Creato da a.mori1961 il 11/07/2011
Tra il serio e il faceto

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Ultimi commenti

viva gli idealisti !
Inviato da: mario ambuchi
il 26/02/2017 alle 01:00
 
post veramente molto carino. Complimenti da kepago
Inviato da: diletta.castelli
il 07/10/2016 alle 17:41
 
grazie a questo post mi si sono schiarite le idee. Grazie....
Inviato da: sexydamilleeunanotte
il 26/08/2016 alle 12:48
 
molto bello questo articolo complimenti. Ciao da Maimeri
Inviato da: generazioneottanta
il 16/07/2016 alle 20:22
 
Rido per non piangere. Previet
Inviato da: sols.kjaer
il 28/05/2016 alle 16:33
 
 

SICUREZZA STRADALE A SIGNA

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RICETTE

 

 

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AMBIENTE

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VARIE DI POLITICA E SOCIETA': elenco dei post pu

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post. 139: SIGNA E L'URBANISTICA CONTRATTATA

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post. 135: IL PROCESSO PARTECIPATIVO NELLE SIGNE (questo scomodo dettaglio)

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post. 131 gli affari della politica ed il museo delle cere

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post. 127 l'economista Lidia Undiemi si dimette dall'IDV

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post 126 PRO LOCO ed Incompatibilità

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post 122 La Bretella e la questione morale

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post. 119 nessuna appartenenza politica

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post 117 il finanziamento pubblico dei partiti

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POST 113: EMERGONO I PRIMI NOMI NELL'INDAGINE SUGLI APPALTI DELLA BRETELLA. CHI VOLEVA QUEST'OPERA A 41 MILIONI AL KM?

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post 108: il macigno di Franco Tozzi si abbatte sul PD delle Signe

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POST 105. LAURA FOSSI vittima del suo ruolo?

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post 95 proseguono le indagini della magistratura sulla Bretella

post. 88 l'equiparazione della polizia municipale

post. 84 così poteva essere piazza stazione

post 58 - la crisi vista da M. Castellari

Post. n. 41- festa democratica: in 60.000 per il gioco dei tappi

http://blog.libero.it/SIGNA/10639321.html 

Post. n. 18 - Vinattieri Gianni ha detto in merito alla casta

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

PER LA RICERCA DI POST SU QUESTO ARGOMENTO DIGITA: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

post. 137: BAMBAGIONI dice addio alla Bretella

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post 100 Bretella: Rossi (non) risponde al buon padre di famiglia 

post 56 ancora Bretella

post 39 E 45 acqua bene pubblico, stessi partiti diverse posizioni

http://blog.libero.it/SIGNA/10664015.html 

http://blog.libero.it/SIGNA/10632020.html 

post38 - sanità e disservizi -

http://blog.libero.it/SIGNA/10628494.html 

post 26 processo partecipativo: di chi ha paura il PD?

http://blog.libero.it/SIGNA/10513464.html 

post. 23 da Patrizia Fallani: come nasce il processo partecipativo a Signa

http://blog.libero.it/SIGNA/10496453.html 

post 20 degrado urbano

http://blog.libero.it/SIGNA/10479199.html 

post 17 e 19 passerella pedonale ponte signa

http://blog.libero.it/SIGNA/10452892.html

http://blog.libero.it/SIGNA/10461717.html  

post. 13 i costi della bretella

http://blog.libero.it/SIGNA/10442337.html 

post 8 Bretella o marmellata: parte l'indagine della procura

http://blog.libero.it/SIGNA/10422280.html 

 

 

 

VIABILITA'

post 129 e 130 Il PDL incontra i cittadini 

http://blog.libero.it/SIGNA/11240878.html

http://blog.libero.it/SIGNA/11233957.html  


post 110 LA COSTA: il disagio quotidiano

post 120, 114, 104 e 103  il Processo Partecipativo AFFONDA LA BRETELLA a favore del TUNNEL: SIAMO TUTTI BUCAIOLI

http://blog.libero.it/SIGNA/11173257.html

 

http://blog.libero.it/SIGNA/11160178.html 

http://blog.libero.it/SIGNA/11074409.html 

http://blog.libero.it/SIGNA/11072670.html

 

Post 91: in bicicletta San Mauro / Varlungo

post 76, 77, 78, 79,  81, 82, 83 il processo partecipativo volge al termine: quali i risultati?

post 52, 53, 54, 55, 56 62, 63  BRETELLA e tunnel RACCONTATE DA ALCUNI POLITICI LOCALI E DA CIAMPI

http://blog.libero.it/SIGNA/10742479.html 

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post 30 progetto partecipatevo e tunnel 1

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Post25 in bicicletta da San Mauro a Vaiano

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Post21 a piedi lungo il Bisenzio da San Mauro a Prato

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Post12 ciclabile SIGNA/CASCINE/LASTRA

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post 6 viabilità signa/lastra: nasce il processo partecipativo

http://blog.libero.it/SIGNA/10418538.html 

 

 

ASSOCIAZIONISMO

 

POST 51 UN  CIRCOLO ATTIVO: LA STELLA ROSSA DI SIGNA

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POST 46 LA CORSA DELLE BOTTI ED I SASSOLINI DI PAOLI

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POST 28. PUBBLICA ASSISTENZA DI SIGNA LUNGO LA CICLABILE DELL'ARNO

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SPORT

PER POST SU QUESTO ARGOMENTO DIGITA: SPORT

POST 143 E 141 AL DRINKING TEAM LA PIAZZA D'ONORE

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http://blog.libero.it/SIGNA/11341095.html  

post 85 Fabio Fabiani, un mito

post. 60 lo sport che conta, quello degli amici - il Signa 2007

http://blog.libero.it/SIGNA/10733440.html 

Post. 15 fra il serio e il faceto Al Drinking Team l'Europa Leauge

http://blog.libero.it/SIGNA/10445648.html 

 

RECENSIONI

 

post. 124 Osteria della Bietola Pontremoli

Post. 29 Ristorante Onice di Villa La Vedetta

http://blog.libero.it/SIGNA/10514979.html 

Post. 16 Ristorante IO OSTERIA PERSONALE

http://blog.libero.it/SIGNA/10450337.html 

POST N . 7: RISTORANTE BOCCONI BRUXELLES

http://blog.libero.it/SIGNA/10421809.html 

POST N. 4: BAR DI' TREBBIO

http://blog.libero.it/SIGNA/10415798.html 

 

