Post N° 227

Post n°227 pubblicato il 12 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

A volte capita di sentire delle frasi che ti rimangono dentro come marchiate a fuoco e che, volente o nolente, cominci a prendere come linee guida della tua vita... Ovviamente molte cambiano da persona a persona, però non si sa mai qualcuna di quelle diventate fondamentali per me non aspettino altro che diventarlo per qualcun altro ;) (Per conoscere le precedenti, basta selezionare l'argomento "Regole di vita..." nel menu a destra o qui sopra)

<< COMPORTATI CON GLI ALTRI COME VORRESTI CHE LORO SI COMPORTASSERO CON TE... >>
 
...beh, diciamo che è la parafrasi del "Fai agli altri quello che vorresti che loro facessero a te"... che, per uno che ama il sadomaso, potrebbe pure portare a prendere a randellate chiunque passi sperando che lui risponda a tono... ma non è il nostro caso, quindi passiamo oltre :)
 
Il succo del discorso è sempre uno: educazione, rispetto, sincerità, nessun doppio fine. Del resto, è così che vorrei essere trattato io da chiunque, quindi mi pare giusto fare il primo passo, sperando che l'altra persona mi segua. Il tutto senza forzarmi, visto che mi viene naturale (anzi, è estremamente innaturale non farlo).
 
Questa è davvero una regola di vita, quantomeno all'inizio o finchè è possibile.
 
Perchè questa specifica?
 
Perchè c'è la seconda parte, molto più personale, cinica e...beh, necessaria ormai, visto la feccia che si può incontrare...
 
<< ...SE PERO' VEDI CHE L'OBIETTIVO ALTRUI E' SFRUTTARTI O INGANNARTI, ALLORA NESSUNA PIETA': NON MERITANO NEMMENO DI ESSERE GUARDATI IN FACCIA >>
 
Alla fine, gira e rigira, tutto si riconduce alla morale finale del post n°143... quantomeno sono coerente ;)

 
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ROOOOOOOONF... (parte 2)

Post n°226 pubblicato il 11 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Una sera, mio fratello s'era portato l'acqua a letto, posandola sul comodino.
 
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "Mmm..."
 
Metto tre dita nel bicchiere e gli spruzzo qualche goccia.
 
Niente.
 
Riprovo.
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Niente.
 
Riprovo col TUM! ...niente...
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Dopo circa un'ora, preso da un raptus, tolgo il tappo della bottiglia e glielo tiro (...) in faccia (...), girandomi velocemente dall'altra parte per non far capire che ero stato io (geniale, visto che siamo in due), avendo un alibi perfetto (dormivo...see, magara). Ma non ero molto credibile: singhiozzavo dalle risate (nervose) e, di spalle, mi avrebbe visto saltellare sul letto. Ciononostante...
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Non si sveglia.
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Non c'ho visto più.
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Prendo il bicchiere e, con tutto il gusto di questo mondo, gli rovescio il contenuto in faccia.
 
Lui: "SPLUT! AIUT...SPLUT! CHE C'E'?!?"
Io (saltellando, di spalle): "ROOOONF"
Lui: "..."
 
Il metodo non gli piacque, così fui costretto a depennarlo dalla lista. E nelle notti successive...
 
Lui: "...ROOOONF...."
 
Questo inverno non avevo sonno ma erano pur sempre le tre. Lui russava come non mai e a me giravano le scatole pure perchè avevo una mezza bronchite. Classica notte che ti metti a letto e guardi il soffitto per ore, pensando a tutte le sfighe passate, presenti e future. Allegria!
 
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "..."
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "Ebbasta!"
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "Ennò, ora ci penso io..." (cerco l'acqua)
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "BAST...coff coff!..." (pure la tosse m'aveva fatto venire!)
Lui: "..."
Io: "..."
Lui: "..."
Io: "..."
Lui: "..."
Io: " !!! "
 
No... non poteva essere...
 
