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il volo dell'anatra
Come le anatre che volando in formazione, aumentano l'autonomia,coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono, piu' rapidamente e facilmene, perchè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.
Quando la prima anatra si stacca, si sposta lateralmente e un'altra anatra prende il suo posto alla guida. Così nessuno si sente primo come nessuno ultimo.
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Con la legge 5 marzo 1977 n. 54 l'allora governo condotto da Giulio Andreotti, relegò la ricorrenza del 4 novembre 1918, anniversario della vittoria e della conclusione della prima guerra mondiale, da festa fissa a festa mobile. Inutile qui aprire una discussione sui motivi di tale decisione; il Fronte Nazionale ribadisce con forza la necessità di rendere onore con la giusta dignità, a quei civili e militari, che perirono in quella che rappresentò per il nostro Paese l'evento bellico più sanguinoso, con un numero di morti tre volte superiore a quello del successivo evento del '40-'45. Furono infatti ben 1.240.000 le vittime accertate per il conflitto del '15 - '18 contro i 443.000 del successivo conflitto (fonte Wikipedia) La prima guerra mondiale fu inoltre quella che sancì l'unità nazionale e quindi la sua commemorazione, dovrebbe rappresentare per una Nazione, il momento più alto. Forse per dare una spiegazione, dovremo tornare a quel periodo storico, quegli anni '70 detti "anni di piombo", quando il 4 novembre, festa anche delle Forze Armate, diventava pretesto per certi movimenti di estrema sinistra che avevano come scopo l'espansione del terrore a favore del paventato ordine sovietico e che individuavano l'esercito come braccio armato della destra. Vogliamo pensare che si sia trattato di un momento di necessità e convenienza per sopire focolai terroristici che sfociarono solo un anno dopo nel rapimento e uccisione di A. Moro ad opera delle Brigate Rosse. Oggi, a 40 anni di distanza, con la fine degli anni di piombo, si può guardare al passato con occhi più obiettivi e tornare così a celebrare il 4 novembre quale festa fissa e di tutti gli italiani.
Il Comune di Signa ha in programma di celebrare il 4 novembre, la domenica 8, con una serie di manifestazioni che avranno inizio alle ore 08.45 in P.zza della Repubblica con la deposizione di una corona di alloro. Il Fronte Nazionale ha aderito a tale programma, comunicando al Sindaco Cristianini che in tale occasione sarà deposto alla base della lapide commemorativa dei caduti della prima guerra mondiale, un mazzo di fiori.
Nell'invitare i simpatizzanti e la popolazione alla partecipazione, si forniscono alcuni cenni di storia moderna in merito a Piazza della Repubblica, sede del Municipio, precedentemente Piazza Umberto I dove proprio a commemorazione dei caduti della prima guerra mondiale, era stata apposta lato chiesa una statua della quale non conosciamo la fine; si noti inoltre l'esistenza sempre a memoria, del parco delle rimembranze previsto per legge del 1923.
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Novembre rappresenta il mese della raccolta delle olive, ma stagioni come quella passata, con estati molto calde, accelerano la maturazione dei frutti e quindi, anche delle olive. Ecco spiegato il motivo per il quale può capitare di iniziare e terminare la raccolta ad ottobre, come avvenuto quest'anno per la prima volta.
Siamo nelle colline del San Baronto, lato Quarrata da dove si domina la valle che va verso Prato/Agliana/Montale. Le giornate sono splendide e le olive con la loro forma tondeggiante, inneggiano al buon umore.
Sei 130 Kg ma la l'euforia ti fa sentire un ragazzino ed allora sali fino al settimo gradino, con grande sofferenza per il giovane olivo che flette al limite i suoi rami.
La raccolta delle olive ha, come ogni ricorrenza in campagna, i suoi momenti migliori quando ti riunisci intorno al focolare che non può mancare in ogni narrazione che si rispetti, ed ancor più davanti ad una bella forma di pecorino con la sua pancetta stesa, da noi meglio conosciuta come "rigatino".
Ottobre in campagna regala anche i noti colori autunnali, che si evidenziamo al meglio nelle piante di diosperi o cachi.
La raccolta è giunta al termine, adesso il momento più atteso, quello della frangitura o spremitura, quello dell'attesa, dell'aspettativa della maggior resa, di quando il pensiero va agli anni passati e si spera nel record, difficile quest'anno da superare essendo in anticipo sui tempi e quindi con le olive probabilmente in media meno mature. Scarichi, pesi, svuoti e attendi: ha preso avvio il ciclo e non resta che attenderne il risultato: una cascata di oro verde che non ha prezzo per l'emozione che genera nel cuore dell'improvvisato contadino.
Le olive erano poche, ma la resa ottima, del 15,8%, un record per il pendolino!
