IL DUBBIO

La vita non è fatta solo di terra da arare o produttiva, ma anche di montagne di sogni e di sotterranei di dolore ¨ Abraham Heschel

 

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"Quando il potere spinge l'uomo all'arroganza, la poesia gli ricorda i suoi limiti. Quando il potere restringe il campo dei suoi interessi, la poesia gli ricorda la ricchezza e diversità della sua esistenza. Quando il potere corrompe, la poesia purifica"

John Fitzgerald Kennedy - pochi mesi prima di essere assassinato ...

 

DEDICATO ALLA CLASSE POLITICA ITALIANA

"Bisogna sempre tener presente questi due principi: primo, agire unicamente secondo ciò che ti suggerisce il bene dell'umanità; secondo, cambiar parere se trovi qualcuno capace di correggerti, rimuovendoti da una certa opinione. Questo nuovo parere, comunque, deve sempre avere una ragione, come la giustizia o l'interesse comune, ed esclusivamente tali devono essere i motivi che determinano la tua scelta, non il fatto che ti sia parsa più piacevole o tale da procurarti maggior gloria."
Tratto dai "Ricordi dell'imperatore Marco Aurelio (121-180 D.C.)

 

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La Verità e la Croce ...

Post n°111 pubblicato il 21 Marzo 2008 da svitol5
 

Vi ricordate la domanda “che cosa è la verità”? Risale ad un venerdì di  circa 2000 anni fa. La scena viene raccontata soprattutto nel Vangelo di Giovanni: essa ha per protagonisti due uomini uno di fronte all’altro, Ponzio Pilato e Gesù Cristo, figlio di Dio. Ponzio Pilato è procuratore della Giudea ed a lui i sommi capi del Sinedrio hanno portato Gesù perché venga condannato a morte per blasfemia e per essersi dichiarato Re. Ma chi era Ponzio Pilato, il magistrato che mandò a morte Gesù? E perché pose l’ingombrante domanda sulla verità? E perché Gesù non rispose?

A queste domande cerca di dare una risposta “laica” lo scrittore Armando Torno nel suo saggio “Ponzio Pilato, che cos’è la verità”. Ho letto qualcosa sul Corriere della Sera relativamente ad un articolo di Massimo Cacciari che ho cercato di riassumere.

Rendiamoci conto dell’importanza e del valore incredibile che tale domanda ha avuto nei secoli a venire. La ricerca della verità e del suo significato è quella della filosofia: verrà meditata da Bacone a Hegel, da Kierkegard a Nietsche, sino a Spengler che addirittura in essa vide il concetto di razza.

Ma torniamo a Ponzio Pilato. Cerchiamo di guardare per un momento la scena non con gli occhi di credenti, ma con gli occhi di spettatori e storici.

Da un lato c’è un uomo che ha osato nominarsi Figlio di Dio e Re (non ha importanza se poi Gesù dice che il suo Regno non è di questo mondo), dall’altra invece un giudice romano che manca di strumenti, testimoni per poter giudicare, che ignora le cause di quanto sta accadendo e cerca di immaginarne le conseguenze. Egli è una persona che non sa ma che tuttavia deve decidere, è consapevole di non poter giudicare correttamente, quindi vorrebbe mandar libero Gesù.

Quindi gli fa delle domande, e quando Gesù gli dice che Lui è la Via, la Verità e la Vita, Ponzio Pilato gli risponde: “La verità, ma che cos’è la verità ..”.

Gesù in quel momento non può rispondere perché ai suoi occhi è Lui la Verità ma comprende che il giudice romano pagano non capirebbe per la concezione di vita e di pensiero che ha e quindi tace ed in questo silenzio forse si consuma il dramma interiore di Ponzio Pilato.

Abbiamo detto che Pilato è costretto suo malgrado ad impegnarsi in un dibattimento di cui non comprende le ragioni. Successivamente cerca invece di intendere il senso dell’accusa per cercare di sbrogliare la matassa: ti sei proclamato re dei Giudei? La risposta di Gesù suona puro non senso alla mente del romano: sono re, tu lo dici, ma il mio Regno non è di questo mondo. Ma allora, si domanda Ponzio Pilato, dove sta almeno la verità giuridica? Come posso accertare se Gesù costituisca o no una minaccia per Cesare, se abbia preteso davvero o no di “regnare”.

Quindi per il razionale Pilato non ci può essere nulla di “Vero” nelle accuse dei Giudei: sono insensate, quale minaccia mi può venire da costui? Però costoro sembrano temere anzitutto la sua delirante pretesa di “essere la verità”. Ma di quale colpa accertata può derivare da tale delirio? Insomma come posso giungere alla “verità”?

Quindi probabilmente per Ponzio Pilato il Vero è solo la rappresentazione adeguata al fatto o alla natura delle cose. E Pilato non può accertare o capire quale “realtà” abbia il regno di quello “strano”uomo e né tanto meno che Egli è il Figlio di Dio!

