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Messaggi di Ottobre 2023

Promemoria per gli storici di domani.

Post n°2852 pubblicato il 31 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Il mio bisnonno, un pescatore che mai ho conosciuto, deve avere avuto le mie stesse impressioni intorno al 1915.
Troppi segni di eventi cupi sul suo orizzonte degli eventi, troppe avvisaglie di tregenda prossima ventura sui giornali e alla radio per poter fare spallucce e credere che le cose, in un qualche loro segreto modo, sarebbero andate al loro posto. Vivere in un'isola persa nel nord delle nebbie lagunari offre visioni di miraggi di Fata Morgana che disegnano le ombre di cannoniere dai cannoni puntati ad alzo zero appena fuori dalle bocche di porto.
E un emerito cretino, a Sarajevo, sparò a un Arciduca in carrozza e fece cadere la goccia sospesa sul vaso di Pandora del continente europeo e ne scaturì il male assoluto di quella che sarebbe stata chiamata la 'prima guerra mondiale'. Che ebbe un seguito di contraddizioni politiche irrisolte e, di lì a un Ventennio o poco più, scoppiò la seconda. Milioni di morti e il continente europeo in macerie.
Qualcuno offre di più? Non c'è due senza tre? Francesco ne è sicuro, mannaggia a lui, ma la spezzetta, forse per un suo segreto esorcismo e preghiera. 'La terza guerra mondiale a pezzi.' l'ha detta.
Ora, considerate la nostra semenza di gente 'non bruta', ma irritabile oltre misura e, sovente, irragionevole. Tuttora, malgrado la 'Storia magistra' e il sonno della ragione che ha prodotto quei mostri.
Per oltre un settantennio l'abbiamo scampata bella. Praticamente l'intera durata della mia vita, ma oggi ripenso a quel mio bisnonno pescatore e mi metto in quei suoi panni e povere cose di inizio secolo e scruto il mio residuo orizzonte degli eventi del millennio entrante e tiro le somme delle orrende cose che sono sotto i nostri occhi in questi giorni di inizio autunno.
Israele, più l'Occidente che ne difende il diritto a difendersi, contro la nazione islamica dei miserabili castigati dalla Storia che risorge come una orrida Fenice ottomana in veste di gigantesco avvoltoio (e include il Daghestan dei pogrom annunciati e 'dagli all'ebreo!).
Alle spalle, una Russia stupidamente costretta alle corde dalla scelta folle di cingerla d'assedio Nato e spalleggiare la pretesa democrazia Ucraina dei nazistoni Azov. E, quatta quatta, la Cina, desiderosa di riprendersi Taiwan, che sta in vigile attesa di 'vedere l'effetto che fa' prima di schierare le sue portaerei e i suoi missili balistici.
Che dite, sono troppo pessimista? Tutto si sistemerà? Torneremo, prima o poi, alle 'magnifiche sorti e progressive?
Correva l'anno...
Potrebbe essere un'illustrazione

 
 
 

Assedi di ieri e di oggi.

