Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post n°128 pubblicato il 26 Novembre 2005 da fiumecheva
 
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“…Dimentica dimentica
che il dispiacere scivola
la mia paura è vivere
uscire
amare
e ridere
e non volare adesso giù
perché accanto a me non ci sei più…”

                                  (Dimentica dimentica- U. Tozzi)

 Quasi due anni passati nella caverna, alla Donna dalla Lunga Treccia sembrava di aver sempre vissuto così, a volte doveva far uno sforzo per ricordare il suo passato e quando ci riusciva non le sembravano ricordi suoi, ma i racconti di un’altra persona.
L’Uomo Ombra l’aveva aiutata a sistemare tutte le sue cose sul carro, ora era pronta a lasciare la caverna, le rimaneva solo un’ultima cosa da fare. La Donna dalla Lunga Treccia prese in braccio la piccola Occhi di Cielo e per mano Bimbo che Sorride e si diresse al cumulo di pietre.
Mentre camminava la sua mente era attraversata da diversi pensieri.
La Donna dalla Lunga Treccia si sedette con i bimbi vicino al mucchio di pietre, l’Uomo Ombra rimase vicino alla caverna ad aspettarla, da lì la poteva veder benissimo e la sentiva parlare, ma non poteva capire ciò che stava dicendo.
 “Non sono più arrabbiata e neppure triste, voglio solo poter iniziare questa nuova vita. Ho bisogno di rimettere in ordine le cose, vedere come me la sbrigherò, ho bisogno di concentrarmi su quello che farò. Ancora non lo so che farò, ma la vita va avanti…”
Poi lei si alzò in piedi lasciando i bimbi a terra, l’Uomo Ombra la vide con un coltello in mano, il primo istinto fu correre verso di lei, ma si trattenne, col cuore in gola lui la vide prendere in mano la sua lunga treccia e tagliarla. In quel momento lui ebbe l’impressione di poter sentire quello che lei stava provando. La Donna, ormai, dai Capelli Corti posò la lunga treccia sul cumulo di pietre.
“Addio amore!” gli disse con gli occhi, guardando le pietre,
L’Uomo Ombra le andò incontro e l’aiutò coi bimbi e insieme si diressero verso il carro.
La Donna dai Capelli Corti sistemò i piccoli sul carro e s’affiancò all’Uomo ombra per aiutarlo a tirare, lui osservandola le disse
“Posso farcela da solo il carro è ben bilanciato”
Ma lei lo guardò dritto negli occhi e rispose
“E io posso fare la mia parte! Del resto è il mio carro e tu stai già facendo molto per noi.”
Il suo sguardo non ammetteva repliche e lui la lasciò fare.

Il viaggio durò diverse ore, attraversarono il bosco e poi ad un certo punto ecco tra gli alberi intravedersi delle capanne, più si avvicinavano al villaggio e più si allargava il loro orizzonte le capanne sembravano rimpicciolirsi e allontanarsi, ma l’emozione della Donna dai Capelli Corti cresceva sempre di più che senza darla troppo a vedere tirava il suo carro con determinazione. Arrivati alle soglie del villaggio lasciarono il carro e presero in braccio i piccoli, alcuni bambini andarono loro incontro correndo e salutando con gioia l’Uomo Ombra, per poi di nuovo scappare correndo all’interno del villaggio per avvertire, con gridolini e risate, il resto della popolazione. L’Uomo Ombra si diresse con passo deciso verso la capanna più grande, la Donna dai Capelli Corti lo seguì senza fare domande e lui si fermò a pochi metri dal suo obiettivo. Dalla grande capanna uscì una giovane donna che rimase sull’ingresso per aiutare una persona ad uscire, era una donna minuta, ma dall’aspetto autorevole, i suoi capelli erano bianchi come la neve e gli ricadevano morbidi fino alla vita, le spalle erano ricoperte da una pelliccia lunga fino a terra e che dava volume ad una figura che s’intuiva molto esile, il suo viso era uno di quei visi senza età, avrebbe potuto avere 60 anni come pure 100, difficile capire. La giovane donna prese il braccio della donna e l’accompagnò di fronte all’Uomo Ombra che s’inchinò di fronte a lei:
“Madre…”
Lei si avvicinò ancora pochi passi e prese il viso dell’Uomo Ombra fra le mani e iniziò ad accarezzarlo e solo allora la Donna dai Capelli Corti si accorse dello sguardo della donna che vagava nel vuoto.
La Madre chiese all’Uomo Ombra:
“Hai portato con te la donna e i suoi bambini?”
La Donna dai Capelli Corti si stupì di quella domanda, l’Uomo Ombra le rivolse una rapida occhiata e poi rispose alla Madre:
“Sì Madre. E’ qui accanto a me.”
La Madre si girò verso la sua giovane aiutante e le disse qualcosa sottovoce e questa a sua volta fece un gesto con la mano verso la donna dai Capelli Corti per indicarle che doveva avvicinarsi. Una volta di fronte alla Madre ebbe una strana sensazione, lei le passo le mani sul viso per poterlo a suo modo vedere, passandole la mano sulla testa la fece scorrere per tutta la lunghezza dei capelli e a questo punto lei sorrise, un sorriso enigmatico:
“Ricresceranno e quando accadrà sarai pronta per il tuo viaggio.”
 Dentro la Donna dai Capelli Corti iniziarono ad affollarsi tante domande, ma non riuscì ad esprimerne nessuna. Poi la Madre si rivolse di nuovo all’Uomo Ombra:
“Figlio mio, porta la donna e i suoi piccoli alla capanna che abbiamo preparato per loro.”
L’Uomo Ombra annui e baciò la mano della Madre poi prese in braccio Bimbo che Sorride e seguito dalla Donna dai Capelli Corti con in braccio Occhi di Cielo si diresse verso la capanna, la gente del villaggio si era radunata tutta attorno a loro ad e ora al loro passaggio la folla si apriva. La cosa intimorì molto la Donna dai Capelli Corti, quante facce vedeva al suo passaggio, quasi tutte erano sorridenti, sembravano dirle:
”Ti aspettavamo e finalmente sei arrivata!”
Tra tutti questi volti, però, uno in particolare la colpì, era una donna dal viso stanco e dallo sguardo spento, lei non esultava e nemmeno accennava ad un sorriso, in braccio aveva un bimbo di poco più piccolo di Bimbo che Sorride e di questo bimbo gli occhi attirarono la sua attenzione. Lei lo guardò con più attenzione e poi guardò Occhi di Cielo e …
Ecco, ora erano davanti alla capanna, il carro era già stato portato vicino, ormai il sole stava calando e l’Uomo Ombra l’aiutò a portare dentro il necessario per la notte e poi la salutò dirigendosi verso la sua capanna che non era molto distante. La Donna dai Capelli Corti nutrì e mise a dormire i bambini e poi finalmente si coricò pure lei sprofondando nel sonno.
E quella notte sognò.

 
 
 
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