Post n°1164 pubblicato il
18 Maggio 2020 da
fiumecheva
17-05-2020
Ultimamente, moralmente, non sono al top.
Diciamo che ho momenti on e altri off.
Mi sento bene e magari sto pure ridendo divertita, ma ecco che all’improvviso mi sale la malinconia che presto diventa tristezza, la gola mi si chiude e le lacrime sono li a pungermi gli occhi.
Non mi riconosco allo specchio e nelle foto che mi fanno, la vista del mio orizzonte si avvicina sempre più…
Nel periodo di lockdown.
Il silenzio di questi ultimi due mesi, mi ha fatto stare bene e l’idea che tutto torni come prima un po’ mi angoscia.
Scrivo di me.
E’ giusto che il mondo si riprenda e sono triste per chi ha subito troppi danni da questa situazione.
Ma scrivo di me, di questo bisogno di lentezza e tranquillità.
Tutto corre troppo velocemente.
Il tempo soprattutto.
Ed ecco l’orizzonte che si avvicina sempre più.
Ieri ho compiuto 60 anni.
E tra i vari pensieri da depressa, che spesso tengo per me, ecco che accade una cosa bellissima.
Il mio compagno mi porta nel grande prato dietro casa, li dove c’è il pozzo e dove di fianco ho fatto piantare un salice ( un giorno ai piedi di quel salice riposerò, ecco i miei pensieri depressi che fanno capolino, mannaggia!)
Non c’è il sole, ma avvicinandomi, appena la casa non copre più la vista del prato, ecco che il sole è come se ci fosse più splendente che mai.
Li su quel prato tutta la mia famiglia si è riunita e un lungo tavolo, con sopra la torta più bella che abbia mai visto, spicca in mezzo a tutto quel verde….
Ho una famiglia meravigliosa.
Beh! Ragazzi, piango un altro po’, ma di felicità….
Il resto ve lo lascio immaginare
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