni religiosi di tutte le epoche si sono distinti per questo tipo di sentimento religioso, che non concepisce né dogma né Dio a immagine dell'uomo; e così non ci possono essere chiese i cui principali insegnamenti siano basati su questi principi. Com'è difficile riuscire a dare uno sguardo alle carte di Dio, ma non credo per un solo istante che Egli giochi a dadi.* |
Come io vedo il mondo Il valore di un uomo, per la comunità in cui vive, dipende anzitutto dalla misura in cui i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue azioni contribuiscono allo sviluppo dell'esistenza degli altri individui. Senza personalità creatrici capaci di pensare e giudicare liberamente, lo sviluppo della società in senso progressivo è altrettanto poco immaginabile quanto lo sviluppo della personalità individuale senza l'ausilio vivificatore della società. Una comunità sana è legata tanto alla libertà degli individui quanto alla loro unione sociale. Il benessere e la felicità non mi sono mai apparsi come la meta assoluta (questa base della morale la definisco l'ideale dei porci). Disprezzo profondamente chi è felice di marciare nei ranghi e nelle formazioni al seguito di una musica: costui solo per errore ha ricevuto un cervello; un midollo spinale gli sarebbe più che sufficiente. Chiunque crede che la sua propria vita e quella dei suoi simili sia priva di significato è non soltanto infelice, ma appena capace di vivere. Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per cosi dire morto; i suoi occhi sono spenti. La condotta etica dell'uomo deve basarsi effettivamente sulla compassione, l'educazione e i legami sociali, senza ricorrere ad alcun principio religioso. Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte. Il vero valore di un uomo si determina esaminando in quale misura e in che senso egli è giunto a liberarsi dall'io.
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Questa la lettera di Stefano Rodotà a Eugenio Scalfari, che lo aveva pesantemente attaccato per la sua scelta di offrire il fianco al Movimento 5 Stelle: |
Nell'editoriale di oggi sul Fatto quotidiano, intitolato "Funeral party", con la consueta ironia Travaglio demolisce Napolitano, rieletto Presidente, appellandolo "becchino".
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Inviato da: lady.anima
il 05/07/2019 alle 03:08
Inviato da: swala_simba
il 07/09/2016 alle 10:06
Inviato da: JON.L
il 07/09/2016 alle 09:26
Inviato da: swala_simba
il 02/04/2016 alle 09:51
Inviato da: lubopo
il 26/03/2016 alle 08:11