La notte dopo, aspettata con ansia per verificare la mia teoria...
 
Lui: "...ROOOONF...."
Io: "Coff coff"
Lui: "..."
Io: " !!! "
 
Pazzesco! Le ho provate tutte e mi mancava solo l'uso di un filo scoperto per fargli prendere la scossa quando basta TOSSIRE una volta per farlo smettere per tutta la notte! :)

 
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ROOOOOOOONF... (parte 1)

Post n°225 pubblicato il 09 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Da anni combatto con un problema.
 
La cellulite? Nah, risolta con una liposuzione fai da te (usando una cannuccia)
 
L'intestino pigro? Nah, risolto con l'ingestione di otto chili di yogurt alle prugne e peperoncino.
 
Il gomito del tennista? L'ho restituito, non mi piaceva più. Ho preso in cambio il ginocchio della lavandaia.
 
In realtà il problema è uno ben più grave: mio fratello che russa.
 
Uno dei vantaggi del suo matrimonio sarà quello di non doverci più combattere la notte nella stessa camera, è vero, però per anni mi son dovuto sorbire un RONF continuo per notti e notti. E non un semplice RONF che segue il respiro, bensì fatto di diverse tonalità, a seconda della posizione, dell'umidità, di ciò che aveva mangiato la sera prima e di un numero casuale compreso tra 1 e 10 estratto a sorte.
 
Piccolo particolare: se c'è una cosa che non mi fa dormire è proprio la russata altrui. E non perchè abbia bisogno di assoluto silenzio per dormire, quanto perchè volente o nolente mi concentro sul ritmo del RONF e mi passa il sonno.
 
Negli anni le ho provate tutte.
 
Russa? Facciamolo svegliare un attimo, così almeno si gira e la smette. Però non posso dargli due schiaffi o smuoverlo, sennò si sveglia, si, ma non si riaddormenta più. Dev'essere proprio una toccata e fuga, in modo che non si accorga nemmeno di essersi destato. E quale metodo migliore per far ciò di dare un pugno contro l'armadio?
 
Lui: "ROOOONF...."
 
TUM! (segue ululato mio perchè ogni tanto, al buio, capitava di prendere lo spigolo)
 
Lui: "....mmm..."
Io: "SI!"
Lui: "...ROOOONF...."
 
Il metodo funzionava il 50% delle volte...A volte capitava però di accanirmi.
 
Lui: "ROOOONF...."
 
TUM! TUM! TUM! TUM! TUM! TUM!
 
Genitore (random) alla porta: " ...ma che succede?!?"
Lui: "...ROOOONF...."
Genitore (random) alla porta: "Ah, ecco"
 
Alla fine sembrava quasi essersi abituato a quei suoni cavernosi e non si svegliava più. Anzi, per dirla tutta, succedeva questo.
 
Lui: "...ROOOONF...."
TUM!
Lui: "..."
Io: "Aaahh...meno male..."
Lui: "...ronf..."
Io: "..."
Lui: "...ronf..."
Io: "..."
Lui: "...ronf..."
Io: "..."
Lui: "...ROOOOOOOOONF..."
Io: "!!!"
 
Era necessario cambiare metodo.
 
[continua...]

 
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Post N° 224

Post n°224 pubblicato il 07 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

L'unico momento della nostra vita in cui ci fa piacere che gli anni aumentino è quando siamo bambini.
 
Se hai meno di 10 anni sei così eccitato dall'idea di crescere che pensi in frazioni: "Quanti anni hai?" - "6 e mezzo!" Non avrai mai 36 anni e mezzo ma qualcosa come "4 e mezzo, vado per i 5". Vai per...
 
Il giorno più bello della tua vita è quando diventi ventunenne.
 
Poi ne hai 30 passati. Suona come latte scaduto.
 
Poi ti avvicini ai 40. Ti avvicini, ma tutto ti sfugge.
 