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Aveva posto a simbolo della sua campagna elettorale i guantoni da boxer, lui che ha sempre prediletto la scrivania alla palestra; ma la palestra non è solamente quella comunemente intesa, palestra lo sono tutte le scelte della vita, soprattutto quando non sono scelte di convenienza ma di valori, i valori di cui la persona si è dotata nella vita. In un momento in cui la politica che conta tende alla globalizzazione materiale e delle idee, Paolo Bambagioni fa una scelta di coerenza, una scelta che forse inconsapevolemte, si dimostra comunitaria,di sovranità culturale. Infatti, da tempo si vuol far credere che la lingua esprima il pensiero ed invece è il pensiero che si modella sulla lingua utilizzata. La definizione generica di genitore o peggio ancora di genitore 1 e genitore 2 è evidentemente negazione del concetto di famiglia e quindi parte di un processo che vuol demolire la nostra identità culturale. La scelta di Paolo Bambagioni di aver votato, unico del PD, per il mantenimento della dicitura "padre e madre" nei moduli per l'iscrizione scolastica e per l'accesso ai servizi regionali destinati ai minori, non può che trovare l'approvazione del Fronte Nazionale di Signa che si ritrova pienamente nella dichiarazione fatta dal consigliere regionale: "Il mio voto risponde alla volontà di tenere ben fermi i principi attualmente stabiliti dalla legge e dalla Costituzione, che prevedono una famiglia fondata sul matrimonio e quest'ultimo come l'unione tra persone di sesso diverso. Per questo ritengo doveroso continuare a utilizzare parole come padre e madre, essendo queste le uniche che rispondono fedelmente ai principi del nostro ordinamento. L'uso che facciamo delle parole è molto importante, e utilizzare termini generici, anche a partire da un semplice modulo, a mio parere rappresenta una forzatura, in senso normativo ma anche culturale, verso delle forme di famiglia e di genitorialità che il nostro sistema attualmente non prevede".
Chi non si trova in questo pensiero, non ha evidentemente a cuore il tema di sovranità ed antepone la disgregazione sociale al senso di comunità e di rispetto della propria cultura e di chi per questa ha sempre lottato.
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Comunicato stampa
"La sicurezza delle persone, nella circolazione stradale, rientra tra le finalità primarie di ordine sociale ed economico perseguite dallo Stato" Questo è quanto recita l'articolo 1 del Codice della Strada.
Le modalità per far fronte a questo principio, proprio di una società civile degna di tale nome, dovrebbero ricercarsi almeno nel mantenimento ottimale di quanto già vi è in essere, ovvero nella comune manutenzione ordinaria. Tale principio appare venire meno nel Comune di Signa, dove la sensazione che si percepisce nel muoversi fra le strade, è quella di un evidente stato di abbandono con ricaduta nella sicurezza e nel decoro.
Nel muoverci fra le strade locali appare evidente che viene totalmente disatteso l'onere dell'ente proprietario della strada nella conduzione di tale manufatto, onere che in caso di sinistro stradale, si tradurrebbe con facilità in obbligo di risarcimento da parte del comune, per aver disatteso i più elementari obblighi di custodia.
Asfalto dissestato e segnaletica orizzontale non più all'altezza di soddisfare le normali capacità di percezione da parte dell'utente della strada, sono visibili a tutti e l'abituale ricorso all'attenuante dell'insidia, poco varrebbe ad escludere gli obblighi e la diligenza di chi è deputato a controllare ed intervenire e lo è non solo per gli obblighi dettati dagli artt. 14 del Codice della Strada e 2051 del Codice Civile, ma dal dovere morale dettato dal comportamento del buon padre di famiglia.
Caso emblematico sono le due strade di accesso al centro di San Mauro, la più grossa frazione del comune: via delle Molina e via delle Bertesche. Le due strade sono oltretutto interessate da attraversamenti pedonali rialzati; nessuno di questi rispetta le direttive del Ministero in merito alla segnaletica orizzontale, trasformando un manufatto creato per garantire maggior sicurezza, in un'anomalia stradale somigliante ad una rampa di lancio anziché a dissuasori della velocità, assumendosi così il Comune, la responsabilità di eventuali inconvenienti o danneggiamenti di veicoli che abbiano a verificarsi per effetto di tali manufatti non adeguatamente segnalati. Si raccomanda infatti che la segnaletica orizzontale in corrispondenza delle piattaforme rialzate sia realizzata con vernici bicomponente ad alta visibilità e ad alta resistenza all'usura. Ad accentuare ulteriormente l'importanza della visibilità degli attraversamenti rialzati, si raccomanda che qualora la strada non risulti sufficientemente illuminata dovrà essere realizzato un idoneo punto luce da posizionare su portale a sbraccio in corrispondenza del passaggio pedonale ed in abbinamento al segnale di attraversamento pedonale a sua volta illuminato. E' intuibile quindi come l'assenza di tali accorgimenti, tesi alla percezione del dislivello, renderebbe l'attraversamento pedonale rialzato non più uno strumento di sicurezza ma un'anomalia stradale e quindi un elemento di pericolo, così come ormai da tempo lo sono quelli posti nella via delle Molina e nella via delle Bertesche.