STORIA E TRADIZIONE SU RUOTE

PER LA RICERCA DI POST SU QUESTO ARGOMENTO DIGITA: STORIA E TRADIZIONE SU RUOTE

http://www.500clubitalia.it/ 

http://www.love500.it/  

POST 144 - XI RADUNO DI FIRENZE

http://blog.libero.it/SIGNA/11350521.html 

post. 49 E 64 RADUNO DI SIGNA

http://blog.libero.it/SIGNA/10700031.html 

post. 43 RADUNO DI EMPOLI

http://blog.libero.it/SIGNA/10650681.html 

Post. 37 - 17 raduno 500 Prato

http://blog.libero.it/SIGNA/10627972.html 

 

il volo dell'anatra

il lavoro di gruppo

Come le anatre che volando in formazione, aumentano l'autonomia,coloro che condividono una direzione comune e un senso di comunità arrivano dove vogliono,  piu' rapidamente e facilmene, perchè viaggiano sulla spinta l'uno dell'altro.

Quando la prima anatra si stacca, si sposta lateralmente e un'altra anatra prende il suo posto alla guida. Così nessuno si sente primo come nessuno ultimo.

 

 

 
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Anche a Signa la coabitazione solidale

Post n°434 pubblicato il 07 Novembre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Apprendiamo con grande soddisfazione dell'iniziativa messa in atto dal nuovo assessore alle politiche sociali, Giampiero Fossi. Il sistema della coabitazione solidale, non è certo una novità ed è applicato in numerose parti della penisola già da anni. Lo stesso Fronte Nazionale l'aveva prevista ed auspicata nel suo mini programma reso pubblico su questo blog il 19 dicembre 2013  http://blog.libero.it/SIGNA/12574120.html   . Ma di cosa si tratta ed a chi si rivolge? Il progetto ha come capofila l'Auser e coinvolge numerose associazioni che gravitano sul territorio: Artemisia, Auser Filo d'Argento Signa, Misericordia di San Mauro a Signa, Ass. Pollicino, Pubblica Assistenza Signa. Proprio dal sito internet del comune possiamo vedere a chi si rivolge: "Ad anziani soli, proprietari o affittuari di alloggi non facilmente gestibili con l'avanzare degli anni, troppo grandi per le loro esigenze di vita; a famiglie che non riescono a conciliare la cura dei figli e la gestione degli affetti con i tempi del lavoro. A famiglie e singoli a temporaneo rischio di povertà o marginalità; a giovani, studenti, lavoratori alla ricerca di soluzioni alloggiative economicamente sostenibili per un progetto di vita autonomo e dignitoso; a donne vittime di episodi di violenza domestica che spesso non denunciano tali molestie, perché frenate dall'incertezza del futuro abitativo."

La coabitazione deve essere vista a nostro avviso, come il metodo principale per affrontare la doppia emergenza abitativa: quella di chi non ha un tetto e quella di chi pur avendolo non riesce a mantenerlo per la costante morsa fiscale attuata dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, oltre agli altri fattori collegati alla crisi economica. E' a nostro avviso, un passaggio necessario al mutuo soccorso di una società in crisi, in attesa che la popolazione prenda coscienza dell'incapacità della attuale classe politica.

Adesso la parte più difficile spetta ai tecnici che saranno deputati a "coordinare" gli interventi.

Si sa, quello del sociale è sempre stato un assessorato scomodo ma in questo caso dobbiamo riconoscere che Fossi è partito con il piede giusto e chissà che non abbia seguito il nostro suggerimento, dal momento in cui il programma amministrativo approvato dal PD pochi mesi fa, non dedicava neppure una parola al problema casa http://www.comune.signa.fi.it/area-di-upload/deliberazioni-del-consiglio-comunale/anno-2014/delibera-c-c-n-45-del-09-06-2014/PROGRAMMA%20DI%20ALBERTO%20CRISTIANINI%20MODULI%202014.pdf . Non avevamo dubbi sulla maggiore lungimiranza del Fronte Nazionale rispetto al PD, e saremo fieri di commentare positivamente ulteriori prossime scelte condivise fra i tanti suggerimenti già ad oggi forniti dal F.N.. 

(Foto tratta da internet)

 

 

 
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BARRIERE ARCHITETTONICHE: Vietato attraversare l'Arno ad invalidi ed anziani

Post n°433 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

 

Sopra l'articolo uscito oggi su LA NAZIONE edizione di Firenze, sotto il comunicato integrale

L'area della Costa, adiacente al fiume Arno,  rappresenta l'esempio del conflitto uomo-urbanistica, ovvero di quella serie di ostacoli ed impedimenti che non consentono all'utente in età avanzata, portatori di handicap o semplici mamme con neonati al seguito, di fruire sia del ponte che della passerella che uniscono Signa a Lastra in località Ponte a Signa. Di fatto, con il progressivo aumento della circolazione dei veicoli, è venuta sempre più a mancare la necessaria sicurezza per gli utenti deboli della strada e per taluni di questi, il fiume Arno nel XXI° secolo, rappresenta ora più di prima una barriera insormontabile, come se di fatto fosse venuta meno l'esistenza dei due attraversamenti in essere.

La necessità per gli abitanti del rione La Costa di recarsi a Ponte a Signa, si è fatta maggiormente sentire col passare del tempo, per la progressiva chiusura dei pubblici esercizi precedentemente esistenti in gran numero nel rione; l'area compresa fra il sottopasso ferroviario ed il fiume Arno, già da prima dell'attuale crisi e per cause riconducibili esclusivamente alla tremenda viabilità ivi insistente, ha visto chiudere quei negozi indispensabili alla vita quotidiana: dal piccolo supermercato, alla mesticheria, al negozio di abbigliamento a quello di elettrodomestici, oltre alla pizzeria ed al punto ACI. Fortunatamente è ancora presente la farmacia ed uno storico negozio che rappresenta nel suo genere una nicchia.

Ma da cosa sono rappresentate queste barriere architettoniche?

Per prima cosa non esiste una rampa accessibile ai portatori di handicap o a giovani genitori e nonni con al seguito bambini in carrozzina che quindi fisicamente si trovano di fronte ad una barriera insuperabile. Infatti i pedoni da lato Signa, accedono alla passerella ed al ponte esclusivamente mediante scalinate. Chi tentasse di usufruire della carreggiata viaria, si troverebbe costretto a condividere la carreggiata stessa con i veicoli a motore per la mancanza di un marciapiede che invece risulta presente sul lato Lastra a Signa. Come ben sappiamo, i collegamenti esterni dovrebbero essere scevri da scalini, avere una larghezza minima di cm 120 ed una pendenza auspicabile del 8% fino al massimo del 12%: nessuno di questi parametri è esistente nell'affrontare da Signa l'attraversamento del fiume Arno e pensare che ..... la norma è in vigore dal 1989.