Poi arrivi a i 50. "Che fine hanno fatto i miei sogni?" 
 
Compi vent'anni, passi i 30, ti avvicini ai 40, raggiungi i 50 e ce la fai ad arrivare ai 60.
 
Poi, avendo nel frattempo accumulato velocità, rasenti i 70.
 
E dopo?
 
Dopo diventa una storia giorno per giorno. Raggiungi mercoledì.  Quando ti ritrovi ottantenne, raggiungi l'ora di pranzo. Mia nonna, per esempio, non compra mai banane acerbe. Ma non finisce lì.
 
Dai 90 in poi cominci ad andare a ritroso. "Avevo soltanto 92 anni"...
 
Poi succede un fatto strano. Se ce la fai a superare i 100, torni bambino: "Ho 104 anni e mezzo..."
 
(Larry Miller)

 
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Il massimo delle mie manie estremiste e sovversive (parte 2)

Post n°223 pubblicato il 03 Agosto 2006 da deracinato
 
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Come ogni buon figlio di italiano_che_lavora_ in_un_ufficio che si rispetti, mandavo via email a mio padre roba da stamparmi aggratisse... ehm ehm... Un giorno, gli mandai tutta una serie di file contenenti gli archivi di una rassegna stampa satirica presa da un sito. In pratica, questi prendevano i titoli del giorno e ne creavano la versione umoristica. Siccome piace farlo anche a me, mi piaceva leggerli, erano ben fatti, oltre che divertenti. Ma essendo una marea, sarebbe stato molto più comodo leggerli su carta, piuttosto che perdere gli occhi al PC.
 
Non l'avessi mai fatto...
 
La mattina dopo stavo ancora dormendo quando mia madre mi sveglia all'alba (le 11.30 del mattino).
 
Mia madre (con uno strano tono): "Ehm...c'è tuo padre al telefono...vuole te..."
Io (appena sveglio): "...eh?"
Mia madre: "...vuole te..."
Io (cercando di ricordare chi fosse quella donna che mi parlava): "...eh?"
Mia madre: "...è preoccupatissimo..."
Io (sicuro di averla vista da qualche parte, prima di allora): "...eh?"
 
Prendo il telefono.
 
Io: "...eh?"
Mio padre: "Cos'è questa roba che mi hai mandato?"
Io: "...eh? Ah, la rassegna stampa..."
Mio padre: "..."
Io: "Boh, una cosa trovata su internet..."
Mio padre: "..."
Io: "E' carina..."
Mio padre: " !!! "
Io: "Problemi?"
Mio padre: "Forse, ma..."
Io: "Ma l'hai letta? E' tutta satira"
Mio padre: "..."
Io (sentendo sfogliare pagine): "..."
Mio padre: "..."
Io: "..."
Mio padre: "Aaaah! Niente, niente, scusa. Ci vediamo dopo"
Io: "..."
 
Chiudo. Guardo mia madre sulla soglia della porta.
 
Io: "Ma che aveva?"
Mia madre: "Guarda, era preoccupatissimo. Ha cominciato a parlare di BR, di volantini propagandistici che gli volevi far stampare..."
Io: "..."
Mia madre: "..."
 
In pratica, aveva preso la prima frase del primo file che aveva aperto e, casualmente, questa era una battuta sulle B.R.
 
Peccato avesse letto solo B.R. senza leggere le altre parole spiritose...
 
Io: "...prego?"
Mia madre: "Massì, ha cominciato a chiedermi cosa dovessimo fare, se ti avessi visto strano in questo periodo, se avessi cominciato a frequentare nuova gente..."
Io: "...!"
Mia madre: "Siamo stati venti minuti a parlare e non voleva nemmeno parlare con te perchè non sapeva come comportarsi."
Io: "..."
Mia madre: "..."
Io: "Grazie eh, da ora in poi comincio a fare il bombarolo fai-da-te, così magari se mi scappa la frase 'uao, ha fatto il botto' magari non pensate male perchè già ci siete abituati..."
Mia madre: "..."
 
