Fiumecheva

"In un delirio di onnipotenza, come un piccolo dio terreno,  mi hai creato a tua immagine e somiglianza. Ma ti sono nata diffettosa, sono nata femmina....

Quando ero piccola mi tenevi sempre con te, mi tenevi per mano e i tuoi silenzi erano parole, insieme ai gesti e gli sguardi.
Non ricordo abbracci ne baci, ma solo la mia mano nella tua.
Perchè adulta non ti sono piaciuta più? Forse è diventato troppo evidente che sono donna?
Quello che faccio non è mai abbastanza.... forte, intelligente, decisa, e a volte tanto fredda.
Tu mi volevi così.
Sono forte pa', più forte di quel che credi tu. Intelligente non so, ma a volte ho dovuto usare l'astuzia per sopravvivere nel mondo fatto di uomini dove mi hai messo tu.
Decisa? Sì pa', lo sono, sono ben decisa a fare in modo che i miei figli non rimangano intrappolati nella tua gabbia dorata, hai già me e i miei fratelli, ma loro non li avrai.
Fredda? Sono una mamma, non è facile restare fredda... però bisogna dirlo, ho molto autocontrollo, e spesso mi sono sentita dire che sembra che a me le cose, che accadono, mi scivolino addosso e non mi tocchino.
Il giorno del mio matrimonio ti sei commosso e mi hai baciato, è stato il secondo bacio di cui mi ricordi, l'altro era stato due anni prima al ritorno dall'ospedale dove eri stato ricoverato tanto tempo e da dove avevi rischiato di non tornare.
Il mio matrimonio... Tu e lui eravate gli uomini più importanti della mia vita e mi avete strappato il cuore. Non mi avete mai parlato, mi parlavate attraverso, ero diventata così trasparente in mezzo alle vostre battaglie da avere un unico desiderio: scomparire.
Neppure l'amore per i miei figli sembrava che potesse più salvarmi e guardavo spesso l'acqua del canale scorrere e desideravo essere in fondo ad esso, senza più pensieri e senza quel dolore insopportabile.
Poi un giorno ho deciso di pensare solo a me. E me eravamo i miei figli ed io.
Sono qui pa',
sono qui nella tua gabbia dorata,
ma non ho scelto te...
Ho scelto me."