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DISEGNO DI "FRATELLO CORAGGIO"


 

(ATTI 1:8)

Testimonianze

ma avrete forza dallo Spirito Santo

che scenderà su di voi

e mi sarete testimoni

fino agli estremi confini della terra


 

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FEDE NUZIALE

VINO ROSSO

ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto

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LA LIVELLA

 

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IL MIO CUGINETTO...

A volte mi domando
perche nessuno parla d'Amore
cosi sorpreso
come se fossi il solo a sentirlo.

Liberando i desideri
il momento che più amo
discende sempre da un Amore.

Con lo stesso suono 
e lo stesso volto che si perde
col vento,

in un tempo che non si conta
con i numeri, 
perchèil tempo
ha tutto il tempo,
per viverlo.

F.Franco  

 

 

« Messaggio #453Messaggio #455 »

Chi scrive sa da che cosa parte ma non sa dove arriva...

Post n°454 pubblicato il 16 Settembre 2008 da CRIUNAMICAXTE
 

Dio voglia che per un momento
 io metta a tacere i
miei  pensieri,
 e possa parlarti
attraverso il Suo sentire,
 il mio sentire
 in Lui, con Lui,
e per Lui..



Mi spiegherò cosi:
incontrai un Amico, di cui avevo sentito parlare, Egli stesso aveva tentato più volte di avvicinarmi, ma io ero stata spesso scostante, non sopportavo quel Suo essere sempre in Grazia, quasi mi infastidiva quel viso dolce e sorridente, e solo perche io di sorridere non ero proprio capace, credevo che tutto avesse un prezzo, anche la gioia come il dolore. No, proprio non la conoscevo la gratuità dell'Amore, e non perché non la praticassi, semplicemente credevo che io non ne avessi diritto, ed anche quando lo desideravo, la realtà mi riportava agli occhi questa mia condizione...
In molti poi mi avevano convinta che questo Amico fosse un tipo un pò fanatico, voglio dire c'era da temere che potesse farmi il lavaggio del cervello, e questo io non potevo permetterlo a nessuno, e cosi mi adoperai perche potesse starmi il più lontano possibile, avevo qualche pregiudizio lo ammetto, e questo per molto tempo mi tenne lontana da lui.
Un fratello un giorno tornò a parlarmi di Lui, mi colpi la luce che scoprii nei suoi occhi quando mi narrava dei Suoi prodigi, cosi mi misi in testa che Lo avrei incontrato, e certo non Gli avrei reso vita semplice, volevo sapere perchè mi aveva cercata in passato ed ero proprio curiosa di conoscerLo.