In pratica, per non destare sospetti, devo essere una "par condicio non estremista umana"... :)

 
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Il massimo delle mie manie estremiste e sovversive (parte 1)

Post n°222 pubblicato il 02 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Mi reputo un tipo tranquillo. Non ho interessi strani e, se qualcuno pensa ne abbia, di certo non sono nulla di oggettivamente pericoloso. Che ne so, nulla di sovversivo, anarchico, violento, sospetto, grottesco o così via. E figuriamoci pure, io sarei un tipo che "ama fare la calza" (epic cit.)...vabbè, forse amava è meglio...ehm...ma sull'argomento sorvoliamo...
 
Teoricamente, meglio della mia famiglia tutto ciò non dovrebbe saperlo nessuno.
 
Ma credo di essermi comportato TROPPO bene in venticinque anni. Del resto, ormai risulta più sospetto un tipo tranquillo rispetto a quello con una fedina penale chilometrica... Così, in due particolari occasioni della mia vita, per un istante ho fatto tremare i miei genitori...
 
Eh eh eh...
 
Circa una decina d'anni fa, ascoltavo una canzone di Roger Taylor, batterista dei Queen, facente parte del suo repertorio solista.
 
La canzone, chiamata Nazis 1994, è provocatoria, ispirata a quei pazzi neo nazisti che continuano a negare l'esistenza dell'Olocausto, che rendono ancora omaggio agli assassini di milioni di persone e altre amenità del genere. Per farvi capire il leit motiv della canzone, una parte del testo dice...
 
<< Dicono che non è mai successo...
Dicono che non è mai successo...
Dicono che non è mai successo...
Dobbiamo fermare quei fottuti nazisti
Al mondo servono più nazisti
Quanto serve un buco in testa
Il vostro futuro non sarà mai al sicuro
Finchè questa malattia non sarà debellata >>
 
...peccato che la versione che ascoltavo in quel momento era un remix, con in sottofondo la voce di Hitler durante un comizio ed il rumore del passo dell'oca dei soldati tedeschi. Così, alle orecchie di una persona che di inglese non capisce una parola, potete facilmente immaginare per cosa potesse passare... Difatti, con sguardo truce e falce e martello in mano (per compensare) mi chiese di tradurgli il testo, ehm... e si tranquillizzò (forse).
 
Certo la cosa non fu un buon precedente alla luce di quanto accadde pochi mesi dopo...ben più grave e preoccupante... 
 
[continua]

 
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Post N° 221

Post n°221 pubblicato il 01 Agosto 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Rassegna delle piccole opere di cartapesta fatte per hobby...  (per vedere le precedenti, selezionare la categoria Lo zoo di cartapesta nel menu a destra)

...ed ecco qua (anche se si vede male) il
 
CANE

 
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Post N° 220

Post n°220 pubblicato il 29 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Se volete sapere che cosa Dio pensi dei soldi, basta che guardiate a chi li dà
(Maurice Baring)

 
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Era meglio comprare un boxer (il cane, però)

Post n°219 pubblicato il 27 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Questo è un periodo di grandi acquisti (vedi messaggi precedenti) e piccoli acquisti.
 
Dovevo comprarmi un costume per il mare, senza spendere grandi cifre. Così, avendo dieci minuti liberi, vado al primo negozio di articoli sportivi che incontro per strada. Visto che li avevo davanti, non mi prendo la briga di chiedere aiuto.
 
Cinque minuti dopo, mentre stavo scegliendo, il proprietario, un uomo di una sessantina d'anni, si avvicina e mi chiede se mi potesse aiutare.
 
