Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post n°118 pubblicato il 11 Novembre 2005 da fiumecheva
 
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L'inverno era stato duro, ma con forza e determinazione la Donna dalla Lunga Treccia e il suo piccolo riuscirono a superarlo.
Il ventre rotondo rendeva i movimenti della donna un po' impacciati e Bimbo che Sorride muoveva i primi passi, ora lei poteva farlo camminare accanto a se tenendolo per mano.
L'aria era ancora fresca, ma la neve si stava scongelando.
Quel mattino andarono presto a controllare le trappole, solo una era scattata: un coniglio!
"Guarda, piccolo mio!"
La Donna dalla Lunga Treccia lo mostrò con fierezza al piccolo:
"Oggi grande festa!"
Il bambino rispose ridendo e battendo le mani imitando il gesto appena fatto da lei  che rispose al sorriso sorridendo a sua volta e battendo di nuovo le mani:
"Piccolo, piccolo mio!"
Disse strigendolo, poi, forte e più lo stringeva più lui rideva mostrando in tutto il suo splendore quelle piccole perle che erano i suoi dentini. Da poco tempo lei lo nutriva anche con qualche pezzetto di carne e verdura, lui ancora preferiva il latte della sua mamma, ma quel mattino per loro era festa grande...
Ad un tratto un rumore proveniente da dietro i cespugli fece sobbalzare la Donna dalla Lunga Treccia, lei si girò di scatto e le parve di vedere un uomo.
Da qualche tempo aveva la sensazione di essere osservata, ma fino a quel giorno pensò che fosse un animale, magari feroce ed era sempre attenta ad ogni rumore o movimento sospetto, non era sicura come avrebbe reagito di fronte a una bestia feroce, ma di certo avrebbe difeso il suo bambino con tutte le sue forze.
Ma ora?
Ora quella visione la turbava più della bestia. Se c'era un essere umano perché restava nascosto? Perché era fuggito appena lei l'aveva scorto?

Il tempo era arrivato, doveva preparare ogni cosa, doveva essere pronto tutto il necessario per accogliere il nuovo piccolo, già dal mattino iniziò a sentire le prime deboli doglie. Bloccò l'entrata della caverna in modo che Bimbo che Sorride non se ne andasse fuori per conto suo mettendosi in pericolo, mentre lei era in pieno travaglio. Si augurò che non durasse a lungo.
Era sola e mai come in quel momento si era sentita...
No!
No, non era il momento di cedere non ora, non ora...

 
 
 
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