Post n°2851 pubblicato il 30 Ottobre 2023 da fedechiara
 

C'è assedio e assedio. E la Storia ci rimanda quello della rocca di Masada, giusto per restare in quell'area geografica dei mille tormenti dell'umanità (dai Faraoni ad Alessandro Magno - passando per Sargon e Nabucodonosor - una inesausta narrazione epica di efferatezze e sopraffazioni).
A Masada ci si arrivava lungo il 'sentiero del serpente' che non consentiva ai piedi di appaiarsi nella salita tanto era stretto e impervio (per suggestione con il presente assedio di Gaza mi vengono in mente le serpentine dei suoi mille tunnel sotterranei) e i furbi Romani dovettero costruire un terrapieno per colmare i 137 metri di dislivello e portar su gli arieti che sgretolarono le mura.
Finì con il suicidio collettivo finale degli assediati delle tribù di Giuda, come si narra - e ancora se ne glorifica l'onore di soldati indomiti e li si assume ad esempio di fierissima resistenza al nemico.
E nell'assedio di Béziers i Crociati fecero la strage ben nota degli Albigesi dopo aver fatto breccia nelle mura e sfondato le porte - e il vescovo guerriero che li guidava ordinò lo sterminio finale di tutti gli abitanti (gli odierni 'civili') al grido di 'Sterminateli tutti, Dio riconoscerà i suoi.'
Non è chi non veda un qualche richiamo al presente delle vane distinzioni tra civili filo Hamas e disposti al sacrificio finale per la causa di liberazione - e gli mettono a disposizione le case di civile abitazione per i lanci dei razzi - e i mitici 'civili' incolpevoli e bisognosi di tutto invocati dalle organizzazioni caritatevoli e dall'Onu quali vittime inermi dell'opposta furia bellica.
E tutta questa complessa materia, oggetto di furiosi dibattiti e di altrettanto furiose manifestazioni pro Hamas e pro palestinesi ci riporta alla 'drole de guerre' che combattono, da decenni, i vigliacconi terroristi di Hamas nascosti nei loro tunnel e che si fanno scudo dei civili. Assassini e briganti di strada piuttosto che combattenti, che si sottraggono alla tradizionale guerra di eserciti contrapposti e preferiscono trucidare i civili nei kibbutz e fare strage di vecchi e bambini e prendere ostaggi.
E vengono omaggiati del titolo onorifico di 'liberatori' da Erdogan-il-Furioso che si impanca a novello Saladino (qualcuno dovrebbe avvisarlo delle sue origini curde Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, in curdo سەلاحەدینی ئەییووبی‎, Selahedînê Eyûbî; Tikrit, 1138 – Damasco, 4 marzo 1193) e muove le sue truppe cammellate in manifestazioni oceaniche contro Israele-fossa-di-tutti-gli-orrori e potenza regionale sopraffattrice, nel suo dire di follia politica.
E' una mela marcia in seno alla Nato, la Turchia, dal momento che Erdogan-Saladino, nei suoi demenziali comizi, accusa di pari responsabilità belliche l'Occidente (amico di Israele e che gli riconosce il diritto alla difesa) al quale egli ha affiliato le sue truppe.
E ci sarà da ridere in caso di conflitto aperto regionale di tutti contro tutti, dal momento che Egli ha appena patteggiato un suo 'si' all'ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia in cambio di modernissimi armamenti e di velivoli bellici dalle mille meraviglie tecnologiche che dicono il suo esercito secondo solo a quello di Israele.
Ma, per il momento siamo ancora alla guerra di parole, al mostrare i muscoli della rinata 'nazione araba' nostalgica dell'impero Ottomano, all'Haka-danza-di-guerra degli All Blacks, nazionale di rugby, e manca all'appello l'Iran dei pretoni folli - che minacciano a loro volta sfracelli e tsunami di guerra, ma basteranno un centinaio di bombe chirurgiche sui siti dedicati e qualche passaggio a volo radente dei jets della portaerei Eisenhower per indurli a più ragionati e avviliti propositi.
That's all, Folks, Stay tuned. Le cose si fanno vieppiù interessanti e ne vedremo delle belle ed esplosive.
Assedio di Masada - Wikipedia

 
 
 

Il governo val bene una messa.

Post n°2850 pubblicato il 30 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Godetevi l'estate che dura. C'è ancora tempo. - 30 ottobre 2022

Fossi la Meloni non mi preoccuperei e dormirei sonni tranquilli. A leggere gli editoriali dei principali quotidiani filo opposizione non c'è nessun nemico alle porte e quelli che ci sono sono figure pallide, assorte nei loro tristi monologhi e vaniloqui che disquisiscono sul nulla del politicamente corretto e sugli articoli determinativi 'il' e 'la' che ci fanno rimpiangere il sesso degli angeli, assente per definizione. Controllate sotto le nivee tuniche.
E' vero che c'è una guerra mondiale, la terza, termonucleare, alle porte, ma lei si è presa d'anticipo e si è dichiarata atlantista e filo Nato, non appena i sondaggi la descrivevano come prima ministra/o in pectore. Non le costava nulla, a ben vedere, a parte i 'tweets' del 2018 in cui si diceva diversamente schierata nel merito (ed oggi l'avrebbero crocefissa come 'putiniana').
E si sa che 'noblesse oblige' e un premierato da prèmiere dame al governo val bene una messa e il dire pubblicamente il contrario di quanto si era detto e si pensava quattro anni fa.
La coerenza, a certi livelli, non è un obbligo. Si fa di necessità virtù, l'importante è durare e dare l'impressione che il paese sia governato. Draghi docet – con le bollette stellari che paghiamo sull'unghia ai gestori e l'inflazione a due cifre che consegue alla guerra dei mondi contrapposti in Ucraina: Ovest contro Est, Occidente in declino contro potenze emergenti del Sol Levante e, forse, se scivola il dito sul pulsante rosso, il bis dei dinosauri bruciati a milioni dall'immane esplosione del gigantesco asteroide che impattò il pianeta Terra.
Ma stavolta faremo da soli, non abbiamo bisogno dell'aiuto di un astro per esaurire d'un botto una storia umana per certi aspetti gloriosa e che ha ambìto alla vita eterna (nientemeno!) nel corso di elaborazione delle sue leggende religiose.
That's all, folks, godetevi il sole di quest'estate anomala che dura e fa argine all'autunno.
C'è ancora tempo prima del Gran Botto Finale. Stoltenberg/Stranamore ci sta ancora lavorando e controlla per l'ennesima volta i siti e gli obbiettivi per assicurarsi che nulla resti impunito e salvo.
Chi (soprav)vivrà ci racconterà i dettagli.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

E la beata gioventù vien meno...