Io: "Guardi, tutto sta a capire quali mi stanno, perchè come colore ho già scelto"
Proprietario: "Che misura ha?"
Io: "La 46"
Proprietario: "Allora questi non vanno bene...Vede? C'è il codice xyz che significa taglia 44 bla bla bla. Guardi là" (indica casualmente quelli non scontati)
 
Guardo là e ne trovo uno carino che faceva al caso mio. Ma non c'era nè la taglia nè il codice xyz, solo la misura: S. S? A occhio pareva una XL. Vado dal proprietario.
 
Io: "Scusi, dice che la S va bene?"
Proprietario: "Che misura ha?"
Io: "Daje...la 46"
Proprietario: "E che ne so allora se le va bene?"
Io: "Ma non c'era il codice bla bla? E poi è lei l'esperto"
Proprietario (manco l'avessi accusato di cannibalismo): "Io?! L'esperto?!"
Io: "..."
 
La prossima volta chiedo a quello del panificio accanto un parere tecnico, forse ne sa di più.
 
Proprietario: "Io so dirle solo se la misura che lei mi dice è quella del prodotto"
 
Beh, certo. Io gli dico che porto, che ne so, una M e lui controlla se nell'etichetta c'è scritto M. Una mente superiore (di certo più di me, che non sarei certamente capace di tale controllo).
 
Io: "..."
Proprietario (in tono ormai arrogante): "Lo provi, che le posso dire?"
 
Lo provo. Scena meravigliosa, visto che più in su del ginocchio non riuscivo a far salire i boxer. Così me li "tolgo" (le virgolette sono d'obbligo: non potevo certo dire di averli indossati), mi rivesto e cerco il proprietario, trovandolo cinque minuti dopo nascosto dietro il banco della cassa, dall'altro lato del negozio, a fare chissà che...
 
Io: "EHM EHM..."
Proprietario: "Si?"
Io (sicuro mi richiedesse che misura portassi): "Sono strettissimi, non riesco manco ad infilarli"
Proprietario: "Che misura porta?" (alè!)
Io: "...proviamo con la M?"
Proprietario: "Ma non portava la 46?"
 
[parentesi: il dialogo surreale qua sopra è tutto vero...Lo dico perchè mentre scrivevo non sembrava verosimile nemmeno al sottoscritto, ma lo è]
 
Io: "Si, ma mi ha detto che se porto la 46 allora lei non mi sa dire se è una M, una S, una XL..."
Proprietario: "Vabbè, qua c'è la M...Però [tono semi incazzato] che s'è rivestito a fare?"
Io: "..."
Proprietario: "..."
Io: "...prego?"
Proprietario: "Mi poteva chiamare e le davo la misura superiore"
 
Beh, certo! Nudo, avrei dovuto fare cu-cu dai camerini, messi furbescamente di fronte l'ingresso, e ululare alla luna di volere la taglia superiore, col proprietario che, accucciato sotto la cassa dall'altro lato del negozio, mi avrebbe SICURAMENTE sentito eh!
 
Mi provo pure questi. Giusti giusti. E tra l'idea di prendere questi e rischiare di trovarmeli troppo piccoli al primo lavaggio e una nuova discussione con quello, preferisco rischiare e li prendo. Andiamo alla cassa.
 
Io: "Son giusti giusti"
Proprietario: "Mmm...è una M, allora porta una 48"
Io: "!!!!! Nooo, la 46!!!"
Proprietario: "Mah, allora saranno difettosi"
Io: "..."
 
Ma un negozio normale possibile non ci sia?

 
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Post N° 218

Post n°218 pubblicato il 25 Luglio 2006 da deracinato
 
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Mia nonna ha smesso di cucire con le amiche da quando ha sentito dire che scambiarsi gli aghi è pericoloso...
(anonimo)

 
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Il vestito per il matrimonio (parte 2)

Post n°217 pubblicato il 24 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

(N.B. Ero sicuro di aver postato quanto segue prima di partire per quest'ultimo, splendido, week end al mare...Bah! Evidentemente la pausa mi serviva più del previsto... :P)

"Lasci fare a me!" dicevamo...E sparisce di nuovo. Torna cinque minuti dopo con la giacca di prima ed un altro paio di pantaloni, stavolta QUASI della mia misura (come se la 46 fosse una taglia strana...bah) che quantomeno non comprimevano la "zona T2"...giusto un filino stretti in vita...
 