Che dire inoltre del manto stradale che nelle due strade presenta innumerevoli variazioni di livello a causa dei continui interventi delle varie aziende erogatrici di servizi, i cui ripristini mai risultano soddisfacenti? Ed i marciapiedi che già sono strutturalmente non più confacenti con gli standard attuali, tanto che transitare via delle Molina conducendo una carrozzina od una sedia a rotelle è pressoché impossibile? Marciapiedi che presentano sfogliature di catrame che obbligano a camminare con lo sguardo rivolto verso il basso per evitare di inciampare e che quasi mai hanno la prevista smussatura in corrispondenza degli ormai "immaginari" attraversamenti pedonali.
Il Fronte Nazionale invita quindi l'amministrazione comunale di Signa ad intervenire fattivamente e non per slogan nel campo della sicurezza stradale, attuando un piano di manutenzione ordinaria che dovrebbe risultare elemento proprio di un'amministrazione organizzata quale evidentemente non è quella signese.
https://www.facebook.com/fronte.signa/posts/738090103002607
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Non per niente esiste una legge che tratta le opere dell'ingegno (D.Lgs. 114/31.03.98) il motivo è che alcune persone sono dotate di un'inventiva piuttosto sviluppata, magari strampalata per i più, ma sicuramente non comune. Se a questa si aggiungono calma e precisione, ecco che prende forma il bastone multifunzione creato da un amico pensionato, che per convenzione chiameremo Archimede.
Si parte da una canna da pesca, rinforzata da cilindri metallici posti all'interno, poi tutta una serie di strumenti adattati o creati appositamente che, con raccordi in ottone, sono prontamente montati e scambiati per l'uso che si ritiene più opportuno. Archimede ha fatto più di un bastone multifunzione, quello che presentiamo si adatta perfettamente a cacciatori, cacciatori fotografici, cercatori di funghi o a chi fa solamente del trekking nei boschi.
Questa la panoramica dei vari elementi
per la caccia o la caccia fotografica, ecco un comodo appoggio a U sopra all'impugnatura, per poggiare il fucile o il teleobiettivo
Il coltello del tipo da sfilettatura, può essere posto all'impugnatura o sulla punta del bastone
per poi trovare ricovero all'interno del bastone stesso
Sulla parte opposta dell'impugnatura, vi è una cavità dove trova alloggio un oggetto di piccola dimensione, nel nostro caso una pinza
il ripostiglio viene quindi chiuso da suo tappo in legno
Altro attrezzo multiuso che può essere posizionato sulla base del bastone, è questo arpione con ferri forgiati, saldati e molati con una precisione millimetrica.
per muoversi con miglior presa nei boschi, la punta con gommino, può essere splendidamente sostituita da una in metallo
fra uno dei raccordi è inoltre posizionata una lente d'ingrandimento.
I ricambi che non trovano alloggio nelle cavità del bastone e del suo manico, sono contenuti in una borsetta in pelle rossa creata e costruita interamente a mano da Archimede.
Di seguito una breve dimostrazione che Archimede fa ai suoi coetanei
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Di seguito gli interventi di Pierluigi Pozzi e Marco Braccini
A distanza di tre giorni dalla manifestazione del Fronte Nazionale provincia di Firenze di Fronte al consolato USA contro la politica internazionale americana e l'operato della NATO, ecco che le bombe "amiche" distruggono un ospedale. Mai fu più azzeccato lo slogan del manifesto esibito dal Fronte Nazionale.
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Pubblichiamo alcuni degli interventi dello scorso mercoledì 30 settembre, quando il Fronte ha manifestato a Firenze contro la politica internazionale degli USA, politica che ha generato il mostro ISIS per poi perderne il controllo, ma ha anche manifestato per reclamare il diritto alla sovranità nazionale. A distanza di oltre 70 anni dal termine del conflitto mondiale, il paese straniero occupa il nostro territorio con oltre 100 basi militari. Tale occupazione non va a ledere solamente il sacrosando diritto di indipendenza, e quindi non ha solamente un costo morale e politico, ma anche economico, dal momento che per il solo loro controllo esterno, queste basicostavano oltre 360 milioni di dollari all'anno alle casse dello stato (dati 2002, non vi sono dati successivi).