Tuttavia anche chi è normodotato ed in grado di deambulare senza necessità di ausili tecnici, trova grosse difficoltà nell'affrontare le rampe di scale, entrambe estremamente ripide e, soprattutto quelle della passerella, in pessime condizioni di manutenzione con pietre smosse e rotte, con ai lati l'armatura in ferro che risulta scoperta a mò di trappola.

La situazione è ben nota all'amministrazione comunale ma, nonostante se ne faccia menzione nei vari programmi elettorali, non risulta che l'adeguamento alle norme sia previsto neppure nel Programma Triennale Opere Pubbliche, recentemente stilato per il periodo 2015-2017.

                                                                                              Alessandro MORI

                                                                                              Bruno NAPPI

 

 
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Berto Ricci: l'Universale

Post n°432 pubblicato il 22 Ottobre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

L'adesione di questi giorni del figlio Paolo al Fronte Nazionale, ci riporta al pensiero di Berto Ricci, giovane intellettuale fiorentino anarco-fascista, fondatore de L'Universale che pur con moglie e due figli, partì volontario per il fronte africano dove trovò la morte il 2 febbraio 1941. Ci piace pubblicare fra i tanti, il pensiero di sotto espresso sul suo periodico, un pensiero al quale molti pseudo socialisti attuali, dovrebbero porre attenzione.

« Finché il controllore ferroviario avrà un tono coi viaggiatori di prima classe, e un altro tono, leggermente diverso, con quelli di terza; finché l'usciere ministeriale si lascerà impressionare dal tipo "commendatore" e passerà di corsa sotto il naso del tipo a "povero diavolo", magari dicendo torno subito; finché l'agente municipale sarà cortesissimo e indulgentissimo con l'auto privata, un po' meno col taxi e quasi punto con quella marmaglia come noi, che osa ancora andare coi suoi piedi; finché il garbo nel chiedere i documenti sarà inversamente proporzionale alla miseria del vestiario; eccetera eccetera eccetera; finché insomma in Italia ci sarà del classismo, anche se fatto di sfumature spesso insensibili agli stessi interessati per lungo allenamento di generazioni; e finché il principal criterio nello stabilire la gerarchia sociale degli individui sarà il denaro o l'apparenza del denaro, secondo l'uso delle società nate dalla rivoluzione borghese, delle società mercantili, apolitiche ed antiguerriere; potremo dire e ripetere che c'è molto da fare per il Fascismo. Il che poi non è male. Non è male, a patto che lo si sappia bene »
(L'Universale, 10/2/1935

Indro Montanelli,  che nel dopoguerra dirà «Sono stato fascista dal momento in cui ho potuto essere qualcosa» , ebbe modo di affermare: «Nel fascismo non ci furono soltanto i gerarchi e i salti nel cerchio di fuoco e tutte le altre pagliacciate che ci umiliarono agli occhi del mondo e di noi stessi. Ci furono anche degli uomini come Ricci...»  

 
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Massimo Castellari a 360°

Post n°431 pubblicato il 18 Ottobre 2014 da a.mori1961
 

Ricevo e pubblico dal Dr Massimo Castellari.

----- Original Message ----- 
> From: "Massimo Castellari" <massimocastellari1946@gmail.com>
> To: <massimocastellari@libero.it>
> Sent: Saturday, October 18, 2014 10:59 AM
> Subject: Paesucoli
>
>
> Perché a Firenze non spostano più le auto per la pulizia notturna delle
> strade? Perché la giunta fiorentina ha preteso dalla Quadrifoglio questa
> modifica? Oppure perché essa ha modificato la pulizia per non ostacolare i
> cittadini? Quale differenze ci sono tra i comuni di Firenze,a Signa e
> Lastra? Incapacità,menefreghismo? Impossibilità ? Sudditanza? Sadismo?
> Volete dare lavoro ma contemporaneamente lo eliminate. Via,su care
> giunte,ammettetelo che non siete in grado da togliere un ragno dal buco. 
> Lo
> vediamo come sono gestite male queste cittadine.Vi faccio un elenco della
> vostra inettitudine,incapacità o distrazione o cecità o menefreghismo o
> povertà di iniziative a favore nostro ma ricche iniziative per centri
> commerciali e centri alla Mac Donald,al posto di campi e dove potevano
> nascere sorgenti elettriche a pannelli solari! Come hanno fatto sulle
> colline di Scandicci in barba al paesaggio senza vincoli ambientali! 
> Scarsa
> funzionalità dei trasporti pubblici,scarsa funzionalità della Asl,Alfa
> Columbus,manutenzione del verde,tagli indiscriminati di
> alberi,ingestibilita' degli alveari,ingestibilita' della vecchiaia in
> solitudine,nessuno aiuto alle famiglie con redditi bassi,nessuno aiuto per
> lavori domestici(mancanza di soldi),non vivibilità a causa di
> ingorghi,rumori di marmitte,fumosità dei veicoli,unici comuni a non avere 
> la
> circonvallazione o si fa il ponte sullo stretto( la bretella) o un troiaio
> ancora più caotico di questo andazzo. Un sottopassaggio dei due fiumi come
> avviene nelle città civili e funzionali no! Perché? La ditta che ha fatto 
> il
> progetto non vi piace? Costa troppo? Pericoloso? Ditelo una buona volta! 
> Io
> sono sicuro che in Toscana questi due paesucoli sono ultimi in classifica
> con molto distacco dalla terzultima.Inoltre è questa è la cosa più grave e
> che rispecchia il partito democratico,è quello che avete più attenzioni 
> per
> gli altri che per signesi è Lastrigiani Senza contare che Signa non ha una
> Asl con punto prelievi ed altre necessità ambulatoriali.La Pubblica
> Assistenza  è un ente DI VOLONTARIATO CONVENZIONATO. Comunque anche la
> stampa locale non è a favore dei cittadini,infatti non pubblica mai le mie
> lettere di protesta!
>
> Massimo Castellari=

Come sempre Lo Zibaldone lascia spazio ad ogni opinione, oltretutto in questo caso più che condivisa. Che dire Castellari, abbiamo trattato per anni del tunnel, lo stesso processo partecipativo promosso dal comune di Signa su sollecitazione dei cittadini e costato 65.000 euro di denaro pubblico, aveva chiesto di procedere in tale direzione. Come dire .... non c'è più sordo di chi non vuole ascoltare e a Signa il 63% di chi ha votato il 25 maggio scorso ha dimostrato di soffrire tale menomazione. Sarà perchè dopo tante vane promesse, hanno chiuso il distretto sanitario? 

