Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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A.A.A. Cercasi pirata...

Post n°109 pubblicato il 26 Settembre 2006 da bimbadepoca
 
Foto di bimbadepoca

Non vorrei contraddirmi rispetto al post precedente, anzi ribadisco che scrivo in un blog per semplice diletto, non sono alla ricerca di amori né vado elemosinando affetto ed emozioni a rate.
Ma potrei sempre rimangiarmi ogni parola, sillaba dopo sillaba, consonanti e vocali, minuscole e maiuscole, punti, virgole e per ultimo anche apostrofi ed accenti.
Sono volubile come una banderuola e mi arrogo il diritto di cambiare idea, nel caso in cui un uomo somigliante a questo po po' di meraviglia leggesse il mio blog e gli venisse lo sghiribizzo di conoscermi.

Che poi questa cosa dell'annuncio economico mi fa venire in mente quella volta, circa dieci anni fa, quando ho vissuto l'ultimo anno da incosciente.
Io e Antonella, nove mesi, una manciata di giorni da consumare insieme come ragazzine.

Antonella l'ho conosciuta da bambina, abitiamo in due palazzi diversi, ma i nostri balconi affacciano nel medesimo giardino, un quadrato di verde nascosto agli sguardi, tra vecchi edifici in tufo.
I nostri balconi sono uno accanto all'altro, anche se disposti su livelli differenti. Ci siamo conosciute un giorno d'estate di molti anni fa. Due bambine che si sono incontrate giocando con le bambole, a far finta che fossero principesse a cui far vivere  sogni ancora intrisi di favole.
Da quei balconi ci siamo raccontate la vita per vent'anni, ogni giorno, con qualsiasi clima, abbiamo diviso i giuramenti, i segreti, i dubbi, le paure, gli amori, le gelosie, le lacrime di gioia e quelle di dolore.
Ma io ed Antonella non uscivamo insieme. Lei era costretta ad uscire con gli amici della sorella più grande, fino a passare dalla sua tutela a quella di un fidanzato in piena regola.
Aveva 17 anni Antonella e già parlava di matrimoni, suocere e case da comprare. Io alla sua stessa età mi sentivo un marziano, presa da una frenesia di vita che mi portava a cambiare amici tutte le sere. Sbandata e forse infelice.

Il destino aveva poi voluto allontanarci, mettere duecento chilometri tra di noi, ma ci sentivamo ogni giorno ed amiche come prima, più di prima.
Poi era venuto quell'anno ed io mi ero ritrovata di  nuovo nella mia casa da bambina. La casa amata, arroccata sui tetti, tra i vicoli stretti, da cui però non si riusciva a vedere il mare. Solo se m'arrampicavo sul terrazzo condominiale, ne scorgevo una linea lontana, di un azzurro vivido. E allora sognavo di scappare, provare ad alzarmi in volo per raggiungere città lontane.

Quell'anno mi ritrovai a vivere una seconda adolescenza, senza sapere ancora che sarebbe stata la nostra stagione più bella.
Avevamo inventato il gioco del sassolino. Contattavamo tutti gli uomini che ci avevano fatto soffrire. Consapevoli entrambe di essere nel pieno del nostro fascino, riuscivamo ad ottenere un appuntamento. Provocavamo per l'intera serata, complici nel gioco della seduzione. Poi, quasi sembrasse un caso, una delle due a turno, si ritrovava a dileggiare il povero malcapitato.  
Un gioco calibrato tra noi due, una complicità rara, fatta solo di sguardi.
Giocavamo col fuoco ed eravamo conscienti di poterci bruciare, ma questa è un'altra storia che forse ho già raccontato.

Fu durante quell'anno che io trovai su di una rivista quell'annuncio. Era un ragazzo che cercava amicizie femminili, si descriveva come il sosia di Antonio Banderas.
In quel periodo io stravedevo per l'attore spagnolo (anche se J.D. è sempre stato al primo posto in classifica... ) e siccome questo sosia abitava nella nostra provincia, non esitai a contattarlo.
Mi rispose una segreteria telefonica, cercai di modulare la voce nei toni più sensuali e caldi che mi furono possibili. Lasciai il messaggio dandogli come recapito il numero di telefono di Antonella.
Io non potevo ricevere telefonate maschili, non sarebbe stato consono alla mia condizione. In quel periodo poi i cellulari erano ancora oggetti semisconosciuti.

Insomma io lasciai il messaggio e me ne dimenticai completemente, finchè un pomeriggio quando mi incontrai con Antonella, lei mi assalì con veemenza "Ma chi è stò Antonio Banderas???"
"Un attore" risposi io, cadendo letteralmente dalle nuvole.
"Nancy... questo Banderas mi ha telefonato stamattina dicendo che io l'avevo contattato. Tu sei sicura che non ne sai nulla?" mi chiese lei con tono mellifluo.
"Aaaahhhhhh!!! Quell'Antonio Banderas" risposi io ricordando improvvisamente " Sì, l'ho chiamato io. Gli hai chiesto se aveva un amico per un'uscita a quattro?"
"Tu devi essere scema!!! Ma chi lo conosce a questo? Da dove è uscito?" disse lei con una faccia rabbuiata.
"Cioè Antonè... non mi dire che mi hai fatto perdere Banderas... "chiesi io preoccupata.
"Ma tu perché non mi avvisi prima quando hai di queste belle pensate? Che io stamattina ho risposto al telefono e mi sono ritrovata uno che diceva... Ciao sono il tuo Banderas"
Io ridevo, già immaginando il personaggio e la faccia sbalordita di Antonella nel rispondergli.
"Ma come...mi hai fatto perdere un tipo del genere" insistetti io delusa.
"Nancy... e secondo te io potevo farmi sfuggire un cretino simile? Non aveva amici!" concluse Antonella ridendo.

Certo mi è rimasto lo sfizio di verificare questa presunta somiglianza, anche se forse è stato meglio così, perché se non ci fosse stata, non avrei esitato dal ridergli in faccia.
Quindi i presunti sosia di Johnny Depp sono avvisati. Sono una con poco tatto, non avrei alcuna titubanza a prendere in giro un pirata taroccato.
Tutti gli altri sono pregati di lasciare un messaggio in messaggeria dopo il bip...

N.B. Cliccare sulla parola meraviglia...

 
 
 
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