Post n°2849 pubblicato il 30 Ottobre 2023 da fedechiara
 

Que reste -t-il de ces beaux jours... 30 ottobre 2022

Capita, spolverando la biblioteca, di incappare in libri vetusti e, suppongo, mai più ripubblicati, id est 'Intellettuali e classe operaia' di Asor Rosa e/o 'Popolo e partito' - passando per i tomi ponderosi di Spriano della Storia del Partito Comunista e ri-spolverando (nel vero senso della parola, piumino alla mano) i libelli di 'Potere al popolo', di un partitello dei tempi miei di gioventù che veniva riconosciuto dalla Cina di Mao come solo depositario della verità rivoluzionaria. Bei tempi.
A dire il vero tempi un po' noiosi e solo la passione e il furore politico-ideologico li sostenevano e giustificavano il profluvio di parole e le frasi e gli scritti che oggi riempiono il canto in basso a destra (l'atroce umorismo della Storia) dei negozi di rigattiere dal forte olezzo di muffa.
Que reste – t- il de nos fureurs, que reste -t- il de ces beaux jours che avremmo fatto meglio a dedicare all'amore - come facevano i 'figli dei fiori', da noi, militanti dei gruppuscoli extra parlamentari, tanto criticati e condannati come cotè ridicolo e punto di caduta onirico dei figli dell'odiata borghesia prossima alla disfatta rivoluzionaria.
E di quei dibattiti ponderosi e un filo ridicoli ci resta solo l'eco di quel film di Moretti 'Ecce Bombo' in cui si mostra una platea in rivolta che si alza e vuota la sala del cinema d'essai al grido di:
'No, il dibattito no!'
O era il Fantozzi della 'Corazzata Potemkin' indicata a un popolo di rintr..... elettori Dc e pentapartiti quale c....a pazzesca?
Oh, popol mio, vedo libelli e tomi (da spolverare), ma la gloria non vedo ond'eran carchi...

 
 
 

I baobab e la memoria.

Post n°2848 pubblicato il 29 Ottobre 2023 da fedechiara
 

I baobab e la memoria - 29 ottobre 2014
Periodicamente, un'assistente sociale specializzata in gerontologia, viene a far visita agli anziani del centro che ospita mia madre e ne sottopone alcuni ai tests che dimostrano l'avvilente avanzata (raramente la regressione) della demenza senile che svuota gli sguardi e le espressioni e trasforma i volti di quegli anziani in desolate 'maschere del Nulla' – l'antichissimo teatro che tutto e tutti ci dissolve nelle sue nebbie o forse solo 'ci trasforma', come recita quella formula della fisica che: 'nulla si crea, nulla si distrugge...'.
E, naturalmente, è lo stato della memoria il test principe di quell'esame periodico dai tristi esiti e scontati. Tristi tropici di una vegetazione mnemonica che fu lussureggiante di piante di alto fusto e vigorosi arbusti del sottobosco e oggi è come la piana desertica del Madagascar in cui si erigono i baobab, sopravvissuti al massacro pel loro essere 'sacri' nell'immaginario degli indigeni.
Ed è vero che è la nostra capacità di veritiera ricostruzione del passato che ci ha coinvolti e che dovremmo saper testimoniare e raccontare che ci salva dal marasma della 'demenza senile' - e provate voi a fare uno dei tests proposti a mia madre del ricordare la sequenza precisa degli ultimi otto presidenti della repubblica succedutisi al Quirinale, invece di giocare a: 'Chi sei stato nella tua vita precedente' e 'Che colore sei' con lo sconfortante esito del 'Nero'.
Così, ieri, è andato in onda uno di quei tests al Quirinale, appunto, in cui dei magistrati e degli avvocati di noti imputati mafiosi hanno giocato a ricostruire, davanti a un quasi novantenne presidente della repubblica, il chi e come eravamo negli anni delle stragi mafiose e delle bombe nelle chiese e della 'presunta' trattativa tra lo Stato e la mafia per farle cessare.
E non me ne vorrà 're Giorgio' se scrivo che l'impressione che ne ho avuto, dai resoconti di stampa e telegiornali, è quella di altri mitici, deserti mnemonici italici: 'Non so, non ricordo, se c'ero dormivo' o mi occupavo d'altro.
Perché il Tempo fa il suo corso, maledizione! e la memoria umana, a differenza di quella degli elefanti, è labile, - anche e sopratutto quella collettiva: che tutto perdona e cancella - e le troppe diplomazie e i pelosi 'rispetti istituzionali' che hanno consentito quell'esame quirinalizio per nulla 'ricostruttivo' e 'chiarificatore' hanno prodotto, invece, l'ennesima nebbia di altre stragi dimenticate e vanamente commemorate ogni anno, e quest'altra impressione: che una 'demenza senile' ci riguardi e condizioni i nostri comportamenti 'civili' - di tutti quanti noi cittadini di questa repubblica, nessuno escluso.
...non so, non ho visto, se c'ero dormivo.

 
 
 
 
 

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