 
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Ristoranti della guida l'Espresso 2015: va a Calenzano il premio "giovane dell'anno"

Ed ecco la guida Espresso 2015 che indica i migliori ristoranti. In Toscana, si conferma l'Enoteca Pinchiorri quale migliore, ma altri ristoranti fiorentini fanno un bel balzo avanti: il Palagio dell'Hotel Four Seasons ed il Winter Garden del St Regis, a conferma del trend che vuole la crescita dei ristoranti d'albergo. Scompare per il momento il prestigioso Pellicano di Porto Ercole, già due stelle michelin e 17,5 Espresso, causa la partenza dello chef Antonio Guida alla volta dell'Hotel Mandarin di Milano, di prossima apertura. Solo 15/20 l'Ora d'Aria di Marco Stabile: troppo bassa la valutazione de L'Espresso o troppo alta quella Michelin? 

I MIGLIORI IN TOSCANA
18,5
Enoteca Pinchiorri (Firenze)
17,5
Il Palagio - Hotel Four Seasons (Firenze)
Lorenzo (Forte dei Marmi)
Bracali (Massa Marittima)
17
Caino (Montemerano)
16,5
La Magnolia - Hotel Byron (Forte dei Marmi)
La Pineta (Marina di Bibbona)
Arnolfo (Colle val d'Elsa)
Romano (Viareggio)
16
Borgo San Jacopo (Firenze)
Cibreo (Firenze)
Winter Garden - Hotel St. Regis (Firenze)
Atman (Pescia)
Il Bucaniere (San Vincenzo)
Osteria di Passignano (Badia a Passignano)

(Sopra parte della brigata del Winter Garden dell'Hotel St Regis, fra i migliori 15 ristoranti toscani, in un momento di relax con Valeria Piccini, pluristellato chef di Caino che da un anno collabora con la giovane brigata fiorentina condotta dall'executive chef Michele Griglio)

Molta soddisfazione per la cucina toscana, viene tuttavia dall'affermazione dei tre giovani under 30 che guidano il ristorante Le Tre Lune di Calenzano , vincitori del premio giovane dell'anno.  Siamo certi che sentiremo parlare di loro nel prossimo futuro!

 ( in foto Matteo Lorenzini, 29 anni; Ilaria Di Marzio, ancora 29, e Tommaso Verni, 27, indicati quale "giovane dell'anno" dalla guida l'Espresso)

FOTO TRATTE DA INTERNET

 
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Cinesi a Signa: tre laboratori su quattro erano sconosciuti al comune

Post n°429 pubblicato il 10 Ottobre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Questo è quanto emerge dall'articolo pubblicato ieri su La Nazione e già anche nei giorni scorsi su Repubblica, in relazione agli accertamenti  che hanno visto l'impegno di un esercito di addetti fra carabinieri, vigili del fuoco, polizia municipale, personale Asl e ispettori della direzione territoriale del lavoro.

Che dire: sono emerse le ben prevedibili condizioni igieniche precarie nelle quali persone di tutte le età si erano adattate a vivere, senza escludere i bambini, prime vittime di una condizione di vita che annulla anni di lotte sociali. In due capannoni gestiti da cittadini cinesi, in via Pistoiese a Signa tutti e 51 i lavoratori trovati sul posto sono risultati impiegati al nero o assunti in modo irregolare, caratteristiche queste che si scontrano con il contenuto della Bossi-Fini, oltre che sulle norme amministrative sul lavoro che dubitiamo siano rispettate anche in futuro. Ed à proprio al futuro che guardiamo: si tratta di un'operazione "giornalistica" o di un maggior impegno in quello che dovrebbe essere il lavoro quotidiano che evidentemente, per motivi a noi sconosciuti, era venuto meno ad oggi? Com'è possibile che su un territorio ben circoscritto come quello di Signa, ben 115 ditte su 150 fossero ignote all'amministrazione comunale? Perchè nei confronti delle ditte cinesi, il comune di Signa non ha indagato ed usato la stessa solerzia utilizzata per i cittadini italiani per la riscossione di Tosap, Tari, Tasi, Imu, Irpeff e quant'altro? 115 ditte sconosciute al Comune, sono 115 ditte che non pagano tasse, ovvero stranieri che sfruttano il territorio e l'inefficenza della nostra pubblica amministrazione, investendo poi i profitti delle attività illegali nel loro paese di origine.

Ci auguriamo che in futuro sia mappato il territorio e si procede a periodici controlli negli ambienti occupati da cinesi, cosè come avviene con quelli degli italiani.

 

 

 

 

 

 
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A Signa l'acquapark più grande d'Italia? Le probabili "deviazioni" della LRT 78/98

Post n°428 pubblicato il 03 Ottobre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Preme anticipare che l'idea del parco è pienamente condivisa dal Fronte Nazionale che vede nei Renai una risorsa ineguagliabile per il territorio signese. Le criticità stanno nell'attuazione dell'idea di parco, dove le aspettative di guadagno dell'impresa privata, rischiano di snaturare i principi di una legge che aveva al centro il recupero ambientale dell'area di cava.  L'interesse privato, rischia di ledere l'interesse collettivo qualora la pubblica amministrazione non si comporti con la diligenza del buon padre di famiglia e, nel caso dei Renai.........

Sabato mattina alle ore 9, il consigliere regionale Bambagioni, il sindaco Cristianini ed il legale rappresentante della Progetto Renai srl Marzi, elencati in stretto ordine alfabetico, forse parleranno presso il Parco dei Renai, del contenuto della delibera che consentirà ulteriori 6 + 6 ed oltre anni di escavazioni e quant'altro, dove in questo quant'altro, ci stanno tutti i VERI, buoni motivi che portavano Bambagioni e "compagni" ad insistere per la famosa Bretella autostradale dal costo esorbitante e dall'apparente inutilità. Ma andiamo per gradi, urge un brevissimo riassunto modello "Bignami"

Era il 1978 quando un sindaco comunista che non temiamo di definire coraggioso, si schierò contro i poteri forti e decise di bloccare le escavazioni di rena dall'area dei Renai, a salvaguardia della falda idrica. Il risultato di tale decisione, apparve pochi anni dopo quando, nel 1985 quelle acque sopperirono alla siccità che aveva messo in ginocchio Firenze.