Sappiamo come è andata a finire: Pilato, che come abbiamo detto era un razionale ed anche forse un po’ codardo, cede alle pressioni del Sinedrio e della marmaglia nel timore di una rivolta popolare che con la piccola guarnigione stanziata a Gerusalemme (circa 600 uomini) non sarebbe stato in grado di domare e Gesù venne giustiziato. Pilato fu richiamato a Roma nel 36 d.C. e da quella data non ci sono più notizie certe.

Secondo lo storico della Chiesa Eusebio da Cesarea si sarebbe suicidato. E’ venerato come martire dalla Chiesa Copta che lo festeggia il 25 giugno, ma non voglio dilungarmi ulteriormente su di un personaggio che, in fondo, è stato solo un esecutore di un disegno molto più grande.

Mi è solo sembrato giusto fare questa riflessione “laica” sul più famoso processo della Storia dell’Umanità, perché non dimentichiamoci che Gesù è stato ANCHE Storia: un personaggio reale che ha cambiato il mondo e l’umanità intera. La sua Resurrezione, per noi cristiani, resta il fatto centrale della nostra Fede, così come la croce con cui fu crocifisso. In tal senso voglio anche riportare una riflessione di Mons. Ravasi che ne spiega il suo enorme valore

 

Non c'è nulla di più alto di una croce per poter contemplare il mondo.

L'autore che proponiamo per la riflessione del Venerdì santo non è certo dei più esemplari: fu archeologo, combattente, agente segreto, avventuriero e saggista. Innamorato del Vicino Oriente, ove aveva vissuto e tramato, era stato così esaltato in patria da essere definito da Churchill come «uno dei più grandi uomini del nostro tempo». Sto leggendo qua e là i Sette pilastri della saggezza (1935) di Thomas Edward Lawrence (1888-1935) e mi colpisce la frase che ho pensato di adattare al giorno della crocifissione di Cristo. Dall'alto della croce, più che non dal piedistallo solenne di un trono, si riesce a capire il mondo. Da lassù vedi la verità della crudeltà degli uomini, la loro meschinità di traditori, la fedeltà dei veri amici, la generosità di chi rischia la carriera pur di non piegarsi al Crucifige! della massa. Attorno al seggio alto del potere si ha, invece, solo adulazione, falsità, ipocrisia. Ma, se stiamo al Vangelo di Giovanni, c'è un altro valore nella croce di Cristo. Essa ha una forza attrattrice che porta a sé l'umanità: «Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me» (12, 32). Il crocifisso, infatti, nonostante la grettezza mentale di alcuni, è un «segno universale del dolore umano, della solitudine della morte, dell'ingiustizia prevaricatrice», come affermava Natalia Ginzburg. Ma per i credenti è anche un segno di liberazione, di salvezza e di speranza. Scriveva un'altra donna, Edith Stein (s. Teresa Benedetta della Croce): «La croce si staglia in alto ed è il simbolo trionfale con cui Cristo batte alla porta del cielo e la spalanca per noi».

 

Aggiungo che la croce, per la società romana di quel tempo, era il simbolo più disgraziato, mentre per i giudei la morte del Messia sulla croce era semplicemente inconcepibile. Eppure il Messia crocifisso è il centro della rivelazione. Una condanna che si fa rivelazione e che rappresenta il centro della nostra Fede. Un paradosso, dunque, che ci indica, con la Resurrezione, che la potenza dell’amore è più forte della morte. Come diceva Lutero “La Croce è veramente capace di farci conoscere Dio”.

 

Per questo, amiche ed amici cari, nel giorno della sua Passione, voglio augurare a tutti voi una BUONA PASQUA di nostro Signore Gesù, a voi ed alle vostre famiglie

Vito

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Commenti al Post:
bil37
bil37 il 21/03/08 alle 15:15 via WEB
Apprezzo moltissimo il tuo articolo. Per me che sono laico, sebbene nutra un grande rispetto per il nucleo centrale del messaggio cristiano, riportare gli eventi alla loro dimensione storica è un fatto estremamente significativo. Anche la tua descrizione del processo a Gesù è estremamente obiettiva e aiuta a capire la mentalità del mondo pagano di allora, quella di Pilato innanzitutto, e poi quella degli ebrei che aspettavano un Messia, ma non certo un Gesù Cristo. E poi c'è la storia, il cambiamento epocale, il seme che germoglia e dà i suoi frutti. Il cuore del messaggio cristiano è vivo anche nelle opere dei grandi santi, nella speculazione filosofica, nella straordinaria stagione dell'arte sacra. La fede è un fatto privato, la ragione invece aiuta a capire. Riflettere e ragionare è sempre un esercizio utile. La religione originaria, infatti, ha sempre un contenuto ideale straordinario, ma gli uomini sono esseri fallibili e la storia ha dimostrato ciclicamente che le peggiori distorsioni sono avvenute proprio in ambito religioso. La fede, se non è sorretta da un ragionamento critico, da un percorso logico, può sconfinare nel fanatismo. La ragione è pertanto indispensabile, perché "il sonno della ragione genera mostri". Ricambio gli auguri pasquali :) a presto, Paolo
 
