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La cittadinanza onoraria al reggimento granatieri di sardegna!!!!!!

Post n°1030 pubblicato il 11 Ottobre 2010 da luger2

Egregio Signor Sindaco di Formia,

Signori della Giunta Comunale di Formia

è con stupore che leggo dal sito dell’Esercito Italiano che il giorno di sabato 9 ottobre 2010, sarà consegnata al I° Reggimento Granatieri di Sardegna la cittadinanza onoraria di Formia, nel rievocare la battaglia di Mola di Gaeta, che consegnò Formia all’Italia Unita.

Il 1° "Granatieri" fu costituito il 18 aprile 1659 come Reggimento Guardie del Re di Sardegna e da allora ha partecipato a tutti i principali fatti d’arme della storia d’Italia (Quale Italia?).

Vede Signor Sindaco, questa iniziativa se fosse stata inserita in un contesto di recupero della nostra Storia Meridionale o meglio delle Due Sicilie, richiamando dall’oblio chi combatteva contro il I° Reggimento, forse, considerando il tutto, come un momento di riappacificazione nazionale, poteva anche essere considerata una circostanza positiva per questo paese.

Ma così non è! A me non sembra che il Generale Valotto deporrà una corona in ricordo dell’Esercito delle Due Sicilie e dei suoi concittadini che furono uccisi da quel reggimento.

Il I° Reggimento Granatieri di Sardegna, reparto di un esercito straniero, combatté contro i suoi avi, contro i miei avi! Ha mai considerato ciò?

Ed i nostri avi perché combattevano contro questo esercito, che proveniva dal Piemonte, che senza alcuna dichiarazione di guerra invadeva il nostro paese, la nostra nazione e metteva a ferro e fuoco paesi e contadi che si permettevano di opporre resistenza?

I nostri avi si batterono da leoni e non furono, come si volle descriverli “l’Esercito di francischiello”, i nostri avi, come poi avvenne l’8 settembre del 1943, furono traditi da quegli ufficiali che comprati si vendettero al Piemonte.

Ma a Mola di Gaeta, a Messina, a Civitella del Tronto, il meglio della nostra nazione, tra ufficiali e truppa riscattarono l’onore.

Questi uomini facevano parte delle Esercito dello Stato delle Due Sicilie, la nostra Nazione, una Nazione vera, non una posticcia come la Padania.

Questo Esercito difendeva la nostra Patria e mi meraviglia che la Sua Giunta ed il Consiglio del Suo Comune, ringraziano coloro che uccisero e massacrarono i suoi antichi concittadini.

Chieda al Colonnello Carlo Emiliani ed al Generale Valotto, quante vittime vi furono durante l’assedio di Gaeta e di Mola tra i civili e militari, e quanti tra i piemontesi, e valuti se il riconoscimento che si appresta a dare ai Granatieri, non offende la memoria dei cittadini di Mola e di Gaeta che difesero la loro città e la loro Patria dall’invasore.

Quello che si accinge a fare, è come se i tedeschi vinta la guerra, dopo 150 anni il Sindaco di Marzabotto o i sindaco di Roma offrisse la cittadinanza onoraria alle SS.

Tra civili e militari morirono tremila suoi concittadini, tra i piemontesi 328.

Bravi! Complimenti!

Il vero problema è che non si conosce la propria storia, la storia maestra di vita. Le nazioni hanno combattuto, hanno versato sangue, per difendere la propria indipendenza, la propria libertà!

Noi, la nostra Patria l’abbiamo buttata alle ortiche e ce ne vergogniamo, però quando ci additano come meridionali, come terroni, ci sentiamo fremere le vene, ma non sappiamo come e cosa rispondere, perché abbiamo perso, anzi ci hanno fatto perdere la nostra memoria storica. Siamo orfani di essa.

La Storia insegnataci da dopo l’unità italiana, di parla del Piemonte, dei suoi re, della sua gente e la nostra?

Quanti di voi sanno chi è Bernardo Tanucci e Carlo Filangieri?

Ci fanno parlare di Federico II di Svevia, mentre Federico era di Sicilia, nato in Sicilia, morto in questa nostra nazione. Era nostro Re, non uno straniero, ma così lo fanno passare.

Dopo quante generazioni una famiglia diviene del luogo? Carlo di Borbone, che la storiografia insiste a chiamarlo III per indicare la sua carica di Re di Spagna, così da far capire che era uno straniero, fu il Re che diede a noi l’indipendenza e libertà, dopo i secoli bui del vice reame spagnolo. Questo Re volle farsi chiamare solo Carlo, per sottolineare la sua indipendenza e quella della sua giovane nazione. Dopo 130 anni Francesco II, nostro Re, non poteva essere considerato uno straniero, ne la nostra nazione alla mercé di potenze straniere, anzi proprio la mancanza di una alleanza forte con qualche potenza straniera, permise l’aggressione piemontese.

Le voglio far conoscere i nomi dei reparti e degli uomini che combatterono contro quel reggimento che vuole onorare, uomini e reparti che fanno parte della nostra storia, non quella dell’Italia. Li Onori!

1° Divisione Leggera (Comandate: Gen. Colonna)

2° Divisione Guardia Reale (Comandante: Gen. Tabacchi)

3° Divisione Leggera ( Comandante Afàn De Rivera)

Divisione di Cavalleria (Comandante Gen. Palmieri)

Le cito i comandanti la piazzaforte di Capua: Col. Girolamo De Liguoro; Col. Tosi; Cap. De Rada; Brigadiere Colucci; T.Col. Balzani; Col. F. Pacifici; T. Col. D’Ambrosio; Mag. Musitani; Col. Giovanni De Liguoro; Col. Dentice; Col. S. De Luna; Cap. Capece Galeota; Mag. Della Valle.

Ecco costoro difendevano la loro Patria, la nostra Patria! Finché non ci verrà riconosciuta la nostra Storia, il nostro passato, non andremo da nessuna parte ed il nostro SUD sprofonderà sempre più.

 

Stanislao Napolano

 
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