Ancora dieci anni e la legge regionale 3 novembre 1978 n. 98, autorizzava mediante il  Piano delle Attività Estrattive di Recupero delle aree escavate e riutilizzo dei residui recuperabili della Provincia (PAERP), la ripresa delle escavazioni per il massimo del 30% su quanto precedentemente scavato, ovvero fino al 1978; la finalità viene espressa dall'allora assessore Adriano Poggiali, di professione dirigente in regione toscana, che nel documento ufficiale di presentazione scrive: "..... rinaturalizzazione dell'area mediante un disegno territoriale che ricrei quelle condizioni climatiche ed ambientali che sono alla base per il successivo utilizzo del parco sia da parte dei cittadini che delle specie animali." Nello stesso documento si indicava in 2 milioni di metri cubi il volume di inerti estraibile e 14 miliardi di lire (ovvero circa 7 milioni di euro), l'ammontare complessivo del costo per le "opere di riqualificazione e di riassetto naturalistico dell'area con interventi ecocompatibili e bioecologici a cura dei privati"

Quindi si scava per costruire il parco, ma presto ci renderemo conto che tale principio viene invertito.

E' il 2000 quando con l'allora sindaco Bambagioni il progetto prende corpo ed i lavori iniziano; di Bambagioni la prima convenzione che stabilisce tempi e modalità di esecuzione dei lavori. La legge stabilisce che il titolare dell'autorizzazione deve versare al Comune un contributo rapportato alla quantità e qualità dei materiali estratti, nel limite massimo del 10% del valore medio di mercato della relativa categoria di materiali. Tali importi sono per legge destinati ad interventi infrastrutturali e ad opere di tutela ambientale correlati alle attività estrattive. Sempre la stessa norma, indica all'art. 16 c. 3 l'obbligo per i comuni di fornire alla provincia ed alla giunta regionale i volumi dei materiali estratti in ciascuna cava nell'anno precedente, elemento questo che se pubblicizzato con la dovuta trasparenza, fornirebbe immediatamente ai cittadini ed alle forze politiche, un'idea del valore economico dell'inerte commercializzato. Questo dato non risulta invece di facile reperibilità e noi al momento non siamo riusciti a trovarlo. Ad ogni buon conto, il tempo scorre e le scadenze indicate nella convenzione Bambagioni, non sono rispettate ma le contraddizioni si moltiplicano: da un lato l'area dei Renai, viene riconosciuta quale Sito di Interesse Comunitario (SIC) e dall'altra, si sbandiera la costruzione della bretella autostradale Stagno/Prato quale soluzione anche ai decennali problemi di viabilità che attanagliano Signa e Lastra. E' il 2009 e quando i cantieri dell'autostrada sembrano aprire, la magistratura mette gli occhi sull'opera, un project financing  dove i costruttori in un'intercettazione telefonica godono per aver imposto il prezzo voluto, senza necessità di ribassi. Nel frattempo l'opera con annessi e connessi aveva raggiunto l'esorbitante costo di 360 milioni di euro per 9 km di percorso!! La bellezza di 40 milioni al km, quasi 80 miliardi delle vecchie lire al km, roba da far arrossire di invidia anche il più navigato boss mafioso. Eppure, i nostri politici di spicco, di maggioranza ed opposizione, si trovano uniti nell'insistere all'interno del consiglio regionale, affinché l'opera si facesse. Nel frattempo, le escavazioni nei Renai proseguono, contrariamente alle iniziali imposizioni della regione che reclamava la messa in sicurezza della piana fiorentina mediante i lavori della cassa di espansione. Il contenzioso Comune che vuole continuare e metter mano al lotto 3 dei Renai e la Regione che contrariamente reclama la cassa di espansione con fondi già parzialmente versati a ciò dallo Stato, non può durare a lungo ed allora, il comune di Signa si accolla l'onere di progettazione dell'opera. L'operazione ha successo e per sei anni si continua a scavare e la regione insiste inutilmente per la cassa di espansione; è il 2011 quando, con il nuovo insediamento del consiglio regionale, viene trovato un accordo a tarallucci e vino e consensualmente si riconosce che il comune di Signa non ha la capacità (o volontà) di progettare l'opera e quindi viene commissariato. Nel frattempo, ovvero nel 2007,  con D.C.R.T. n. 27 era stato approvato il nuovo Piano Regionale delle Attività Estrattive di Recupero delle aree escavate che autorizza come il precedente, l'attività' di escavazione finalizzata al recupero funzionale e di messa in sicurezza del sito di cava prevedendo la possibilità di commercializzare una quantità di materiale non superiore al 30% di quanto già estratto nella cava al momento della cessazione dell'attività estrattiva.  Entro tale limite i comuni individuano le effettive quantità massime di materiale da escavare e da commercializzare in funzione delle necessità del corretto recupero del sito; questa volta la durata complessiva degli interventi di recupero viene portata a sei anni. E come non sfruttare l'occasione per protrarre per 6+6+... anni i termini di estrazione? Viene così partorita una nuova convenzione che consente il protrarsi dei lavori e..... tanto altro!

E' l'8 aprile 2013 quando il consiglio comunale approva la delibera n 14 con la solita compattezza del gruppo PD presente al completo.  Bene, una delle tante direte voi, cosa c'è di particolare?  Andiamo a leggerla.

