Il diario di Nancy
Pensieri e storie tra il vero, il verosimile e l'inganno.
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Si ringrazia Seduzir64 per il sottofondo musicale.
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Da ragazzina, come tutte, avevo un paio di timidi corteggiatori, adolescenti brufolosi che vedevano in me la fidanzata ideale, quella cui dare, forse, il primo bacio. Tempo di prime dichiarazioni mai accettate. Qualche anno dopo mi ritrovai, immeritatamente, in possesso di una femminilità appariscente e il numero dei corteggiatori aumentò in maniera vertiginosa. Due tra loro ebbero l’ardire di farmi, anche, la classica proposta di matrimonio. La prima mi fu porta insieme con un anello di diamanti, che con un gesto di tracotanza gettai nella sabbia. Ma mai, lo giuro mai, mai avrei creduto possibile che potessi ricevere una proposta come quella che mi è stata fatta nei giorni scorsi, il 27 dicembre dell’anno appena terminato. Ohibò… mi è stato chiesto di portare le mie mercanzie direttamente sulla scrivania di un tal “signore”. Si vede che sto invecchiando, meno di vent’anni fa per servigi simili, un noto professionista mi offrì un appartamento alla Riviera di Chiaia, il conto aperto in un paio delle migliori boutique e la possibilità di far carriera nel maggiore quotidiano locale. Ma forse sono io a essere in completa malafede pensando certe assurde malignità. Che diamine! Lui non è in cerca di un’amante a buon mercato, la meravigliosa proposta l’ha fatta a me, soltanto a me, perché io sono io. Lui ha scelto me perché sono quella che chiama “amore”. Ma no, ma come posso essere così meschina, davanti all’elemosina di quelle dolci paroline. Lui voleva scegliere proprio me, come posso non capire la sottile differenza. Lui non avrebbe alcun problema a trovare un’altra donna con cui sollazzarsi. A lui non mancano certamente le occasioni. E’ un uomo libero lui, che non ha problemi a conciliare il lusso d’avere un’amante con il regime dittatoriale cui è sottoposto, nella gabbietta dorata del suo matrimonio. Sarebbe bello se questo “signore” leggesse, così potrebbe capire perché ho rifiutato, in modo sdegnoso, la sua allettante proposta. Lui forse non lo sa, probabilmente proprio non ci arriva, ma se un giorno decidessi di tradire mio marito non lo farei di certo per una scopata sulla scrivania. Perché io valgo!!! |
ciao da Fausto. :-)
Come ti ho spiegato al telefono, il "signore" in questione (un mio ex che ho amato tantissimo), non mi ha fatto la meravigliosa proposta in modo diretto, come fece a suo tempo il noto professionista, che ci tengo a precisare non è la stessa persona. Ma con tutta una serie di allusioni che al momento non ho nemmeno capito bene, avevo fretta quando l'ho incontrato, avevo appuntamento con la mia amica Rosmary.
Soltanto sabato mattina, quando ci siamo visti e con mio marito avete cominciato a parlare di relazioni tra uomini e donne; tu hai detto una frase che mi ha colpito " Avere un'amante è un lusso che può permettersi solo un uomo splendido". In quel preciso momento c'è stata come una scintilla nella mia testa, ho capito perché m'aveva dato così fastidio che lui m'avesse chiamato "amore". Difatti ti ho detto subito che mi avevi fatto venire un'idea per un bellissimo post. Ed eccolo qui ;-))
P.S. Forse adesso la canzone si sente ;°)
giù le mani: sono gelosissima!!!!!
Lo sai cosa penso, che noi ci facciamo un'idea delle persone che scrivono nei blog secondo la nostra immaginazione, un po' come succede leggendo un libro, assegniamo ad ogni personaggio un determinato aspetto fisico, in base alle sensazione che ci trasmette. Se ci fai caso quando vediamo un film tratto da un libro, rimaniamo sempre delusi dagli attori, perché raramente corrispondono all'idea che avevamo noi di quel personaggio... quindi forse è meglio che continui ad immaginarmi piccolina e insipida ;-))
Su questo punto mi trovo d'accordo con quello che dice MacRaiser, non si può generalizzare su nord e sud. Mio marito è napoletano, come quel "signore", ma non si sarebbe mai sognato di fare una proposta simile a nessuna donna. E' questione di rispetto, di educazione, d'intelligenza, di sensibilità. Doti che sono sparse un po' a casaccio tra nord e sud, tra uomini e donne.
Sempre per tornare al"signore" in questione, tema principale di questo post, la sua non si trattava di una fantasia erotica, ma di una necessità.
Io intendevo dire che per quel "signore" era una necessità ricevermi nel suo ufficio, non disponendo della libertà d'nvitarmi a bere qualcosa, seduti in un bar, come fanno normalmente tutte le persone che si conoscono da più di vent'anni.
Mi dispiace soltanto che il signore non è più libero come una volta, altrimenti sono sicura che avrebbe cercato di sedurla, per diimostrarmi come sono in malafede le mie amiche :-)))
Buon anno anche a te...
Chissà che il "signore" non legga ma come scrivi tu: non capirebbe. Ah les hommes!
Forse il suo errore è stato proprio questo... non si è accorto che io non sono cinica e disincantata come lui. Io credo ancora nelle favole. Io ho ancora voglia di giocare.
al di là di ogni possibile e bieco moralismo, dà fastidio sentirsi non sentirsi considerate per come ci consideriamo noi, senza il rispetto e la dovuta considerazione. Non ho avuto la [(s)fortuna] proposte di nozze o inviti a lussi e sono contenta di ciò... e da giovane ero ingenua fino alla nausea, da grande sono rimasta uguale e, se proposte nel frattempo possibiliste possono esserci, preferirei una storia con uno sconosciuto, morta lì, che delusioni da uno che si conosce e bene o cadute di stile...
un abbraccio nancy cara e auguri di felice nuovo anno
angi