Il Fronte Nazionale ha inoltre manifestato contro il liberismo generato dalla politica economica USA che ha reso schiavi i più a vantoggio di pochi. Liberismo che al pari del comuniscmo, ha ridotto la persona a strumento di produzione e consumo, persona che adesso è valutata non in quanto tale, ma per il portafoglio.
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Gamberi o Scampi? Parrebbe lo stesso se non guardassimo al prezzo che varia molto a favore dei primi ed i motivi stanno sia nel sapore e qualità delle carni che nelle caratteristiche nutritive: gli scampi contengono maggiori quantità di fosforo, omega 3 e 6, ed una minore quantità di colesterolo. E' evidente che la quantità di crostacei utilizzata nelle nostre ricette, potrebbe portare tranquillamente ad acquistare i secondi, ma sappiamo che si tratta di piatti da fotografia adatti ad un ristorante stellato ma non certo alle tavole del contado sammorese e del sottoscritto in particolare.
Quindi gamberi e asparagi. Qualcuno potrebbe obiettare che gli asparagi sono un prodotto primaverile e quindi adesso fuori stagione. Se il prodotto a km 0 e di stagione risulta certamente più saporito e meno inquinante, in un'epoca in cui si vendono pomodori anche a gennaio è evidente che rinunciare ad un qualcosa che ti ispira, sia pure in una stagione diversa dall'usuale, sarebbe come castrarsi il palato per una questione di lana caprina. Il nostro asparago è quello verde piu noto dalle nostre parti e coltivato talvolta anche negli orti familiari.
Il pane a cubetti è quello che avete, sarebbe meglio il comune cotto a legna, del giorno prima, da tostare in padella con un filo d'olio e.v..
Tempo occorrente è quello dell'acquisto, perchè la cottura sarà veloce e questo piatto buono, salubre e raffinato, può essere annoverato tranquillamente fra i piatti veloci oltre che econimici: se acquistati con accortezza non avrà un prezzo superiore a due euro a testa, chiaramente con non più di quattro gamberi ciascuno.
Mentre facciamo scaldare del brodo vegetale, puliamo gli asparagi dopo averli privati della parte bianca finale. Tagliati a randelle, si mettono in tegame dopo avervi soffritto dell'aglio; saliamo e pepiamo lasciandoli cuocere prima per alcuni minuti a fuoco vivace e poi, aggiunto parte del brodo, a fuoco più moderato per un'altra decina di minuti. Al termine mixare gli asparagi aggiungendo un paio di cucchiai di panna. Durante questi dieci minuti di cottura degli asparagi, puliamo i gamberi privandoli di testa, carapace e del filino nero che rappresenta l'intestino. Facciamoli saltare poi in padella con una mezza noce di burro ed un cucchiaino di olio.
E' tempo adesso di impiattare!
"l'asparago portato addosso rende sterili sia i maschi che le femmine, ma ingerito aumenta e provoca i rapporti sessuali" (Dioscoride Pedanio, medico greco fondatore dell'erboristeria)
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Il 25 aprile viene commemorato da una parte d'Italia che si ritiene vincente in virtù di una presunta liberazione. C'è invece una parte d'Italia che ritiene tale data la ricorrenza di un tradimento; tale apparente minoranza, in quanto tale, è costretta a commemorare i caduti in forma quasi clandestina come avvenuto questo fine settimana presso il cimitero di Trespiano in Firenze. In entrambi i casi, si tratta di commemorare uomini e donne che lottarono per un ideale e che per questo perirono. Al di là del ricordo di tali sacrifici, viene da capire quanto queste commemorazioni siano una forma di auto proclamazione o quanto invece rappresentino la celebrazione di un sacrificio in favore di ideali che oggi sono quotidianamente calpestati dai loro discendenti. Se trattasi veramente di celebrare martiri per la Patria, basta essere contro ma, a distanza di 3/4 di secolo, è il momento di essere uniti, insieme, per un'Italia migliore contro chi calpesta la Memoria dei suoi Martiri.
Per tale motivo, riteniamo che la data che per antonomasia possa unire tutti gli italiani in unico sentimento patriottico legato al vessillo tricolore, sia il 4 novembre. Per tale data, a distanza di 70 anni dal termine del secondo conflitto mondiale, ci auspichiamo che l'Amministrazione Comunale di Signa preveda una cerimonia che non discrimini i suoi figli Martiri, come del resto indicato nella lapide apposta lo scorso anno.