La delibera parte con un preambolo che è tutto un programma e dove si legge: "la società Progetto Renai s.r.l. ha richiesto formalmente a più riprese al Comune di Signa, il risarcimento dei danni per presunti ritardi nel rilascio dei titoli autorizzativi da parte dell'Amministrazione procedente, per un importo pari ad € 7.219.031,60"  Il preambolo viene quindi seguito da numerose pagine di fregnacce che si concludono con la proposta di approvazione del documento e dei suoi allegati, contenitori di tante sorprese. Comunque già un dato balza agli occhi: la società proprietaria dei terreni (Progetto Renai srl) e che incassa i proventi degli scavi, denuncia danni per un valore complessivo superiore a quello dell'intera area, individuato a suo tempo in 11 miliardi di lire dal citato Poggiali . Come dire: conveniva espropriarla! Ma lasciamo perdere questi calcoli che lasciano il tempo che trovano, se non fossero ahimè oggetto di approvazione anche dei sindaci revisori. Andiamo all'allegata convenzione dove con stupore leggiamo che il Comune di Signa, riconosce alla Progetto Renai, 500.000 euro per una forma di compenso per opere eseguite dalla suddetta società in anticipo sul preventivato, con relativo sbilancio finanziario. Tali "anticipazioni"  sono quindi indicate dal comune quale credito della Società e la somma, "detratta dalle opere residue di risistemazione ambientale nell'ambito dei lotti 2, 3 e del lotto di adeguamento finale nel limite massimo ridotta così a soli Euro 304.809,28 dei previsti 804.809,00 (art. 5 lett. E della convenzione allegata alla delibera  CC n 14/2014).

Quindi, la Progetto Renai srl reclama un danno di oltre 7 milioni di euro per presunte responsabilità della pubblica amministrazione in genere (si guardi bene, tutti da provare ed eventualmente solo in parte del comune) ed il Comune di Signa che paga cifre esorbitanti per contenziosi giudiziari con i cittadini, questa volta trova una sorta di riconoscimento relativamente ad opere fatte in anticipo sul concordato, di fatto alleggerendo da buon Pantalone, gli oneri a carico della società di 500.000 euro.

Verrebbe da chiedersi: e il previsto ponte Bailey e le relative opere di congiungimento con via Amendola, la cui costruzione è pubblicizzata da oltre un decennio sulle rive del Bisenzio? Che dire, la tempistica vale per le opere fatte ma non  per quelle da fare!!!

Ad ogni buon conto, non preoccupatevi, il ponte si farà e bello! Ed eccoci all'art. 9 della convenzione: "Il Comune di Signa, per parte sua, si obbliga in contestualità alla cessione definitiva ed integrale delle aree, che deve intervenire entro e non oltre il termine di scadenza per la ultimazione dei lavori del lotto di adeguamento finale, al rilascio di una concessione trentennale alla Progetto Renai S.r.l., avente ad oggetto le aree ricomprese nella porzione centrale e contigua al previsto ponte Bailey del Parco dei Renai, previste in sicurezza idraulica in base a quanto disposto dall'art. 6 delle NTA di Piano vigenti: (omissis segue elenco particelle....) pari a circa 130.000 metri quadri, salve le ulteriori verifiche anche catastali che verranno effettuate." Ecco quindi svelato il mistero del perché tanta voglia di bretella autostradale! Altro che viabilità fra le Signe, l'autostrada con il suo svincolo previsto a San Mauro, era la facile via di accesso a questi 130.000 metri quadrati di terreno che, non è azzardato pensare, saranno attrezzati dalla Progetto Renai srl ad acquapark ed anche di notevole dimensioni, se solo si pensa che quello famosissimo di Riccione, verte su 90.000 mq.  La concessione trentennale, prevede infatti l'utilizzo commerciale dell'area a carattere oneroso al momento non indicato; ciò che viene indicato è che solamente dal quinto anno la Progetto Renai Srl pagherà al 100% il canone.  E' evidente che la creazione su un'area così vasta di un acquapark o attività simile, risulterebbe in contrasto con la previsione del bacino remiero e quindi ecco anche spiegato il vero motivo che da anni impedisce il rientro della società Canottieri le Signe nelle acque dei Renai. Per quanto riguarda invece flora e fauna, lasciamo alle associazioni LIPU e WWF che gestiscono l'area protetta in frangia a quella dei citati 130.000 mq, giudicare in merito, con la speranza che abbiano lo stesso ardore usato in situazioni molto meno impattanti.

La convenzione all'art. 12 ribadisce inoltre che Comune concederà in concessione alla società "Isola dei Renai" le aree e le opere cedutele dalla Società Progetto Renai s.r.l. ed a questo proposito, occorre ricordare che la Isola dei Renai S.p.A è società a capitale pubblico e privato, dove la Progetto Renai srl ha il 49% del capitale, mentre il comune di Signa il 34, 52%.

Per finire, altro elemento che balza agli occhi è la nuova fidejussione fissata in € 1.342.809,28 prevedendo un valore delle aree dei lotti 2. 3 e finale di 0,82 €/mq, veramente una misera quotazione visto quanto è previsto sull'area!

Ricapitolando:

- Il principio della legge che ha consentito la ripresa della escavazioni è stato totalmente disatteso e rovesciato, tanto che il fine ultimo non è la sistemazione dell'area per fini naturalistici e di sicurezza, ma per evidenti scopi commerciali;

- La società Progetto Renai srl denuncia un presunto danno economico di oltre 7.000.000 di euro dovuti ai ritardi nel rilascio delle autorizzazioni, ovvero quanto l'ammontare complessivo del costo per le opere di riqualificazione e di riassetto naturalistico dell'area, denotando quindi il netto sbilancio fra il valore assegnato nell'indicazione della fidejussione (0,82 €/mq) e quello effettivo sull'area assoggettata agli scavi;

-        Il comune di Signa "scomputa" 500.000 euro dagli oneri che la Progetto Renai srl avrebbe dovuto impiegare per le opere di risistemazione ambientale, senza oltretutto che siano indicate le opere specifiche su cui attuare il taglio che è ben del 70% sul totale previsto.

-  Il comune di Signa, nell'assegnare in concessione gratuita i lotti 0, 1, 2, 3 ovvero tutti quelli esclusi dal prevedibile acquapark, alla società Isola dei Renai, di fatto assegna in uso gratuito il 49% del parco dei Renai alla Progetto Renai srl.

Per quanto sopra, il Fronte Nazionale condanna nella forma e nel contenuto la condotta del comune di Signa che con troppa "disinvoltura" e sicuramente senza il criterio del "buon padre di famiglia", gestisce la cosa pubblica, operando in maniera palesemente sommersa, con disegni progettuali che pur altamente impattanti, non vivono la minima partecipazione popolare e si riducono a decisioni  prese fra un numero limitato di amministratori ed imprenditori.

Il Fronte Nazionale si auspica quindi la formazione di una commissione consiliare dedicata esclusivamente all'area dei Renai ed invita le forze politiche presenti in consiglio comunale, ad adoperarsi in tal senso o alternativamente, a richiedere un percorso partecipativo che porti alla definizione del progetto complessivo dell'area dei Renai, anche quella esterna al parco.  

