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Oggi è il firma day per un'altra tv...firma anche tu!

Post n°198 pubblicato il 16 Giugno 2006 da Boycott
 

   Oggi 16 giugno in tutta Italia si raccolgono le firme per la proposta di legge di iniziativa popolare "Per un'altra Tv". Siamo vicini alla quota di 50.000 firme, e la giornata nazionale serve a raggiungerla il più rapidamente possibile.
    Per ulteriori informazioni puoi comunque rivolgerti ai comitati (e mi spiace enormemente che Verona non abbia aderito) in tutta Italia. Quando firmi, lascia un contributo per sostenere le spese. Anche 50 centesimi. Basta poco per migliorare la qualità dell'informazione in Italia. Per chi vuole leggersi per intero la proposta di legge clicca qui, per chi invece vuole un riassunto legga quanto segue.
   Per assicurare il pluralismo, l'indipendenza, l'obiettività e l'imparzialità dell'informazione audiovisiva in Italia

Che cos'è una proposta di legge di iniziativa popolare? 
   Una proposta di legge che raccoglie le firme di 50.000 cittadini italiani deve essere discussa dal Parlamento.

Quali sono gli scopi della legge?
   La legge mira a sanare la duplice anomalia italiana nel campo dei mezzi di comunicazione audiovisivi: da una parte, il duopolio Rai-Mediaset (visto che dal 1994 la corte Costituzionale, e non Bertinotti, ha sentenziato che Rete4 deve andare sul satellite) che impedisce l'emergere di nuovi attori e limita il pluralismo; dall'altra, il controllo politico esercitato sul servizio pubblico radiotelevisivo, che non ha pari nel mondo democratico.

Com'è nata la proposta di legge?
   La proposta è scaturita dall'appello lanciato da Sabina Guzzanti in occasione dell'uscita del suo documentario, 'Viva Zapatero!' ed è stata stilata da un gruppo di lavoro composto da giornalisti, autori e giuristi, tra cui Tana de Zulueta (senatrice della Repubblica - foto in basso a destra), Giulietto Chiesa (foto in basso a sinistra), Marco Travaglio (foto in alto a destra), Giovanni Valentini, Udo Gumpel, Curzio Maltese, Maria Cuffaro (che ha la sfortuna di avere lo stesso cognome del presidente della regione Sicilia) e Alberto Gambino.

A quali sistemi radiotelevisivi si ispira la proposta di legge? 
   La proposta si basa sul sistema tedesco, che garantisce l'assoluta indipendenza editoriale dei canali pubblici. Infatti in Germania, quando c'è stato il faccia a faccia televisivo tra Angela Merck e Gerhard Schroeder, i due candidati erano preoccupatissimi perchè non sapevano quali domande i giornalisti avrebbero fatto a loro...avevano paura che avrebbe tirato fuori qualche loro altarino o scheletro nell'armadio. In Italia invece quelli preoccupati sono gli intervistatori, perchè se fanno una domanda scomoda (che dovrebbe essere il lavoro del vero giornalista) rischiano di essere licenziati.

Come cambierà la Rai se questa proposta venisse approvata?
   Verrà abolita la Commissione parlamentare di Vigilanza. Al suo posto, un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui membri saranno in maggioranza (11 su 21) nominati dalla società civile (sindacati, imprenditori, Terzo Settore, accademici) e dalle categorie che fanno tv (artisti, giornalisti, autori, associazioni degli utenti). Dei rimanenti 10 membri, 3 verranno eletti dagli enti locali e 7 saranno nominati dal Parlamento.
   Il Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, e non più il governo ed i presidenti delle Camere, nominerà i 5 membri del Consiglio d'Amministrazione della Rai, che saranno scelti tramite concorso pubblico ed agendo in base a criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed indipendenza (ad es: Sono Umberto Eco, scritto questi libri, insegno da anni tot all'Università di xxx, sono esperto di cultura, giornalismo, ecc), ponendo così fine alla lottizzazione ed alla spartizione politica del servizio pubblico. Attualmente Del Noce che competenze ha per essere il direttore della Rai?
   Il mandato del CdA avrà una durata di 6 anni, contro i 5 anni di una legislatura, in modo che non coincidano i tempi e si influenzino. 

Come cambierà il panorama radiotelevisivo italiano se la proposta venisse approvata?
   Nessun operatore televisivo privato potrà raggiungere più del 30% dell'audience nazionale. Nessun operatore televisivo potrà raccogliere più del 30% delle risorse del settore televisivo (canone e pubblicità). Attualmente quasi la totalità della pubblicità è raccolta da soli due figure.
 
   Insomma, vogliamo avere ancora una televisione che manda il onda 4 volte alla settimana il leccapiedi di RaiUno di chiunque sia al governo? Una televisione che licenza Enzo Biagi, il più autorevole gionalista italiano e non viene riassunto da nessun altra rete? Vogliamo ancora Floris come conduttore di Ballarò che invita sempre le solite persone che chiaccerano perchè non spiegano mai le cose come stanno attraverso i fatti e i telespettatori a fine trasmissione hanno le idee più confuse di prima? Vogliamo Anna La Rosa che difronte ai politici offre delle paste invece di far domande pungenti? Vogliamo che la Rai si riduca ad uno Studio Aperto pubblico?
   Se la risposta è no, oggi andiamo a firmare...

 
 
 
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Un blog di: Boycott
Data di creazione: 14/11/2005
 

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