ValentGino: "Ora risolviamo il problema. Si metta intanto la giacca"
 
E mettiamoci la giacca. Manica destra... manica sinistra... alzata di spalle... aggiusto il colletto... l'abbotton....
 
ValentGino (in falsetto...che anche lui avesse un vestito troppo piccolo che comprimeva la "zona T2"?): "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!!!!!!"
Io (saltando in aria): "Oddio, che c'è?!?"
ValentGino (scandendo le parole): "MAI..."
Io: "..."
ValentGino: "...ALLACCIARE..."
Io: ":.."
ValentGino: "...IL TERZO E ULTIMO BOTTONE!"
Io: "..."
ValentGino: "SEMPRE QUELLO CENTRALE!"
Io: "...!!!"
 
Cioè, sto coso m'ha fatto prendere un colpo nemmeno fosse stato il terzo e ultimo bottone per il lancio di un ordigno nucleare?!?
 
Guardandolo un pò preoccupato, abbottono solo quello centrale e mi guardo allo specchio. Uhm, che figo. Davvero un bell'uomo, con un corpo meraviglioso ed un portamento unico. Essì, il tizio che c'era dietro me e che veniva riflesso anch'esso dallo specchio era proprio un bel tipo (ridere)
 
Vado per sbottonarmi la giacc...
 
ValentGino "AAAAAAAAAAH!!!!! L'HO VISTA!!!!"
Io: "!!!!!"
 
Scioccato, getto la giacca su un ripiano e fuggo dentro il camerino per togliermi i pantaloni. Inutile dire che, una volta tolti e indossati i miei, sento una flebile e isterica voce venire da fuori...
 
ValentGino: "Ma che è successo??? Dov'è andato???"
Io (da dentro il camerino): "Ehm...sono qui"
ValentGino (in tono da maestrina -sempre isterica- che ha colto sul fatto l'alunno impreparato e gli sta davanti a braccia corserte, battendo il piedino): "Eeeh, non mi dica che s'è tolto i pantaloni!!!"
Io (strappando via i miei e rimettendo in fretta e furia i "suoi"): "Mannò, che crede? Arrivo, arrivo."
 
Doveva prendermi le misure. Così mi trascina davanti lo specchio.
 
Io: "..."
ValentGino: "Si metta così, così e così"
Io: "Spe, mi sono perso! Così come?"
ValentGino: "Lasci fare a me"
Io: "Ma anche no, eh"
 
Insensibile ai miei modi duri (...), in puro stile perquisizione, mi dà un pugno contro la caviglia per farmi allargare le gambe e comincia a gigioneggiare sull'orlo dei pantaloni, col sottoscritto in preda ad una crisi di ridarella niente male.  Ed è meglio sorvolare sulla mia espressione quando si è arrivati al momento del "si slacci i pantaloni" (per vedere quanto doverli allargare...spero).
 
ValentGino: "Perfetto, perfetto. Uao. Serve anche la camicia, la cravatta..."
Io: "NO, GRAZIE! HO TUTTO! HO TUTTO!"
 
Difatti domani devo uscire a comprale... ;)

 
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Il vestito per il matrimonio (parte 1)

Post n°216 pubblicato il 20 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

In autunno mio fratello convolerà a nozze. Lasciando stare tutti i dettagli tecnici (ivi compreso quello del riprendere possesso della camera da letto, mettermi in piedi sul letto e -introducendolo con un bwa bwa bwa- esclamare "Ne resterà solo un...ehm, ne è restato solo uno!"), il matrimonio presenta già una serie innumerevole di aspetti sui quali ci sarebbe da scrivere per anni. E probabilmente, se l'andazzo rimane questo, lo farò.
 