 

 

 
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frittata con zucchini e fiori di zucca invernale con pomodoro grigliato

Post n°427 pubblicato il 27 Settembre 2014 da a.mori1961
 

Ed eccoci dal fiore al piatto, ovvero dal bello al buono o il bello ed il buono insieme.

ll fiore di zucca di solito viene abbinato al fritto, una bella pastella e via nell'olio bollente. Ma friggere nelle case di oggi, sempre più piccole e con mobili delicati quasi da Barbie, resta difficile e non di rado le signore si rifiutano. Il fiore di zucca è comunque ottimo anche al forno, magari con del formaggio filante all'interno, tuttavia se si ha in uso il solo forno tradizionale, appare alquanto dispersivo accenderlo solamente per dei fiori ancor più nel periodo estivo. Che ne pensate del risotto con i fiori di zucca? Bene, le possibilità come vedete non mancano, l'importante è che i fiori siano freschi e ..... lo restano per poco, un pò come le donne   quindi la cottura deve seguire di poco l'acquisto. Io un'idea l'avrei: coltivare direttamente le zucche! E che diamine, occupano talmente tanto posto che in un giardinetto di pochi metri quadrati con un paio di piantine addio spazio e pochi i fiori! Ed ecco quindi, l'idea ingegnosa o, se preferite, pazzoide: una coltivazione di piante da zucca invernale in sospensione. Infatti le zucche invernali fanno più fiori e molto più grandi delle zucchine; certo, non ci sono le zucchine da abbinare ma costano talmente poco che un salto dall'ortolano non rappresenta un grosso sacrificio e così facendo oltre a salvaguardare l'erba del giardinetto libera da piante, al posto delle zucchine avremo la nostra bella polpa da zucca adattissima per i risotti (vedi il risotto con zucca e salsiccia http://blog.libero.it/SIGNA/11854541.html ).  

 

Bene, piante in sospensione, ma non rigirare la frittata! Come utilizzare i fiori ancora non lo abbiamo deciso! E come no, in tempo di crisi oltre a pane e cipolla, quale altro piatto potrebbe essere meno costoso e più nutriente di una frittata? E poi, chi ti dice che io voglio rigirare la frittata? Se scienziati della cucina quali il buon Artusi affermano che la frittata la si gira solamente al momento di impiattare, è ovvio che non mi permetterei mai di rigirarla, magari di coprirla. E che diavolo, altrimenti quando mai si cuoce sopra?

La frittata dunque, piatto apparentemente scialbo ma che può rappresentare anche icona di libertà e ribellione, e tale  era per il Rag. Fantozzi   

La frittata quale nutrimento di un esercito ed infatti nel 1535 fu preparata presso la certosa di Padula in provincia di Salerno, una frittata di mille uova in onore di Carlo V di Spagna e del suo esercito di ritorno dalla battaglia di Tunisi. Tale evento viene ad oggi celebrato il 10 agosto ed è stato citato nel film "C'era una volta .... " di Francesco Risti. 

La frittata più grande del mondo è comunque quella realizzata a Ferreira do Zezere, comune portoghese di circa 10 mila abitanti, situato nel distretto di Santarem. Cucinata nel 2012 con 130 mila uova, la frittata pesava ben cinque tonnellate. 

Ma quale la frittata più famosa almeno in Italia? Senza dubbio quella di Ceva! Occorre risalire al 1930, quando una coppia di emigranti originari di Lesegno e Niella Tanaro, due paesi vicini, rientrarono dopo anni di lavoro negli alberghi francesi. Pietro Benedetto era partito dal semplice ruolo di cameriere fino a diventare Maitre all' Hotel Metropole di Montecarlo, sua moglie Angela era "Femme de Chambre". Tornati a Ceva presero in gestione il Ristorante della Stazione, appena costruita, e fecero diventare quel locale il più elegante della città e il preferito per le grandi occasioni. Pietro e Angela Benedetto sapevano abbinare le tradizioni locali con lo charme della Francia della Belle Epoque. 
Lo scopo primario del locale che avevano in gestione era, però, il servizio ai viaggiatori ed era obbligatorio che rimanesse aperto dal passaggio del primo treno alle 5 del mattino fino all'ultimo, dopo mezzanotte. A Ceva si doveva cambiare la motrice, così i passeggeri sostavano sul treno o sui binari per quasi venti minuti. Pietro Benedetto creò quindi un cestino da viaggio che, nel 1937, costava 7,20 lire. All'interno, insieme al vino, l'acqua, la cotoletta, la frutta e i panini c'era la frittata che veniva anche venduta come semplice panino con il servizio ai binari effettuato con un carrello che portava le vivande fin sotto il treno.
Era una panino rotondo, una rosetta, imbottito con un'enorme fetta di frittata sottile e chiara. Piaceva a tutti e fino a quando Pietro Benedetto gestì il Ristorante, il 1960, tutti volevano assaggiarla. 

Per finire, quale la differenza fra frittata e omelette? Se seguiamo l'Artusi, direi nessuna in quanto secondo lui neppure la frittata dovrebbe essere cotta sui due lati, come accade per l'omelette. Se calcoliamo la possibilità infinita di varianti nella frittata, direi che l'unica piccola differenza di base sta nel fatto che nella frittata le uova e gli ingredienti aggiunti, sono mescolati insieme, mentre nell'omelette gli ingredienti sono aggiunti a fine cottura, quando l'omelette viene piegata su se stessa. Per il resto mi sembra che il termine omelette sia più un francesismo utilizzato nei menù dei cosiddetti ristoranti gourmet che un piatto diverso dalla nostra civile e contadina frittata con dentro quello che vi pare e allora ..... chiamatela frittata e basta!

