Creato da bimbadepoca il 16/03/2005

Il diario di Nancy

Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.

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La libreria

Post n°24 pubblicato il 07 Giugno 2005 da bimbadepoca
 
Foto di bimbadepoca

Credo di averlo già detto, sono stanca degli incontri di chat, con uomini che non sai mai se veramente saranno ciò che hanno descritto di essere.
Un saggio motto diceva " Il migliore dei mestieri sarebbe quello di comprare gli uomini per quello che realmente valgono e rivenderli per quello che credono di valere", mai detto fu più calzante.

Per questo quando la mia amica Isabella mi ha confessato di aver conosciuto il suo attuale compagno in una libreria, non riuscivo a credere alle mie orecchie.
Proprio Isabella, che non ha mai letto un libro serio in vita sua, ma solo riviste patinate per carpire i minimi dettagli fashion ai guru della moda, proprio lei entrata in una libreria solo per deliziarsi con l'aria condizionata, incontra casualmente un professore universitario bello come Richard Gere.

Ed io che ho consumato serate davanti ad un pc cercando di sondare l'animo maschile nei suoi più reconditi segreti, io che ho perso i migliori anni della mia vita a discettare di filosofia e mi sono sempre imbattuta nei peggiori casi umani, degli esemplari talmente racchi che avrebbero meritato l'onore di un documentario. Che invidia che provavo!

Isabella, intanto, continuava la sua confessione.
" Ma come Nancy, non lo sai?" mi diceva lei, con quell'aria di supponenza involontaria che assume ogni volta che conosce una nuova tendenza.Facendomi sentire ogni volta come una provinciale fuori moda.
" Cosa dovrei sapere?" le chiedevo con il tono della cafoncella in città, odierna versione di Alice nel paese delle meraviglie.
" La libreria F. di Piazza dei Martiri è un luogo molto trendy dove fare incontri" e nel farmi questa rivelazione assumeva  il tono di una cospiratrice, manco fosse un segreto da rivelare solo agli adpeti.

Ecco, io questa cosa che una libreria possa diventare un luogo d'incontri alla moda non la reggo, per me le librerie sono luoghi sacrali, un posto dove lasciarsi tentare dai titoli dei libri, dalle copertine, dalle prime righe lette per riconoscere lo stile degli autori.
Devo sentire l'odore dei fogli nuovi, con le pagine quasi inamidate che hai paura a sfiorarle e che sai che presto potrebbero diventare pagine amate, lette e rilette, sottolineate, stropicciate, vissute.

Però devo anche fare i conti  con il mio sempre più sentito bisogno di avere un compagno stabile, sono stanca dei miei 55 anni di impenitente zitellaggio, ed è per questo che decido di provare, che mi faccio tutta carina, che imparo a memoria le recensioni dei best seller.

Isabella mi aveva debitamente informata che l'orario migliore per la conquista colta era la pausa pranzo, quando decine di professionisti impegnavano il loro tempo libero a cibarsi di tramezzini e cultura.
Entro e ci trovo veramente una miriade di uomini e donne soli, gente che il massimo che doveva aver  letto nella propria vita doveva essere stato la tabella degli autobus.
Uomini e donne giovani, che per darsi un tono sfogliavano distrattamente i libri del momento,  oppure ascoltavano musica in cuffia, sia gli uni che gli altri senza mai dimenticare di guardarsi intorno.

Mi sembrava di stare in una cattedrale in pieno medioevo, quando uomini e donne avevano quell'unica possibilità di incontrarsi, quella sola occasione per guardarsi, andavano alla messa ma rimanevano ,con la testa rivolta al banco vicino invece di seguire la funzione religiosa.

Ero quasi disgustata e così ho dimenticato totalmente lo scopo per cui anch'io c'ero andata ed ho cominciato a sfogliare davvero i libri, quasi estraniandomi dal mondo reale.
Ma poi ho visto lui.


L'uomo della mia vita, 50 anni circa, un bell'uomo, capelli brizzolati, occhiali tondi di metallo, vestito in modo sportivo senza essere trasandato, l'aria svagata di Hugh Grant, il fascino tenebroso di George Clooney, la classe di Sean Connery.