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POLONIA 19 GIUGNO - 10 LUGLIO 2015
La prefazione è quella cosa che si scrive dopo e si mette prima, ma non si legge mai. Le conclusioni sono quelle considerazioni che si mettono in fondo ma nessuno le legge perché non riesce a sorbirsi paginate di diario che il più delle volte interessano solo a chi scrive. Per questo motivo, non faccio prefazioni e parto dalle conclusioni, del tutto personali e che non hanno la presunzione di fornire verità oggettive. La carrellata di foto terminerà senza un commento finale, perchè quello lo avrete già letto e perchè lo spazio del post sarà già stato utilizzato nel massimo della capienza
La Polonia merita una visita, in estate quando la temperatura è mite e le giornate non finiscono mai: fa giorno dalle 4 del mattino alle 23 della sera. Merita, perché sei in un Paese che in ¼ di secolo ha bruciato tutte le tappe e risulta essere l'unica nazione europea che è sempre stata in crescita. Mezzi pubblici moderni ed efficenti. Ti sposti su strade di grande comunicazione scorrevoli e gratuite o su autostrade sovra dimensionate per il traffico attuale. La segnaletica orizzontale e verticale è in perfette condizioni di manutenzione, così come quasi tutte le strade, spesso fiancheggiate da piste ciclabili e pedociclabili in perfetta sintonia con i paesi europei più avanzati, esempio di come dovrebbero essere costruite le strade. Certo, se l'evoluzioneurbanistica e tecnologica sono elemento oggettivo, il costo dei servizi e della vita andrebbe visto in proporzione al potere d'acquisto della moneta locale, lo Zloty (Pln) con 1 euro che veniva mediamente cambiato a 410 Pln. Il cambio variava pochissimo fra una città e l'altra della Polonia e risulta conveniente servirsi presso le agenzie di cambio anziché mediante prelievi con bancomat.
Contrariamente a quanto facciamo di solito, abbiamo deciso di utilizzare sempre campeggi, per una questione di comodità, tuttavia non vi sono divieti particolari nel sostare anzi, spesso è possibile farlo nei normali parcheggi, privandosi ovviamente della libertà del "fuori tutto". I campeggi sono in genere di ottimo livello con prezzi intorno ai 110 pln a notte per un camper e quattro persone (27 euro), tuttavia da una zona all'altra abbiamo trovato in questo delle grosse variazioni anche qualitative. La Polonia è un parco continuo, fruibile a costo zero, dove la sporcizia non è di casa e trovare vagabondi e nullafacenti è veramente difficile; il bivacco non è ammesso od almeno, non è presente.
PARTENZA Sono le 17 di venerdì 19 giugno 2015 quando l'Arca Europa di Ceppo avvia il motore: destinazione Polonia. Il contachilometri segna 150.390 km e l'età ha ampiamente superato il limite richiesto per eleggere i senatori della repubblica, eppure l'Arca è stata preferita al meno vetusto Carioca per migliore vivibilità e prestazioni. Camper acquistati quando le famiglie erano più numerose ma adesso, che la prole naviga per strade indipendenti, i quattro vecchietti Alessandro, Franca, Franco e Rosalba, affiatati da decenni di ferie condivise a giro per l'Europa, hanno optato per la mediazione di un camper unico, per dividere la non indifferente spesa di un viaggio che si preannuncia di circa 5000 km. Letture di precedenti viaggi e di guide turistiche, sono la base per la programmazione del viaggio, con la speranza che anche questo resoconto, dedicato soprattutto a chi fa del camper il proprio compagno di viaggio, abbia una certa utilità per il lettore, oltre alla umana soddisfazione da gossip, di chi narra le proprie "avventure".
La partenza nel pomeriggio è una costante di tutti i viaggi, che vuole la sosta notturna in prossimità del confine di Stato. Anche una sola ora di viaggio ed il pernottamento su strada, fa risparmiare mezza giornata rispetto alla partenza mattutina da casa!
Sono passate da poco le 24 di venerdì quando giungiamo all'ultima area di sosta italiana; siamo a Tarvisio, in un primo trasferimento avvenuto senza problemi e con il giusto clima da viaggio, non troppo caldo e neppure piovoso.
La mattina del 20 giugno prima di riprendere la marcia, acquistiamo la "vignetta" ed il kit di pronto soccorso obbligatori in Austria, Paese che passiamo senza nessun intoppo e con unica sosta per il pieno di gasolio ed il pranzo, prima di affrontare la Repubblica Ceka
AUSCHWITZ 20, 21 giugno
L'approccio alla Polonia è quindi dello stesso 20 giugno con l'arrivo al parcheggio del museo di Auschwitz: ancora è giorno ma l'ora è tarda: cena in camper, ed a letto. Oltre a noi, nel parcheggio fronte museo, si trovano altri cinque o sei camper di nazionalità olandese, francese ed un tedesco.
