A 4 ZAMPE

 I pesciolini rossi abbandonati e maltrattati durante la Notte bianca di Codogno arrivano sul tavolo della procura della Repubblica di Lodi. E così, quelli che sembravano episodi spiacevolissimi ma pur sempre circoscritti a denunce locali, diventano ora fatti di potenziale rilevanza penale. La comunicazione di notizia di reato all’autorità giudiziaria è stata redatta nei giorni scorsi dal nucleo delle guardie zoofile della sezione lodigiana dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa). La denuncia al momento è a carico di ignoti. Quel che promette è però il via libera a una indagine a 360 gradi per ricercare le responsabilità di ciò che il 6 settembre ha indignato più di un partecipante alla Notte bianca: una sorta di strage di pesciolini rossi, gli stessi che, regalati dal negozio “Tropical Fish” di via Verdi nell’ambito della “Serata del pesce rosso” (manifestazione regolarmente inserita nel calendario degli eventi della Notte bianca), sono stati abbandonati a terra nelle vie del centro, se non lanciati, con tanto di sacchettino trasparente, da euforici “bulletti” contro il monumento ai caduti del parco Delle Rimembranze o in testa alle ragazzine della propria compagnia. Nei giorni a seguire la Notte bianca, le proteste erano arrivate numerose, alcune direttamente nell’ufficio della polizia municipale della città. E se sotto accusa era stata l’inciviltà di chi aveva compiuto quei maltrattamenti, è pur vero che le critiche si erano indirizzare anche agli organizzatori della Notte bianca (municipio in primis), “colpevoli” di non aver capito che il regalare indistintamente degli indifesi pesciolini a centinaia di persone non era proprio una buona idea. A due settimane di distanza, quell’indignazione si è ora trasformata in una denuncia ufficiale. Quattro i reati ipotizzati nel documento siglato dalle guardie zoofile dell’Enpa coordinate dal capo nucleo Aldo Curatolo. C’è ovviamente il reato di maltrattamento di animali, a cui si affianca quello di abbandono di animali. Ma c’è anche quello di abuso di atti d’ufficio: l’autorizzazione rilasciata dall’amministrazione comunale al negozio “Tropical Fish”, infatti, sarebbe in netto contrasto con le disposizioni normative della regione, che vietano simili iniziative. Quel che le guardie zoofile dell’Enpa contestano è poi anche il reato di omissione di atti d’ufficio: quel che le indagini dovranno verificare è se è vero che la notte del 6 settembre la polizia municipale di Codogno, pur informata di quanto stava accadendo, non sia intervenuta per bloccare i maltrattamenti sui pesciolini. «Confidiamo che simili episodi non abbiamo più a ripetersi - così ieri sottolineava Curatolo, pure presidente della sezione lodigiana dell’Enpa -. Peraltro, simili iniziative di offerta gratuita ed indistinta di animali da affezione sono vietate dalla legge. Proprio per questo ci attiveremo presso la prefettura e la questura affinché ricordino proprio queste disposizioni a tutti i sindaci della provincia». Luisa Luccini