Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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IL CUORE E LE STELLE
Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
LA MIA LIBRERIA
in continuo aggiornamento su aNobii
« La mia città adottiva: Viterbo | Il sogno » |
L'incipit letterarioIl gioco mi è stato proposto da SandaliAlSole Ossimora e Amoildeserto Una scelta più difficile del previsto, anche perché per anni sono stata una lettrice vorace, divoravo un libro al giorno, con la paura di perdermi qualcosa ed essere tagliata fuori dal mondo degli adulti, impazienza tipica dell'adolescenza che vuole tutto e subito. I romanzi letti in quegli anni sono stati dispensatori di lacrime e risate e palpiti del cuore e tante belle utopie dentro la testa. Sono stati la mia educazione alla vita eppure li ricordo in maniera frammentaria e confusa. Ho passato in rassegna centinaia di titoli. Libri che ho amato perché rappresentavano quel tale evento della mia vita. Libri che mi sono cari perché mi sono stati regalati da persone speciali. Libri prestati e mai restituiti. Libri che non posseggo più. Alla fine ho dovuto restringere il campo ai libri presenti sugli scaffali della mia libreria, libri centellinati, parole sottolineate a mente. Ho pensato e ripensato, perché non è facile fare una classifica delle proprie emozioni. Mio caro Marco, Nella mia casa paterna, quand'ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: Un giorno, ero già avanti negli anni, in una hall mi è venuto incontro un uomo. Si è presentato e mi ha detto: "La conosco da sempre. Tutti dicono che da giovane lei era bella, io sono venuto a dirle che la trovo più bella ora, preferisco il suo volto devastato a quello che aveva da giovane". Il nonno aveva un cancro alla prostata e la custodia biciclette non andava avanti; ribassò i prezzi sul cartello, da 30 centesimi a 25, ma andò male lo stesso, i clienti erano pochi e i giorni buoni solo quelli del mercato. Io lo aiutavo a mettere le biciclette in fila quando arrivavano e davo ai signori il dischetto di cartone col numero. Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1590, giorno di Sant'Antonio abate, mani ignote deposero sul tomo cioè la grande ruota di legno che si trovava all'ingresso della Casa di Carità di San Michele fuori le mura, a Novara, un neonato di sesso femminile, scuro d'occhi e di capelli; per i gusti dell'epoca, quasi un mostro. |