Fiumecheva

"Ho fame! Sto morendo di fame! Nessuno se ne rende conto, ma sto morendo di fame! Per quanto tempo ancora dovrò accontentarmi degli avanzi? Ma la colpa è mia che non so parlarne, non so spiegarlo"
Camilla sta riflettendo su questo mentre fa la coda alla cassa del supermercato.
Il carrello è stracolmo , è stata giornata di paga, a vedere un carrello così pieno chi penserebbe che lei sta morendo di fame?
Piano si avvicina il suo turno, la gente sbuffa, la cassiera è nuova del mestiere ed è lentissima a far passare i vari prodotti. Camilla non sopporta l'impazienza di certe persone che fanno commenti cattivi, se fossero più comprensive la ragazza sarebbe meno nervosa ed eviterebbe tanti errori che non fanno altro che allungare ulteriormente i tempi.
Uscita dal supermercato si avvicina all'auto, apre il baule e carica la spesa.
"In una mia vita precedente dovevo essere un facchino!Sì, sì non c'è dubbio!"
Pensa mentre riempie il baule:
"Tanta spesa e come arrivo a casa, quelle "locuste" dei miei figli si fanno fuori metà della roba!"
Camilla ha quattro figli: Laura 22 anni, Enrico 18, Andrea 11 e il piccolo Lorenzo di cinque anni. 
Il marito di Camilla, un anno fa, come nella trama di un vecchio film, una sera è uscito per comprare le sigarette e non è più tornato. Per lei non era stato doloroso, la sua unica preoccupazione era stata come presentare la cosa ai figli nel modo meno doloroso possibile e cercare di sopperire alla mancanza del padre. Per il resto da circa tre anni lui non lavorava e per continuare a mantenere la famiglia, Camilla aveva dovuto arrangiarsi come poteva adattandosi a qualsiasi lavoro.
Quando lui se n'è andato, lei ha sospirato di sollievo e si è detta:
"Bene! Una bocca in meno da sfamare!"
Ma non era stato così facile...
Non così facile..