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I vantaggi dell'unità d'Italia

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« Il 17 marzo 2011 ricordi...“MALAUNITA’, 150 anni po... »

Chi sente che nella data del 17 marzo non c'è nulla da festeggiare

Post n°1572 pubblicato il 15 Marzo 2011 da luger2
 

E’ scoppiata le f...ebbre della “festa” per il 150° dell’Unità, e mi compiaccio per questa lodevole iniziativa che tra gli amministratori è divenuta una gara per farne un evento “altamente patriottico”.
Al fine di rendere questa festa più completa e più ricca di nozioni, auspico che gli organizzatori (amministratori, docenti, comitati cittadini, presidenti di Enti, etc) abbiano inserito anche importanti documenti dell’epoca, tipo i “bandi” emanati dagli ufficiali piemontesi, o le “istruzioni” per “educare il popolo meridionale”, in particolare quello emanato da un ufficiale (Mag.re Fumel, lo si trova su internet) che operava in Calabria, in cui ordinava di fucilare la nostra gente per un nonnulla ; oltre ai dati “ufficiali” che ci raccontano che solo nel primo anno di “liberazione” fucilarono 8968 meridionali, 10.804 feriti; 6.112 prigionieri; 64 preti, 22 frati, 62 giovani e 63 donne uccise; 13.529 arrestati; 1.000 case distrutte; 6 paesi incendiati; 12 chiese saccheggiate; 1.428 comuni depredati. Auspico che qualche amministratore abbia persino inserito brani di corrispondenza dell’epoca tra i vari Primi ministri, Senatori e Onorevoli dell’appena nato Regno D’Italia, in cui si evince, senza tanti complimenti, tutto lo sdegno ed il ribrezzo verso il popolo meridionale (caffoni e affricani con 2 f ). Spero che qualcuno abbia inserito anche documenti o foto dello “scienziato” piemontese Cesare Lombroso, quello che definì i meridionali (quindi noi) “… biologicamente inferiore, semi barbari o barbari completi, per destino naturale”, i cui “studi” venivano fatti sulle teste decapitate dei meridionali (si possono ancora vedere, sono esposte nel Museo che Torino gli ha dedicato nel 2009, o sul sito internet). Spero inoltre che qualche illuminato professore inserisca anche la cospicua documentazione sui “lager” ove i “padri della Patria” (quelli che oggi stiamo festeggiando) deportarono oltre 80.000 soldati meridionali per farli morire di stenti e di freddo : Fenestrelle è ancora lì, incastonata a 2000 metri sulle Alpi che sovrastano Torino, e vi può trovare ancora la vasca in cui, con la calce, scioglievano i corpi dei nostri conterranei, (morti senza tomba, senza nome e senza onore) oltre alla “mitica” scritta “Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce" (un accenno, giusto per fare un parallelo con la scritta dei lager nazisti : “Il lavoro rende liberi”). 
Spero che qualcuno abbia inserito, in una di queste innumerevoli manifestazioni, i dati economici delle Due Sicilie, che fino al 1860 la vedevano terza potenza del mondo per industrializzazione, per riserve auree delle banche, per politiche sociali, per capitale circolante, per scuole, ospedali, università, arte, cultura, lavoro, per la flotta mercantile e militare, per teatri e giornali e per tanto ancora, e spero ancora che qualcuno voglia riportare i dati economici dopo il 1861 (scritti da Francesco Saverio Nitti nel 1910 circa), dai quali si evince che dopo il 17 Marzo 1861, la gente del sud ha iniziato ad emigrare, non prima, ed i nostri figli, che ancora oggi lasciano la nostra terra in massa, appartengono all’ultima generazione dei 25 Milioni di onesti e laboriosi meridionali emigrati dopo la data che stiamo festeggiando. Spero che qualcuno esponga i dati della spartizione, tra nord e sud, dei soldi pubblici dal 1861 ad oggi, con i quali si potrebbe meglio spiegare ai nostri giovani figli perché siamo diventati “terroni, sudici e pezzenti” e soprattutto extracomunitari in patria. Si potrebbe anche spiegare come hanno cancellato la nostra storia e la nostra memoria, sostituendola con una loro fiaba romantica che tende a sottolineare l’inferiorità del popolo meridionale, lo stesso popolo che voi invitate, con una retorica anche falsamente ed interessatamente romantica, a festeggiare i loro aguzzini. Se nessuno dei nostri amministratori ha pensato di esporre quanto sopra elencato, bhé può farlo velocemente: basta andare su internet per trovare tutto quanto ho scritto sopra: foto, atti, bandi, lettere e quanto altro necessita per una migliore riuscita della “festa”, e soprattutto per non raccontare più menzogne ai nostri figli, ma per dare loro quella dignità che alla mia generazione è stata negata: siamo stati educati dalla scuola a sentirci gli italiani poveri e “terroni”, mai abbastanza grati verso i generosi fratelli del nord che, con “sacrificio e abnegazione” ci salvavano dalla tirannia……..per renderci loro schiavi ed una loro colonia!
Ma non mi si fraintenda, io sono orgoglioso e felice di essere italiano, ma questa Italia Unita l’avrei preferita “madre di tutti” e non “matrigna” del Sud, e da buon italiano sono felice di celebrare questo evento, ma festeggiarlo no, significherebbe mentire a me stesso, alla storia, al milione di morti che non hanno tombe, ai miei figli e alle generazioni future.Francamente non posso!.
Michele Bisceglie da FB

 
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Amaster67
Amaster67 il 15/03/11 alle 17:59 via WEB
Ho trovato molto interessante il libro scritto da Antonio Macchiarola "Amaro anniversario dei 150 anni dell'unità d'Italia", dove esprime un giudizio sull'unità al di fuori della storiografia ufficiale, senza peraltro rinnegarla. Lui dà veramente un contributo a ciò che successe e le conseguenze che essa apportò. Il l'ho trovato in vendita sul sito www.lafeltrinelli.it. Lo consiglio a tutti, serve soprattutto ad avere idee più chiare sulla storia italica
(Rispondi)
 
 
luger2
luger2 il 15/03/11 alle 18:03 via WEB
Grazie per il tuo contributo!
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