Da due settimane, per la serie "ci sono gli sconti, poi non trovi nulla, guarda che due mesi sono niente ed il matrimonio è dietro l'angolo", mi assillano per comprare vestito e tutto il resto dell'ambaradan per la cerimonia. Cosa che è avvenuta oggi.
 
Si entra nel negozio, si sceglie, si paga e si esce?
 
Magari...
 
Nemmeno arriviamo che il protagonista assoluto della giornata, un tipo sulla cinquantina, bassino, con due occhialini da intellettuale sbronzo del diciannovesimo secolo, un completo blu scuro con tanto di fazzoletto nel taschino, modi alquanto dandy e due manuzze che si sfregavano senza sosta, comincia a seguirci tipo scippatore.
 
Per comodità, da ora in poi sarà conosciuto col nome in codice "ValentGino".
 
ValentGino (sfregandosi le mani): "Prego, posso aiutarvi?"
Io: "Uhm, si...Cerco un completo per un matrimonio. Niente di elaborato però, vorrei poterlo mettere anche in altre occasioni."
ValentGino: "Arrrr, prego, mi segua"
 
Quell'arrrr non m'era piaciuto tanto. Mi tira fuori un bell'abito, che costava il giusto. Lo indosso.
 
ValentGino: "Sa che per vedere se la lunghezza del vestito è giusta bisogna vedere se la cinconferenza del quadricipite femorale unita al flusso riflesso del mignolo destro sottratto a quello sinistro... bla bla bla"
Io: "..."
ValentGino: "Si, insomma, che il pollice sia della stessa lunghezza della stoffa. Lo sapeva? Eh? Lo sapeva?" (stesso tono di un avvocato che incalza il testimone chiave durante un processo)
 
La risposta: "No, e francamente ne potevo fare volentieri a meno. Questa informazione ha cacciato via dal mio cervellino 2x2 il ricordo del nome della via in cui abito" non era contemplata dal regolamento. In compenso l'abito mi stava benissimo. La giacca, almeno. I pantaloni erano grandi più o meno quanto quelli di una Barbie (nemmeno quanto quelli di Ken). Roba che, una volta provati, non solo parlavo in falsetto per una chiara compressione della cosiddetta "zona T2" (che non si chiama così perchè è sotto la T1, ma per il numero di cose che cominciano per T presenti là attorno), ma alla malsana idea di provare a chiudere il bottone stavo rischiando di soffocare. Così esco dal camerino, cianotico.
 
Io: "Niente, troppo piccoli"
ValentGino: "Sicuro di averli provati bene?"
 
...
 
Stavo rispondendo "Guardi, prima li ho provati sulle braccia, se mi dà cinque minuti provo a infilarmeli pure nelle gambe, per quanto possa sembrare bizzarro" ma faccio semplicemente spallucce. Non è che mi abbia creduto tanto, eh.
 
Allora si decide di cambiare vestito. Peccato. Con un sorrisone a due miliardi di denti, mi mette davanti un completo comprensivo di doppio petto. Guardo il prezzo: 780 euro. Mecojoni.
 
Io: "Ehm, non per cosa, ma per un abito che se è tanto metto una volta mi pare un pò troppo, eh"
ValentGino: "Ma guardi che è un bell'abito"
Io: "Te credo che è bello, ma era meglio l'altro. Per il prezzo, soprattutto"
ValentGino (in tono triste): "Ah, capisco...Lasci fare a me"
 
E si incammina. Noi lo seguiamo. Appena se ne accorge...
 
ValentGino: "AH! Mi avete seguito!"
Io: "..."
 
Una mente superiore. Svolazzando di frasca in frasca e quasi danzando tra un reparto e l'altro, eccolo prendere altri due abiti. Belli erano belli ma uno costava 775 euro e l'altro 710 euro.
 