Ho cominciato a seguirlo sfacciatamente, quasi senza rendermene conto, fermandomi di tanto in tanto giusto per non dare nell'occhio, lui è andato verso uno scaffale di libri a colpo sicuro, segno evidente che sapeva cosa cercare, che era uno che leggeva sul serio.
Ha preso un libro e si è seduto ad uno dei tavolini liberi della zona pranzo, ho imitato i suoi gesti come un'automa, ho preso a caso un libro dallo stesso scaffale, mi sono seduta quasi accanto a lui.

Ho cominciato a recitare la mia parte di attrice consumata, fingendo di leggere il libro che avevo tra le mani, cercando di fare le facce ispirate, di assumere un'aria interessata, di sospirare e sorridere di tanto in tanto, con le giuste pause.
Intanto sbirciavo verso di lui con la coda dell'occhio, ho notato che mi guardava.

Ho continuato la recita, sorseggiando il mio thè alla menta, poi come in un film lui mi si è avvicinato.
"Permette signora?" mi ha chiesto con una voce stupenda, calda e roca e maschile come piace a me.
" Signorina" lo ho prontamente corretto io, sbattendo languidamente le ciglia.
Lui si è messo a sedere al mio tavolo e lo ha fatto con una nonchalance che mi ha fatto mancare il respiro.
" Mi scusi signorina, ma è raro trovare una donna che legge un tomo come questo".

Mi sono subito domandata che razza di libro avessi mai preso, ma non ho avuto modo di leggerne il titolo perchè lui ha continuato a parlare con entusiasmo.
" Sono un esperto in questo campo. E' il mio lavoro"
" Ah!" Ho esclamato io, fingendo interesse, non sapendo minimamente di cosa lui parlasse.
" Mi occupo di futures" ha continuato  lui, ed io ho pensato immediatamente che forse era un veggente, uno di quelli che studiano il cielo e fanno gli oroscopi e sono stata contenta perchè è un materia che conosco.
" Trading system...principio della condensazione" ha precisato ancora lui, ed io lo guardavo con la faccia scema, come se parlasse arabo.

Allora a rischio di fare la peggiore figuraccia della mia vita ho chiuso il libro e letto finalmente il titolo.
FONDAMENTI DEI MERCATI DI FUTURES E OPZIONI

Cazzo!! Avevo un tomo di economia tra le mani, un mattone grosso così, ma tu guarda la Jella, tra le migliaia di libri qui dentro, io proprio questo dovevo andare a pescare.
Non ci ho mai capito un'acca di economia, sono pure stata bocciata più di una volta, quando dopo il liceo decisi di seguire le orme della Mavì.
Non è coerente guardarmi con quegli occhioni profondi e pretendere che io sappia a memoria l'indice Dow Jones delle ultime settimane...gli unici indici che conosco sono i miei e vorrei infilarteli nei capelli scompigliati.
E avanti non puoi venire qui davanti a me, con quella faccia da schiaffi e chiedermi della poetica di Wall Street.

" Ho delle noie con il commercialista" ho risponsto prontamente " cercavo di capirci qualcosa in più " ed ho aggiunto a questa pietosa bugia un disarmante sorriso, come a dire, carino spiegami tu perchè i mercati azionari vanno sempre su e giù e visto che ti trovi accompagna l'esempio con la pratica, fammi fare anche a me su e giù, su e giù, su e giù.

Invece lui mi ha guardato in modo stranissimo, come se mi studiasse.
" Ma che tipo di noie ha con il commercialista? Che chiarimenti cerca in un libro di alta finanza?"
E ti pareva che il mio snobismo non uscisse fuori anche questa volta, ma non potevo scegliere un testo di bassa, bassissima economia.Futures per perfetti plebei.

" Mah...problemi con la dichiarazione dei redditi" ho blaterato io sempre più in imbarazzo.
Lui ha riso di una risatina arrogante, mi ha consigliato un'altra lettura, anzi da perfetto gentiluomo si è preso la briga di andarmela pure a cercare.

Il beffardo resoconto del mio pomeriggio in libreria, è stato non solo quello di non aver trovato uno straccio di uomo, ma ho anche dovuto comprare la guida alla compilazione del 730.

 
 
 
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