La mattina sveglia presto e colazione in camper; alle 9 siamo all'ingresso del museo ma la visita con guida in lingua italiana è prevista alle 11.45. Facciamo i biglietti e prenotiamo la guida, il tutto per soli 160 pln in quattro persone che, con il cambio di 410 pln per 1 euro, equivale a meno di 10 euro a persona, per una visita che si protrarrà per circa due ore al campo di Auschwitz per un successivo spostamento con il pulman del museo al campo di Birkenau unitamente alla guida. Inutile fare cenni di storia sul campo, che risulterebbero oltremodo incompleti e inesatti. L'ingresso non fornisce sensazioni estremamente strazianti come invece richiederebbe il luogo che, visto da occhi distanti 80 anni appare più quello che era in principio, ovvero una caserma, che il luogo a cui fu destinata, un campo di sterminio e tortura
L'anziana guida, non nasconde una certa antipatia verso il popolo italiano e, visto il luogo ed il contesto storico, ciò risulta anche comprensibile, tuttavia non riesce a farmi calare nella realtà del tempo, cosa che invece accade quando entriamo nel capannone che contiene parte dei poveri oggetti che furono di coloro che subirono le atrocità di una guerra senza onore
Come detto precedentemente, l'organizzazione sia di questo che dei successivi musei che visiteremo, è perfetta ed in pulman ci accompagnano al campo di Birkenau dove ci aspetta un'infinita area occupata da baracche in legno, per la maggior parte bruciate. Oggetto dei rilievi fotografici non può non essere l'accesso con la lunga linea ferroviaria che si arrestava al centro del campo e dove venivano fatte le prime selezioni .
Sono le 15.30 quando la visita termina e saliamo a bordo del pulman per il rientro, accompagnati da un violento acquazzone che fortunatamente ci trova già a bordo del veicolo. Il girovagare dalle 9 alle 11.45, ci aveva portato a consumare una colazione "continentale" a base di uova e bacon, rivelatasi alquanto provvidenziale visto il protrarsi della visita. Al rientro sono le 16 ma intorno al museo, come sarà in tutte le città che visiteremo successivamente, le cucine si dimostrano sempre aperte con unico limite la precoce chiusura serale.
WIELLICZKA Miniere di sale 21,22 giugno
Paghiamo 20 pln per il parcheggio (24h) e partiamo alla volta di Wielliczka, nei pressi di Cracovia, dove è possibile visitare la più antica miniera di salgemma della Polonia: Kopalina Soli. Ci sistemiamo nel parcheggio antistante l'ingresso, sul lato opposto della strada principale, dove vi è il capolinea delle linee di pulman e dove fa il suo arrivo il trenino che ha funzione di metropolitana di superficie. Nonostante la descrizione di cui sopra, la notte scorre tranquilla senza nessun rumore o disturbo, mentre solamente al mattino, già alle 6.30, si sente un primo via vai di persone e mezzi. In compenso il prezzo per 24 ore di sosta è contenuto in 20 pln, a differenza dei parcheggi limitrofi, che esigevano 7 pln l'ora.
Anche per la visita alle miniere, l'organizzazione è impeccabile ed al prezzo di 77 euro per quattro persone con guida in lingua italiana disponibile alle ore 09.45, poi altre due nell'arco della giornata. Si scende con una sequela di oltre 300 gradini di legno fino al terzo livello, mi sembra che per i turisti ci si fermi a 130 metri sotto terra. La parte aperta alle visite corrisponde a circa l'1% dell'intera miniera, ormai dismessa ed utilizzata esclusivamente a fini turistici. Vi è un enorme salone dove sono celebrate messe, vi sono ristorante e cinema. Circa 1 milione i turisti che ogni anno la visitano e non poche le coppie che vi celebrano all'interno la cerimonia nuziale. Numerose le sculture in sale fra le quali nel citato salone principale, quella raffigurante il cenacolo di Leonardo da Vinci.
CRACOVIA (Krakow) 22, 23, 24 giugno
Nel pomeriggio del 22, dopo aver assaggiato per la prima volta i famelici Pierogi presso il ristorante antistante il parcheggio, una variante dei nostri ravioli, partenza per la vicina Cracovia dove arriviamo in serata. Qui vale la pena perdere un po del nostro tempo per parlare del campeggio, a nostro avviso un vero modello ideale, pulito, moderno e funzionale. Le chicche sono date dalla cucina completa di bollitore e tavolo conviviale, chiaramente rivolta ai turisti in bicicletta e dalle moderne e gratuite lavatrici con reparto asciugatura coperto. Superfluo indicare l'acqua calda sia per il lavaggio stoviglie che per i lavandini, oltre alle docce, dove il "gettone" resta caratteristica solo italiana. La pulizia dei servizi è continua, con indicazione su apposito registro esposto. Il Wi-Fi gratuito è caratteristica comune a tutti i campeggi.