Ma iniziamo dal principio:
I primi giorni in cui andai alla ricerca di questo Amico, non mi riusci di incontrarLo, suonavo al campanello della Sua casa, ma non scorgevo mai il Suo volto. Dalla finestra trovavo Sua Madre che con viso dolce, mi comunicava che non avrebbe tardato ad arrivare, nonchè mi indicava in quali altri luoghi avrei potuto trovarLo. Ho vagato per giorni e settimane, cercando per tutte le vie, negli armadi e sotto il letto; controllavo la posta nella speranza che fosse Lui a trovarmi… Non lo avevo ancora conosciuto ma gia mi pareva di non poterne più fare a meno.
.Tornai alla Sua casa Paterna, del mio Amico ancora non vi era traccia, si diceva in giro che fosse impegnato col Padre in cose importanti, e allora per un momento mi chiesi se fosse davvero il caso di importunarLo con la mia presenza... il pensiero di tutte le volte che io lo avevo allontanato .. mi suscitava un senso di vergogna inaudita..
Stavo per suonare il campanello per l'ennesima volta, quando il mio dito si ritrasse, temendo di poter "dare fastidio"... erano ormai mesi che quotidianamente suonavo a quella porta.
Quel giorno decisi di desistere, mi sentivo ormai affaticata e oppressa dall’estenuante ricerca, così voltai le spalle alla Sua casa, ma dal balcone mi sentii richiamare dalla voce di Sua Madre.. che mi esortò a tornare indietro e mi comunicò che il Suo amato Figlio era in casa, era sceso in cantina per compiere dei servizi per conto di Suo Padre... Era in casa: finalmente Lo avrei incontrato! Eppure mi sentivo cosi a terra che nemmeno fui capace di gioire..
Suo Padre sospirai.. chissà che tipo era? ma l'idea di incontrarLo mica mi rassicurava... mi dissi che prima avrei voluto fare amicizia con l’Amico... e a tempo debito Egli mi avrebbe fatto conoscere anche Suo Padre.. Sua Madre mi era piaciuta da subito... mai mi aveva fatta sentire di troppo.. eppure mi dicevo tra me e me... sarà stufa di vedermi suonare sempre alla porta della Sua casa... e chissà che non sia anche un pò gelosa di tutte questa attenzione che ho per Suo figlio... Ma cosi non era: fu proprio Lei ad indicarmi dove avrei potuto trovarLo, Lei che mi sospingeva a non perdere la speranza. Lei che il giorno in cui sentii di desistere mi chiamò e mi disse di tornare indietro.
Venne ad aprirmi il cancello e mi mise un Lume tra le mani e mi disse che avrei dovuto scendere per quelle scale, che si trovavano davanti a me, quelle mi avrebbero condotto alla cantina dove avrei potuto finalmente incontrare Suo Figlio.
Sebbene fosse giorno ella mi consegnò quel Lume, dicendomi che avrei dovuto tenerlo alzato dinanzi a me... perche nella discesa la Luce sarebbe potuta venire a mancare, ed io cosi non sarei inciampata. Era una gradinata irta e consumata, senza quel Lume non so proprio se avrei avuto il coraggio di scendere là sotto.
Quando arrivai nella cantina vidi un Uomo che intagliava un pezzo di legno; era posto su un lato, seduto su di uno sgabello, totalmente assorto da ciò che le Sue mani stavano facendo. Non me la sentii di chiamarLo e mi sedetti li a lungo.. a guardarLo terminare l'opera che stava creando.
Ad un certo punto le sue mani si fermarono, alzò l'opera ormai terminata e guardandoLa come se fosse la cosa più bella che avesse mai creato, fece un lungo sospiro che terminò in un gran sorriso.. solo allora si voltò e mi guardò negli occhi..
Io non sapevo proprio come giustificare la mia presenza li.. erano ore che Lo guardavo lavorare, era cosi bello... e le Sue mani sapevano perfettamente come muoversi nel dare forma a quel pezzo di legno... quando mi guardò negli occhi ne fui tremendamente imbarazzata... temevo volesse e potesse leggermi dentro, e sebbene mi sentissi "attratta" dalla Sua amicizia, conservavo quel pudore che si ha davanti agli sconosciuti.
Egli quasi sorpreso dal mio imbarazzo mi chiamò per nome e aggiunse:"Allora, finalmente sei arrivata, è diverso tempo che ti sto aspettando... Ti ho cercata diverse volte in questi anni ma si diceva che di me non ne volevi sapere...ma non avevo dubbi sul fatto che saresti giunta, però lasciami dire che un pò mi ha sorpresa la tua puntualità... sei arrivata giusto in tempo per vedere la mia opera completata"
Opera? forse quella che teneva tra le mani? e che centravo io con la Sua opera? voglio dire io sono andata a casa Sua per conoscere Lui, non ne sapevo nulla di quest'opera..mah
