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Post N° 397

Post n°397 pubblicato il 26 Giugno 2007 da fiumecheva
 
Tag: Diario

Oggi è una di quelle giornate che sembrano non finire più, o finire troppo presto nello stesso tempo.
E' tutto il giorno che corro e corro e alla fine ho ancora tutti i lavori di casa da fare e altre mille cose e come se non bastasse un mio carissimo amico si è messo a fare i capricci.
Non ce la posso fare!

"Scusami se non sono Wonderwoman, ma non ce la posso fare.
Con tutto il bene che ti voglio tu pretendi troppo da me.
Si, ho sbagliato, ho sbagliato i giorno che ti ho detto che ti volevo bene, da quel giorno tu hai pigiato l'accelleratore e ha inserito la quarta.
Ma per me così non va bene.
Poteva diventare una di quelle amicizie vere e importanti, ma così hai rovinato tutto.
Non ti ho mai promesso di più di un conforto morale, ma contravvenendo a una regola che mi sono data avevo preparato una foto mia da mandarti che ora resterà nel mio telefono.
Tu dici che ti respingo perchè sei handicappato, questo è un altro punto su cui ti sbagli e che mi fa capire che di me non hai compreso un granchè.
Sei diventato pesante e iroso da quando hai saputo la nazionalità del mio compagno e pure offensivo.
Non c'erano scelte da fare, lui è il mio uomo e tu un amico, caro, ma un amico.
Tu pigi sul fatto che sei malato, ma essere malato non ti da' il diritto di violare i miei spazi, spazi che probabilmente ti avrei invitato io stessa a condividere, col tempo, ma tu di pazienza non ne hai avuta.
Continui a mandarmi messaggi in cui dici che io ti rifiuto per la tua malattia.
Io non ti ho mai visto come un malato e se ci pensi bene sai che è così.
E malato o no non hai nessun diritto di offendermi.
Sei depresso, mi dispiace,
la malattia ti ha reso il fantasma dell'uomo che eri, ti ha tolto tutto, mi dispiace
Ma non è colpa mia.
L'unica cosa che volevo era rendere un po' più allegra la tua giornata, ma non ti basta.
Ecco la mia colpa, credere che ci sarei riuscita a darti un po' di sollievo.
Ma tu t'innervosci e basta con me soprattutto ora che sai chi è il mio compagno.
E offendi.
Quindi pace.
Con tutto il cuore era un altro il finale che avevo scelto per questa storia.
Addio...."

E ora torno alle mie faccende, ho ancora la pila di piatti da lavare e mamma che mi chiama in continuazione. Oggi la visita al centro ferite difficili è andata così così. Anche il terzo dito se ne andrà e purtroppo oggi ho visto che pure il quarto si sta necrotizzando.
La gamba però pare avere una sufficente circolazione, l'agioplastica per la quale mi sono battutta, continua a fare il suo dovere.
E ancora stringo i denti e vado avanti.
Oggi i vigili urbani ci hanno concesso per due anni il tagliando per poter parcheggiare nei posti riservati. Alla fini mi sono decisa a richiederlo, iniziava ad essere pesante lo scarica e carica carrozzina nei pargheggi normali, almeno in quelli gialli c'è più spazio. Comunque mi sto facendo i muscoli. Non voglio pensare per quanto ancora avrò mamma, ora è qui, e me la tengo stretta con tutte le forze, anche se spesso per me vuol dire rinunciare alla mia vita.
Per fortuna il mio Miki ha imparato l'arte della pazienza, lui non era così all'inizio, ma ora mi e vicino nel modo più giusto e mi capisce....

Vado....




Buona serata a tutti.

 
 
 
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