Ma siamo o non siamo su Lo Zibaldone? E allora una riflessione su come noi italiani siamo pronti a sminuirci nei fatti oltre che nella lingua ma siamo anche tanto camaleontici da arrivare a camuffare un evento per un'altro. Siamo al 31 agosto ed il luogo è San Vincenzo in provincia di Livorno. L'area di sosta per camper si trova adiacente all'area feste ed ecco che il gemellaggio fra il comune italiano con la cittadina francese di Saint Maximin, viene celebrato con la FESTA DEI SAPORI PROVENZALI. Che dire, si sgrana e quindi io, ceppo, la ceppa e la rosy non possiamo mancare a questa manifestazione culinaria che vede confrontarsi due cucine nazionali. Alla cassa vedo con stupore un grande manifesto con l'effige di Berlinguer che rimanda alla festa de l'unità di Follonica o Piombino, non ricordo con certezza quale delle due località. Il dubbio mi assale: sarà mica una festa rossa camuffata? La risposta sta nello scontrino che ci viene fornito e che riporta l'intestazione del Partito Democratico di San Vincenzo. Vai quindi ad una manifestazione apparentemente apolitica e ti ritrovi alla festa de l'unità. Se qualcuno poteva avere ancora qualche dubbio in merito alla gestione della manifestazione, questo svaniva nel vedere il valore che era assegnato a quel prodotto della terra che da sempre rappresenta un motivo d'orgoglio e di rivalità con i transalpini: il vino. Bene, nel pieno rispetto della mentalità che vuole la sinistra denigrare e svendere il nostro Paese, ecco che l'italico vino, oltretutto di area pregiata quale quella di Bolgheri, veniva offerto a prezzo inferiore rispetto a quello francese!

Superata la parentesi agro/socio/politica, torniamo alla nostra frittatina e facciamo alla svelta, che diamine, si tratta di un uovo sbattuto, un fiore di zucca, due o tre fette di zucchino e, a parte, un pomodoro grigliato con al suo interno un formaggio che nel mio caso era emmental e pecorino grattugiati. Potete sbattere l'uovo aggiungendo formaggio grana e se volete anche un goccio di latte; sale e pepe quanto basta. Adagiate poi il tutto su una padella leggermente oliata e sopra poneteci un fiore di zucca che faremo affogare nell'uovo per evitare che si arricci e le fette di zucchino già saltate a parte. Coprire la padella e lasciar cuocere a fuoco medio/basso; quando la frittata avrà preso consistenza, rigiratela con l'aiuto di una spatola o altro utensile e impiattate dopo una decina di secondi. 

 

Le altre ricette de Lo Zibaldone, al link http://blog.libero.it/SIGNA/11537598.html 

 
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L'Italia che non dimentica i suoi martiri

Post n°426 pubblicato il 15 Settembre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Nella circolare del gabinetto del Ministro della guerra, datata  30 maggio 1945, n. 112644/I.1, si afferma che «per disposizione del quartier generale forze armate (AFHQ) coloro che appartennero a formazioni militari pseudo repubblica fascista sono da considerarsi prigionieri di guerra delle forze armate alleate».
    La successiva sentenza del 26 aprile 1954 n. 747 del Tribunale supremo militare, riconosce ai soldati della Repubblica Sociale Italiana (RSI) la qualifica di militari combattenti.

Nonostante quindi che lo Stato Italiano riconosca loro ufficialmente lo status di militari, nessuna commemorazione ufficiale viene attribuita a quei figli che pure diedero la vita per una Patria che ritenevano meritevole di un futuro migliore. 

Un folto gruppo di persone domenica mattina con compostezza e silenzio assoluto, non ha voluto dimenticare questi figli d'Italia e li ha commemorati presso il sacrario di Trespiano a Firenze. 

 

 

 
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Signa: la memoria parziale di una sinistra divisa

Post n°425 pubblicato il 13 Settembre 2014 da a.mori1961
 
Foto di a.mori1961

Avevamo annunciato la nostra presenza all'inaugurazione della mostra e così è stato. Il titolo era chiaro: "Le storie dei signesi tra fascismo e liberazione attraverso la guerra". Certo, avevamo letto anche la parte iniziale del manifesto: "70° anniversario della liberazione" e poichè non siamo dei coglioni, sapevamo già che il contenuto non poteva non avere i connotati tanto cari alla sinistra. Ed allora perchè essere presenti? Perchè è nostra abitudine e volontà, giudicare solo dopo aver valutato direttamente o con fonti ufficiali e con la piccola speranza che, essendo la mostra organizzata dall'Amministrazione Comunale, vi fosse comunque una rappresentazione del periodo storico più completa possibile. Ed eccoci qui, un gruppetto di persone che forse nessuno si sarebbe aspettato di vedere.

A cosa è servita la presenza del Fronte Nazionale? A testimoniare la debolezza della sinistra, già colpita da lotte intestine (significativa la completa assenza alla manifestazione degli esponenti di Rifondazione e Sel), che a distanza di quasi un secolo ancora non ha il coraggio di testimoniare aspetti della vita quotidiana del ventennio governato dal fascismo, un ventennio che a Signa in particolar modo, ha vissuto un momento economicamente felice, come ammesso dallo stesso assessore Giampiero Fossi, dove il fiorire di opere pubbliche aveva di fatto eliminato la disoccupazione; l'area delle Signe, era all'epoca la più prospera e attiva dell'area fiorentina. Certo, sarebbe assurdo pensare che a testimoniare tale stato di cose sia proprio l'avversario politico ed ecco quindi che non possiamo che dire bravi agli uomini del PD, per come sanno vendere quale integrale un prodotto artificiosamente adulterato o meglio, "parzializzato". Nella rappresentazione documentale di quel ventennio, manca quindi una parte importante: quella di quando il popolo signese, come quello italiano, aveva riacquisito dignità con il lavoro e con la casa; un periodo dove fioriono le strutture scolastiche e sportive ad oggi ben visibili e funzionali; dove la fabbrica Nobel aveva un'organizzazione perfetta, fornendo lavoro a tremila persone; quando nello sport si raggiunsero i risultati più importanti, nel complesso sportivo del Littorio, ad oggi classificato quale monumento nazionale, quando Signa vide nascere la sua strada ad oggi più importante, via Roma. Di queste che adesso sarebbero chiamate "eccellenze", nessuna raffigurazione! No, la responsabilità non è del PD, la responsabilità è di chi per decenni non ha saputo o voluto rendere ragione a quella parte di storia che artificiosamente è stata nascosta, a quei morti che non sono ufficialmente commemorati. Ed ecco quindi che il Fronte Nazionale, con l'intento di fornire per il passato così come per il presente, una raffigurazione delle cose la più completa e realistica possibile, si impegna a raccogliere, la documentazione relativa alle condizioni di vita a Signa, nel periodo storico compreso fra il 1922 ed il 1940, invitando chiunque ne sia in possesso a fornire fotografie, documenti o memorie inerenti. La documentazione raccolta, sarà resa disponibile all'assessorato alla cultura e memoria del comune di Signa, per la sua divulgazione con apposita manifestazione, da effettuarsi possibilmente il 4 novembre 2015, in occasione della Giornata dell'Unità Nazionale.

 

 
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