Probabilmente si accorse della mia espressione smarrita... certo non capivo fino in fondo a cosa si riferisse, e cosi mi fece cenno di avvicinarmi. Nel farlo sollevai il Lume che mi aveva consegnato Sua Madre, quando me lo vide tra le mani mi chiese: "dove lo hai preso? hai per caso conosciuto mio Padre?"
Tremante risposi: "io? Tuo Padre? Certo che no... e te ne prego, per il momento non dirgli che sono entrata in casa Sua... non vorrei che si irritasse... voglio dire io non lo conosco però non ti nego che ne ho sentito parlare... e mi incute un certo timore.. Ma perche mi hai chiesto se ho incontrato Tuo Padre cosa centra Lui con il Lume... è Tua Madre ad avermelo consegnato."
Egli, come chiunque conosce le cose di casa propria, rispose: "Mia Madre è una Sposa fedele, e son certa che se te lo ha consegnato è perchè è il Padre mio che te lo ha concesso.."
Riuscii appena a balbettare: "ma, ma... come Tuo Padre.. ma nemmeno mi conosce.. voglio dire come poteva sapere della mia esistenza, come ha potuto tenere in serbo un Lume per me affinchè io potessi scendere qui e trovarti? come faceva a conoscere tutto cio? e perchè ha chiesto a Tua Madre di consegnarlo proprio a me? Io l'ho visto che ci sono un sacco di persone che vanno cercandoTi ogni giorno, che Tua Madre povera Lei, farebbe meglio ad aprire una reception! eppure non sembra mai stanca di rassicurare coloro che suonano a questa casa e che per un motivo o per l'altro mai gli riesce di incontraTi ne di scorgere Tuo Padre... Lei sa che non riusciamo a trovarti perchè ti cerchiamo nel posto sbagliato, o al momento sbagliato.. Ma dimmi... come faceva Tuo Padre a conoscere tutto ciò?
”Perchè mio Padre è capace di amare sopra ogni cosa, ecco perchè io ti dico che verrà il giorno in cui te lo presenterò e non avrai nulla da temere, perchè è un Padre buono, ma piu che buono, è un Padre misericordioso.
E Lui che ti ha condotto qui, ed è Lui che mi ha ordinato di costruire quest'opera. Su, Cristina vieni a vedere!" Alzai il Lume per meglio vedere e mi accorsi che sul candelabro che reggeva quel Lume c'era inciso il mio nome: "Davvero il Padre di costui aveva tenuto in serbo questo dono per me?" La verità? Non me ne capacitavo... cominciavo a sentirmi parecchio confusa, c'era un Padre che dovevo ancora incontrare ma che gia mi conosceva, una Madre che mi sorrideva come se fossi l'amica piu cara di Suo Figlio, e sentivo nelle Sue parole la premura che aveva affinché ci si incontrasse... perchè le stesse tanto a cuore ah non lo so... e ancor oggi me lo vado chiedendo.
“Allora ti piace?” mi chiese l’Amico… ancora immersa in tutte le mie perplessità avvicinai il Lume al pezzo di legno lavorato e d’improvviso sentii il mio cuore battere all’impazzata.. e le gambe pure cominciavano a cedere. Nel pezzo di legno lavorato vi era infatti scolpito il mio volto…
ed io non ebbi a pronunciare nessuna parola, proprio non capivo perchè Egli avesse scolpito proprio la mia immagine, ne perché fosse stato il Padre stesso a commissionarla.. Ricordavo perfettamente le parole di Sua Madre: “E’ sceso in cantina per compiere dei servizi per conto di Suo Padre...”
Ma ricordavo altrettanto bene l’espressione del Suo viso una volta terminata, pareva avesse scolpito un opera di inestimabile valore…
Non capivo cosa potessi centrare io, io sentivo di avere ben poco del “capolavoro”! Eppure Egli aveva lavorato con tale cura quel ciocco di legno, ed io tutto avrei potuto immaginare tranne che si preoccupasse di incidervi il mio volto, per di più senza avermi guardata nemmeno per un istante..
Chiesi spiegazioni… ah ricordavo altrettanto bene l’intenzione di non fargliene passare liscia nemmeno una… aveva da spiegarmi un sacco di cose quell’Amico ritrovato, prima fra tutte aveva da spiegarmi appunto cosa significasse tutta quella serie di coincidenze.
Iniziò col farmi notare come quelle che io chiamavo coincidenze, costituivano ciascuna un piccolo pezzo di puzzle che assemblato aveva ben poco di casuale, primo perché ogni pezzo coincideva con quelli successivi e secondo perché l’immagine che ne veniva delineata era proprio quella che Lui aveva inciso nel legno.


Cristina

Continua...? mah

 
 
 
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Un blog di: CRIUNAMICAXTE
Data di creazione: 20/02/2005
 

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Tu sei la mia strada,
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