Creato da fiumecheva il 06/05/2005

Fiumecheva

E continuo a camminare

 

 

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Post N° 622

Post n°622 pubblicato il 20 Luglio 2008 da fiumecheva
 

E' stata una bella settimana, per alcuni versi pesante, ma bella.
Io e il mio Miki ci siamo visti praticamente tutti i giorni, aproffittando dell'occasione ho pensato di farne la mia vacanza, la nostra vacanza, con un po' di sacrificio, lasciando perdere tante cose ho cercato di godermi i momenti passati con lui e ieri è stato bellissimo, finalmente siamo usciti per una passeggiata, siamo stati un po' per negozi, abbiamo camminato tanto e sapendo quanto a lui non piace camminare, questa cosa l'ho apprezzata il doppio.
Che cosè un a passeggiata? In fondo niente di che, camminare, stancarsi e un po' vedere le stesse cose, tante persone che non conosci, ma a me rende felice, soprattutto se lo faccio con chi amo, poi è bello tornare a casa e rilassarsi. Stare insieme e non pensare a niente altro, ma solo godersi la nostra compagnia.
E stanotte ho dormito nel mio letto e sinceramente un po' mi era mancato.
Non è stata una notte tranquilla, abito in zona balneare e il fine settimana la notte è un continuo via vai di auto e di persone a piedi e di urla di ragazzi sballati che escono dalla discoteca vicina.
Un po' mi fanno ricordare di quando anche io ci andavo, un po' mi fanno rabbia per il poco rispetto che hanno per il mondo che li circonda (spesso la mattina trovo di tutto in giardino, bottiglie e cartaccie...) e un po' mi fanno pena, chi si sballa è solo un bambino sciocco e solo che non ha capito che c'è altro nel mondo per "sballarsi".
Spesso mi si fa notare come io abbia la tendenza a farla facile e siccome sono felice di quello che ho (e non è niente di più di quello che ha la maggior parte della gente, anzi per certi versi a volte ho meno, ma non m'importa), pare che si abbia una sorta d'invidia nei miei confronti come se io potessi permettermi ogni cosa.
E' vero essere felici della propria vita è un po' come avere tutto il mondo ai propri piedi, ma quanto lavoro c'è dietro? quanta fatica? Come si fa a dire che è facile?
Come per ogni conquista ci vuole allenamento, preparazione e una continua ricerca. Le cadute non si contano, ma si va a vanti, perchè si ha un obbiettivo: essere felici.
Cercare le cose buone e belle che ci circondano non significa che non vedo quelle brutte che mi circondano, ma il fatto è rendersi conto che ci sono cose che si possono, si vogliono e si ha la capacità cambiare e altre al quale bisogna addattarsi, perchè troppo più grandi di noi.
Come l'acqua.
L'acqua si addatta ad ogni forma, ad ogni oggetto che la contiene, ma non per questo perde le sue caratteristiche. Se tu prendi a schiaffi l'acqua, con più violenza lo fai con più dura diventa, ma se ti ci tuffi nel modo giusto, si lascia attraversare e con docezza ti avvolge. L'acqua ha bisogno di movimento e di scorrere continuamente, lasciata immobile, rinchiusa diventa putrida e sgradevole.
Come acqua che scorre.
E non è vero che non si lascia prendere, che ignora tutto quello che la circonda.
La fresca acqua della fonte e il mare caldo non si ritirano al tuo passaggio. E tra la fonte e il mare quanta strada ha fatto? quante cose ha potuto osservare? quante altre ha dovuto subire?

E stanotte ho sognato.
Ho sognato me e Miki, vivevamo insieme, ero felice. Essere felici non vuol dire che per forza dobbiamo fare sempre quello che piace all'altro.
Avevo bisogno di muovermi, di camminare, come spesso mi accade, ma Miki era stanco.
Ok, piccolo compromesso, faccio un breve passeggiata da sola, persa un po' nei miei pensieri, ma torno presto.
Al ritorno mi ritrovo vicino a porto e incontro Miki che è uscito con un suo amico e sta per salire su una barca, mi fa piacere che Miki è uscito e non è rimasto a casa a intossicarsi col suo sigaro.
Gli vado incontro sorridente, voglio salutare il suo amico, ma lui si defila, poco male in fondo non è che m'importa più di tanto, è Miki il mio mondo, lui mi sorride e mi saluta e segue il suo amico in barca.
Penso di salire anch'io con loro, ma Miki si gira e mi ferma:
"Puoi fare a meno di seguirmi. Continua pure la tua passeggiata da sola."
Torno indietro piuttosto amareggiata.... e mi sveglio.

E mi riaddormento.
Un ragazzo è sulla sedia a rotelle, quale condizione più infelice?
Ma lui non è infelice,
vede il mondo a modo suo, riesce a trovare la bellezza in ogni cosa,
nonstante lui abbia una visione delle cose da seduto,
forse è proprio questa sua condizione che gli fa notare cose che la gente che cammina non riesce a vedere.
E' un incanto starlo ascoltare,
è un'incanto vedere la luce nei suoi occhi,
nonostante tutto e ripeto, nonostante tutto, la vita è bella.
Ma arriva il solito infelice che gli deve far notare che lui non può (non può? c'è una legge in proposito che io non conosco?) essere felice, perchè lui è su una sedia a rotelle, è solo un invalido, che il mondo fa schifo, e non è adatto per gli invalidi, che le strutture non gli permettono di muoversi agevolmente (Le così dette barriere archittettoniche invece di essere eliminate, spesso purtroppo sono aumentare. i marciapiedi fanno schifo, spesso sono dissestati e gli scivoli sono apparentemente tali, ma in realtà sono un invito al suicidio).
Il ragazzo sa bene tutte queste cose (chi meglio di lui) e non riesce a capire perchè questa persona vuole renderlo infelice ricordandogli la sua condizione.
Al principio diventa triste, ma poi capisce e ritorna a ricercare le cose che altri, quelli in piedi, non riescono a vedere.....

Vado da ma'.
Colazione e pillole e poi magari vedo se riesco a farla ridere un po' ( che soddisfazione quando ci riesco!), mentre le sistemo casa.....

 
Rispondi al commento:
c.sonia
c.sonia il 20/07/08 alle 10:29 via WEB
Buona domenica Fiume!!! Hai scritto cose molto vere in questo post... Un forte abbraccio, augurandoti ancora tanta felicità!!! Se i giovani invece di sballarsi non avessero paura dei sentimenti.....godrebberò molto di più! Sonia
 
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