Io: "Ehm, si ricorda quando le ho detto che forse forse lo metto solo una volta perchè non si preannunciano matrimoni da qui a dieci anni e, se vogliamo essere ottimisti, per quando mi sposerò io ci saranno gli abiti che ti si tatuano automaticamente sul corpo? Ecco."
ValentGino (con lo sguardo supponente di chi naviga nell'oro e guarda un poveraccio): "E' troppo?"
Io: "Direi"
ValentGino: "Ah, capisco...Lasci fare a me"
Io: "..."

[continua...oh si che continua...manca il meglio...]

 
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Post N° 215

Post n°215 pubblicato il 18 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Mi hanno detto che prima
           devo esserci con me stesso
per poi esserci con un altro
           Ma ho bisogno di un altro
per capire cos'è
           che devo mettere a posto...
(da "Triste" di Povia)

 
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Post N° 214

Post n°214 pubblicato il 17 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

Rassegna delle piccole opere di cartapesta fatte per hobby...  (per vedere le precedenti, selezionare la categoria Lo zoo di cartapesta nel menu a destra)

...ed ecco qua il
 GATTO

 
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In viaggio col micio (parte 2)

Post n°213 pubblicato il 16 Luglio 2006 da deracinato
 
Foto di deracinato

La fuga del micio in autogrill, dicevamo... essì... una spallata (i gatti hanno le spalle?) alla grata della gabbietta da viaggio e via, verso meravigliosi lidi (?) verdi, fatti di taaaaanti posti su cui saltare, taaaaanti posti dove nascondersi e taaaaante macchine sotto le quali andare.
 
Partì così la nostra caccia al micio, dettata più dal panico che da altro. Mettendo in atto una manovra di accerchiamento come nemmeno l'esercito romano dei tempi antichi avrebbe fatto, arriviamo a circondarlo da quattro lati. Sarebbe bastato solo avvicinarci piano piano... piano piano...
 
E invece no.
 
In un impeto di super-eroismo (?) o avendo letto nei suoi occhi un piano geniale per sfuggire a quella morsa, capendo di non poter più esitare, mio padre si TUFFA sul micio tipo giocatore di football... Si, tipo giocatore di football alla sua prima partita, però, visto che calcolò male le distanze e finì per fracassarsi qualunque cosa
 
Per la cronaca, il micio manco si mosse.
 
Il tempo di lavare la gabbietta (mettendoci dentro il micio che puzzava in modo vergognoso) e prestare le cure a Superman (che pareva aver appena lottato contro un lupo, tanto gli sanguinavano le mani) si riparte verso nuove, emozionanti avventure.
 
...in pratica nessuna, fino all'arrivo. E meno male. Uhm, ora che ci penso, tanta era la puzza che battemmo a turno il record di apnea, trattenendo il fiato.
 
Proprio per questo motivo, una volta arrivati a casa dei parenti, decidiamo di lavare la palla di pelo.
 
Conoscete l'amore dei gatti per l'acqua, no? Beh, allora vi risparmio i dettagli sull'uno (lui) contro tutti (noi) durante il lavaggio... Il bello venne al momento dell'asciugatura.
 
Una scena indimenticabile.
 
[Viene preso il phon] Il micio si irrigidisce
 
[Viene acceso il phon] Il micio comincia ad andare in escandescenze
 
[Viene avvicinato il phon] Il micio, legato al guinzaglio, comincia a saltare in aria, secondo una traiettoria che disegnava in modo PERFETTO il simbolo dell'infinito (l'8 rovesciato, cioè) !!!
 
Ad un certo punto, avevo paura decollasse a causa della rottura del collare, come scagliato da una frombola, ma per fortuna non accadde.
 
In compenso il micio aveva appena trascorso il secondo momento più terribile della sua vita, dopo la nottata passata a casa dei vicini qualche anno dopo... (che racconterò in seguito)

 
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