Il campeggio, come tutti gli altri visitati, è velocemente e frequentemente collegato al centro mediante autobus urbano, il cui biglietto viene fatto a bordo. Dopo questa doverosa ma utile postilla, andiamo alla città che risulta forse la più ricca di monumenti, sia per il suo essere stata Capitale quando la Polonia era al suo massimo splendore, sia perché poco colpita dalla distruzione bellica. L'imponente Piazza del Mercato Principale, con al centro il Mercato dei Tessuti e la Fortezza di Wawel,
non rappresentano che i particolari più noti di una città che vale non meno di due giorni pieni di visita, in un centro storico largamente pedonalizzato, vivibile e ricco di punti d'interesse. Inutile dire come le immagini sacre abbiano il sopravvento su ogni altra opera d'arte con la figura di Papa Giovanni Paolo II presente in ogni angolo della città così come lo sarà in tutta la Polonia.
CESTEKOVA (Czestochowa) mattina del 25 giugno durante spostamento per Breslavia
Il monastero di Jasna Gora, con l'icona della Madonna Nera, rappresenta la meta prediletta dai fedeli polacchi e rende Cestekova la capitale religiosa. Durante lo spostamento verso Breslavia, vi abbiamo fatto tappa. Numerosi sono i doni votivi offerti alla sacra immagine ed esposti in parte in un'ala adibita a museo con ingresso gratuito. Il monastero ha una mole imponente, dovuta anche alla sua fortificazione; grandioso il trato che volge sulla città, al nostro arrivo arredato da sedie per un evento evidentemente in programma.
Pranzo presso la mensa del pellegrino, posta appena fuori dal monastero, un self-service con piatti, bicchieri e posate di plastica, a prezzo veramente irrisorio.
BRESLAVIA (Wroclaw) 25, 26, giugno
Tardo pomeriggio quando arriviamo a Breslavia, dove ci sistemiamo nel camping che si trova all'interno della cittadella olimpica. Il tutto sembra in ottime condizioni, ad esclusione del campeggio che risulterà spartano al pari di quello di Kazimierz Dolny, anche se pulito: lo standard tuttavia risulta oltremodo basso, limite che noi superiamo grazie all'autonomia del camper. Relativamente alla denominazione, questa è dovuta non al fatto che sia mai stata svolta un'olimpiade, ma i Kampsspiele Deutsche, un evento sportivo organizzato per gli atleti tedeschi dopo che la Germania non era stata ammessa ai giochi olimpici. La città è circondata da boschi attrezzati a parco dove, la seconda sera, ci è possibile assistere ad un bello spettacolo d'acqua, presso il luogo denominato "La Fontana" che si trova in adiacenza al Palazzo del Centennario, un edificio mastodontico annoverato quale patrimonio dell'Umanità. Sembra di ripetersi nel citare l'ampia piazza del mercato interamente pedonalizzata e adornata da palazzine variopinte, fra le quali la più nota è la casa dei Grifi
Per il resto, parchi e giardini fra i numerosi canali che si generano dal fiume Odra in quella che viene definita la città parco
POZNAN 27,28 giugno
Situata al centro della Polonia sulle rive del fiume Warta, con i suoi oltre 550 mila abitanti è la quarta città della Polonia, famosa soprattutto per ospitare uno dei più noti bacini remieri del mondo
Il percorso da Breslavia a Poznan è un esempio di come dovrebbero essere costruite le strade sia urbane che extraurbane, caratteristica europea ma non italiana. Si investe nella mobilità alternativa e lo si fa con il criterio della sicurezza e dell'utilizzo quotidiano.
Ci accoglie il Camping Malta, un 4 stelle che ospita anche in questo caso un albergo. Quattrocento metri di strada ci separano dal bus o metro che ci conduce direttamente in centro. Molto bello e dotato di finezze a cui non siamo abituati, ci viene da sorridere alla vista di una macchina per lustrare le scarpe, tipica degli alberghi ma non certo dei campeggi.
La giornata grigia, non nasconde i colori di questa cittadina, comuni a quasi tutte le città visitate. Un mondo di colori e di allegria con l'ennesima festa che, almeno in questo periodo, sembra comune a tutti i centri polacchi dove io e ceppo non manchiamo certo di assaggiare i prodotti locali.
GNIEZNO 28 giugno
In transito fra Poznan o Torum, sosta fino all'ora di pranzo a Gniezno, per visitare la cattedrale. Io preferisco restare a bordo ed iniziare la stesura di questo resoconto.
TORUM 28 e 29 giugno
A Torum, città copernicana, ci ospita il Camping Tramp, sulla riva sinistra della Vistola, il centro storico si trova sulla sponda opposta. Il campeggio fa anche da albergo ed ospita un ristorante di tutto rispetto, la Valigia, dove non manchiamo di servirci per i pranzi di entrambi i giorni di permanenza.L'adiacente ponte sulla Vistola lungo 900 metri, ci collega quindi con il centro della città che conta circa 200 mila abitanti. Lo stupore è vedere due giovani che per tutto il giorno con secchio di acqua e stracci, puliscono la balaustra!
