Creato da Basta_una_scintilla il 31/03/2008

Scintille

A volte da una sola scintilla scoppia un incendio (Lucrezio)

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 57
Prov: NO
 

ALLIEVADELGABBIANO

LASTREGAFELICE

MENTRE FACCIO ORDINE....

ULTIMI COMMENTI

I MIEI LINK PREFERITI

 
 

 

« Se fossi una ScintillaC'è il sole »

Maximon

Post n°220 pubblicato il 11 Marzo 2010 da Basta_una_scintilla
 

I bambini corsero incontro alla lancia coperta appena attraccata presso il piccolo molo. Mentre alcuni si tuffavano gioiosi nelle calme acque del lago tra le barchette dei pescatori che ciondolavano pigre, due piccini, gli occhi grandi e scuri, scintillanti di pagliuzze ramate, mi si avvicinarono: "Hola señorita...! ....Maximón señorita? Por aqui. Cinco quetzales". Sorrisi. Mani piccine strinsero le mie e, al ritmo di gorgheggi  e trilli cristallini, mi guidarono, quasi correndo, lungo il villaggio di Santiago, tra strette vie, disordinate e sporche, che si arrampicavano lungo una pavimentazione di sassi solo a tratti ingentilita da piccoli ciuffi d'erba, pannocchie multicolori appese alle pareti, cucine di strada ed utensili d'ogni forma e dimensione abbandonati ovunque. Un dedalo di case basse, simili tra loro, poche donne in giro, qualche uomo seduto fuori della porta sonnecchiante sotto il cappello a tesa larga. Avevo letto di Maximón nella mia guida ed in alcuni diari di viaggio e quasi tutti parlavano piuttosto male di questo "santo fantoccio", dipingendolo come un imbroglio per turisti ed un modo semplice per recuperare poco denaro. Ma io ci tenevo a vedere con i miei occhi di cosa si trattasse. Avevo già avuto modo di osservare molte chiese in Guatemala e lo strano culto dei santi di questo popolo al quale la religione cattolica era stata imposta dagli invasori spagnoli. "Radi tutto al suolo, distruggi, imprigiona, uccidi...su questa tabula rasa costruirai le tue chiese e convertirai nuove genti". I Maya, probabilmente, avevano subito, come altri mille popoli, mantenendo tuttavia quella loro singolare autonomia ed originando un culto forse bizzarro, ma molto affascinante, dove le statue dei santi erano abbigliate con stoffe multicolori e trasformate in suggestive mescolanze tra icone cattoliche e idoli pagani, e petali di fiori, frutti, cereali e candele a terra, accompagnavano il credente prostrato dinnanzi all'immagine del proprio credo. Giunta dinnanzi ad una povera abitazione fui introdotta in un'angusta stanza al cospetto di Maximón, a cui si indirizzano le invocazioni locali per i bisogni più importanti. Gli occhi ci misero un po' ad abituarsi alla penombra fino ad identificare quel curioso groviglio tra un culto religioso cristiano ed uno esoterico. Alla mia destra un altare, addobbo di pizzi e frange, un quadro raffigurante una madonna con bambino e moltissimi ex voto alla parete, candele, ceri, fiori di plastica ovunque, appesi al soffitto festoni, palloncini, carta colorata, cravatte. Odore di sigaro e incensi; dinnanzi a me, questo strano idolo, un pupazzone di legno, in posa di uomo seduto su uno scranno e, di fianco a lui, due tizi, che scoprii più tardi essere i custodi sempre presenti, notte e giorno. Maximón era davvero ben abbigliato: scarpe di pelle, di foggia italiana, abiti di buona fattura, sciarpe di seta, una certa quantità di cappelli impilati. Un grosso sigaro in bocca. Per terra alcune candele immerse in uno squaglio di cera multicolore. Avevo letto che questo idolo predilige, in dono, oltre naturalmente a quetzales o dollari,  sigarette e rum. Domandando con lo sguardo il consenso ai custodi poggiai una sigaretta nella vaschetta delle offerte convinta che, immediatamente dopo la mia uscita, i due se le sarebbero intascata, ma, con mio sommo stupore, quello di sinistra la raccolse, la mise in bocca al pupazzone e gliela accese impiegando lo stesso cerino per accendere una candela, il tutto muovendosi con devozione e rispetto.  Offrii una sigaretta anche ai custodi e tutti e tre se la fumarono con gusto, in religioso silenzio. Non posso negare che, se avessi avuto una bottiglietta di rum, sarei stata curiosa di vedere se quello strano totem di legno allegramente abbigliato si sarebbe bevuto pure quella! Il sudore cominciava a scendere lungo il collo in piccole stille; mi soffermai ancora pochi istanti, rifiutando la foto ma lasciando comunque un'umile offerta ed uscii, ritrovando i bimbi saltellanti esattamente dove li avevo lasciati. Un anziano signore mi spiegò che Maximón è molto amato e rispettato e che porta benessere a tutti in quanto vive nelle case, migrando, di anno in anno, da una famiglia all'altra e distribuendo così in modo equo tra gli abitanti del villaggio la fortuna della cacciata degli spiriti maligni e del poco benessere economico che l'avvento di turisti e pellegrini apporta. Insomma, sarà anche strano, un idolo vanitoso, tabagista ed alcolista ma, che dirvi, io l'ho trovato simpatico e molto, molto giusto. 

Foto allievadelgabbiano -  Bimbe Guatemalteche

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

FAMMISCEGLIERE

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2m12ps12jigendaisukeFajrarpa.celticamariomancino.mossimoraardizzoia.nataliaalf.cosmoslunetta_08chatlerougehaidi07vi_diallievadelgabbianoBasta_una_scintilla
 
Citazioni nei Blog Amici: 69
 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 
 

IN QUANTI SIAMO...

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963