 
svitol5
svitol5 il 21/03/08 alle 16:05 via WEB
Ciao Paolo, ho sempre cercato, e spero di esserci riuscito, di conciliare fede e ragione. Se una delle due prevale troppo sull'altra, allora andiamo incontro agli integralismi che, come sai, sono la causa di molti mali della nostra umanità. Vito
 
luce1001
luce1001 il 21/03/08 alle 16:05 via WEB
Caro amico cerchiamo sempre..di pensare,di scrivere e di vedere positivo,nonostante i nostri nodi nel cuore.Un sereno pomeriggio r un'abbraccio immenso.Luce
 
cateviola
cateviola il 21/03/08 alle 17:57 via WEB
Ricambio, con affetto anche senza la tua fede, gli auguri per questa festa. Un caro saluto
 
grazia.pv
grazia.pv il 21/03/08 alle 20:31 via WEB
Credo ut intelligam, come dice S.Agostino, o viceversa? Preferisco il viceversa. Buona Pasqua anche a te.
 
bruno14to
bruno14to il 21/03/08 alle 21:02 via WEB
Ciao, post molto interessante. Buona Pasqua, Bruno
 
dianavera
dianavera il 21/03/08 alle 21:27 via WEB
Bellissimo post! Baci e abbracci -------------------------------------------Voler bene a una persona è un lungo viaggio – rupi, cadute d’acqua e bui improvvisi, dilatati il chiuso di foreste, lampi a volte sul silenzio così vasto del mare e strade sopraelevate, grida viali immersi all’improvviso in una luce sconosciuta. Voler bene a uno, a mille, a tutti è come tener la mappa nel vento. Non ci si riesce ma il cuore me l’hanno messo al centro del petto per questo alto, meraviglioso fallimento. Sugli altipiani di ogni notte eccomi con le ripetizioni e le mani rovesciate della poesia: non farli stare male, sono tuoi, non farli andare via. Davide Rondoni--
 
upmarine
upmarine il 22/03/08 alle 03:48 via WEB
Buona Pasqua, Vito. E' un po' di tempo che ti leggo con molto piacere. Bello il post con le lettere di Moro e questo sul significato della croce. E' proprio il caso di dirlo: ognuno ha la propria croce. Buona Pasqua. Francesco
 
scimmiaelettrica
scimmiaelettrica il 22/03/08 alle 14:55 via WEB
sai...questa festa che per noi cristiani è la più importante,in realtà non è compresa come dovrebbe...tu ci aiuti!Ciao e passa dei bei giorni pasquali!
 
lara382
lara382 il 22/03/08 alle 21:29 via WEB
vito, mi rendo conto che da te ho molto da imparare: semplicemente pero, vorrei lasciarti i miei augri di una Pasqua senza "croci" ma solo piena di sorrisi!
 
luce1001
luce1001 il 23/03/08 alle 10:49 via WEB
Il Signore Risorto sia luce ai tuoi passi e sostegno nel lungo cammino della vita, con l'augurio che tu possa trascorrere una felice e gioiosa Pasqua insieme ai tuoi cari Un'abbraccio dal cuore.LUCE
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/03/08 alle 11:16 via WEB
Auguri per una serena e felice Pasqua...
Kemper Boyd
 
Ganimede.76
Ganimede.76 il 23/03/08 alle 12:14 via WEB
"Cristo è risorto dai morti e con la morte ha calpestato la morte dando la vita a coloro che giacevano nei sepolcri" Una serena e santa Pasqua nella gioia del Cristo risorto. da Ganimede e Zeus
 
luce1001
luce1001 il 24/03/08 alle 13:09 via WEB
Buongiorno una felice pasquetta.. un'abbracio.LUCE
 
luce1001
luce1001 il 25/03/08 alle 10:54 via WEB
Buongiorno dolce amico,qua nevica questo tempo mi sta propio antipatico..Un'abbraccio e un bacione.LUCE
 
luce1001
luce1001 il 26/03/08 alle 12:59 via WEB
Buongiorno ,ti auguro uno splendido mercoledi',un'abbraccio grande.Luce
 
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INFO


Un blog di: svitol5
Data di creazione: 18/05/2007
 

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"Il Signore ci conceda di navigare con vento favorevole su una nave veloce, di sostare in porti sicuri, di non conoscere prove più gravi di quanto possiamo sostenere, di non incorrere nei naufragi della fede, di possedere una calma profonda e, nel caso che qualche evento sommuova contro di noi i flutti di questo mondo, di avere vigilante al timone il Signore Gesù il quale plachi la tempesta e stenda sul mare la bonaccia"

Sant'Ambrogio - padre della Chiesa (339 - 397 d.C.)

 

LA GOCCIA E LA PERLA

"Partì la goccia dalla sua patria, trovò una conchiglia, vi entrò e divenne perla. O uomo, viaggia da te stesso in te stesso, perché da un simile viaggio la terra diventi oro purissimo"

Gialal Al-Din Rumi - poeta (1207 - 1273)

 

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