Per il resto la città presenta la solita area pedonale grandissima e inviolata neppure dai mezzi di polizia, con i caratteristici palazzi medioevali, qui meno colorati di altre città, ma non meno particolari, come ad esempio l'abitazione che un tempo fu di proprietà dell'italiano Filippo Buonaccorsi di San Gimignano.
Anche qui, come in ogni città polacca, il centro verte sulla piazza del mercato, dove domina l'austero palazzo comunale, esempio di costruzione medioevale.
Per il resto la città è molto bella e merita sicuramente almeno due giorni di sosta
LEBA 30 giugno, 1, 2 luglio http://www.campingrafael.pl/
Rappresenta forse la città del turismo marino, dove tutte le attività si svolgono sul mare ed i canali portuali. Ci ospita l'ottimo camping Rafael, ma la scelta è ampia.
Fra un piatto e l'altro, faccio conoscenza di cuochi e chefs
Il mare non rappresenta certo il massimo per noi mediterranei, tuttavia le spiagge sono densamente vissute
Il massimo di Leba è tuttavia rappresentato dalle bellissime dune, parco splendidamente protetto dalle autorità locali, che si raggiunge sia lungo la foresta che dal mare e dista circa 9 km da Leba
HEL 3 luglio durante il trasferimento da Leba a Danzica facciamo una deviazione verso Hel, altro centro turistico. Il mare è lo stesso di Danzica, ma i colori sono molto più belli e appetibili. Vale una visita, tuttavia i campeggi sono oltremodo pieni e non crediamo vi siano possibiltà di sosta esterna
DANZICA, 3, 4, 5 luglio
Si cita Danzica e subito il pensiero va alle lotte sindacali dei cantieri navali. Danzica è questo ma è molto di più e vale non meno di tre giorni di sosta. Il Campeggio è nell'area marina di Stogi, da dove con metropolitana di superfice si raggiunge rapidamente il centro della città
Sotto il museo dei cantieri navali
Le immagini sottostanti parlano da sole e credo che per descrivere la città occorra un buon libro e tanta pazienza, viste le numerose attrazioni
Castello di MALBORK mattina del 6 luglio durante lo spostamento fra Danzica e Varsavia. Tale sosta può essere evitata per effettuare con maggior tranquillità lo spostamento
VARSAVIA (warszawa) 6, 7, 8 luglio
Ed eccoci alla capitale; la corsa da Danzica e la sosta al castello di Malbork non ci permettono di arrivare a Varsavia prima delle ore 21: è giorno e la reception è ancora aperta entriamo quindi nel Camping Majawa. Oltre 1.700.000 abitanti sulle due rive della Vistola, abbiamo visitato solamente la riva sinistra, quella più ricca di attrattive e fulcro della città vecchia, anche se trattasi di ricostruzione fedele sulle macerie della guerra. Metropoli in rapida crescita, mantiene traccia del comunismo nel grigio palazzo della cultura che Stalin regalò alla città nel 1952. Adesso il logo dell'Hard Rock Caffè posto all'esterno di un modernissimo centro commerciale sembra sfidarlo e soppiantarlo con i suoi colori e le tante luci. Bella e vivibile nel suo arredo urbano ricco di parchi ed aree pedonali. Una città che cresce con criterio dove pulizia e ordine sono di casa, dove gettare anche una cicca a terra può sembrare un'offesa.
Come sempre riusciamo a farci valere a tavola sia con piatti a base di carne che, come in questo caso, di pesce
KAZIMIERZ DOLNY 9 luglio
Cittadina di 4 mila abitanti sulla Vistola, è conosciuta come centro degli artisti, essendo luogo prediletto da pittori e letterati per le ferie. Si trova a 100 km da Varsavia e merita una visita sulla strada del ritorno. Nelle guide locali sono indicati tre campeggi: uno prima del paese, uno al porticciolo ed un terzo presso il Park Linowy, dopo il paese e luogo di svago indicato per i bambini. Risultando il primo campeggio abbastanza lontano dal centro. abitato, e non avendo presente la possibilità di fermarci allo spazio a ciò adibito al porto, abbiamo optato per il Camping del Park Linowy. Eravamo solamente due camper ed una roulotte, fra numerosissime tende. I servizi ridotti e spartani ancor più di quelli di Varsavia, anche se puliti. La spesa è risultata la più bassa ovvero di 73 pln (17,3 euro) per una notte. Chi non fosse soddisfatto dei servizi, il parco ha anche un albergo e ristorante.
Buon viaggio
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