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« Nucleare? no grazie (2)Atomo, ancora atomo.... »

When the sun comes up......

Post n°93 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da ventididestra

Sempre sull'argomento delle centrali nucleari, ma anche su quello di una probabile guerra atomica (in effetti nel 1910 c'erano meno tensioni di oggi, ma una eguale competizione per una nazione emergente, a quei tempi la Germania) vorrei farvi sentire questa canzone.

i Gogol Bordello sono un gruppo che si è formato nel 1993, il leader Eugene Hütz allontanatosi dalla repubblica sovietica nel 1986 a causa del disastro di Chernobyl ed approdato a New York nel 1993 è l'eclettico cantante, la loro musica fonde ritmi tzigani e punk. Il gruppo ha anche fatto una canzone "Santa Marinella", a ricordo della permanenza di Eugene nella cittadina di mare vicino a Roma in attesa del visto per gli Stati Uniti.When the sun comes up

http://www.youtube.com/watch?v=-xNNFvComwk&feature=fvst

When the sun comes up

it will be on your side

it will be on our side

i'll let out last breath

and i'll slumber softly

into the death

 

 

 

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Commenti al Post:
lamiapelle
lamiapelle il 27/02/11 alle 21:28 via WEB
chissà com'è, a proposito del nucleare, che quando una persona ha deciso, difficilmente torna sui propri passi. Ovvio che nn scriverò la mia idea. Come ospite del tuo blog posso sola lasciarti un caro saluto
 
ventididestra
ventididestra il 28/02/11 alle 15:14 via WEB
hai visto che raramente mi vanto, però sono orgogloso di avere molti amici con idee diverse dalle mie, credo che il confronto sia importantissimo per una crescita intellettuale. Lascia pure i commenti che vuoi, la mia stima in te non potrà fare altro che crescere. un abbraccio P.
 
 
lamiapelle
lamiapelle il 04/03/11 alle 22:30 via WEB
il futuro nn è acquistare, ma vendere. Notte caro amico
 
kiwai
kiwai il 03/03/11 alle 08:51 via WEB
Mi perdonerai se intervengo sull’argomento, è la prima volta sul tuo blog, ma credo che il confronto delle idee sia sempre costruttivo ..
Come avrai intuito, io sono favorevole ad un ritorno “intelligente” al nucleare .. perché se le motivazioni pro e contro, che vengono prospettate, sono sempre le stesse, la realtà oggi è molto diversa ..
Se ho ben capito, sostanzialmente il tuo no è motivato dalla pericolosità, dal problema delle scorie e dall’idea di possibili soluzioni alternative ..
bene, sulla pericolosità è bene ricordare che Chernobyl è stata l’espressione materiale della crisi dell’impero sovietico e del fallimento di un’ideologia totalitaria e dirigista .. di una burocrazia malata ed inefficiente, unita a carenze tecniche e politiche .. non esistono casi simili nella storia del nucleare nel mondo. Qualche incidente certo, un rischio innegabile ma controllato, come infiniti altri. Senza con questo dover fidare ciecamente nelle “nuove” tecnologie, peraltro già esistenti e in continuo sviluppo.
Ma veniamo alle scorie, non è una novità che da tempo siano stati perfezionati sistemi di riutilizzo, anche se parziale, delle scorie. Questo significa che il materiale radioattivo da smaltire si riduce sensibilmente a quantità quasi insignificanti (decine di kg per ogni ciclo, per centrale) il che non elimina il problema ma lo depotenzia enormemente.
Se poi si sceglie di condizionare una scelta strategica alla inefficienza del governo o alla mafia, questo è giudizio politico e non scientifico.
Infine sappiamo che, anche e soprattutto, dietro all’energia “pulita” eolica o fotovoltaica (comunque da sole assolutamente insufficienti) si celano grandi interessi criminali, oltre a notevoli problemi paesistici e, ancora, di smaltimento.
Fatta la somma, credi davvero che il nucleare sia così negativo?
Io penso che un giusto equilibrio delle fonti e, certo, un uso più intelligente dell’energia, potrebbe essere una corretta soluzione. Anche perché tra i danni collaterali dell’uso di gas e petrolio dobbiamo considerare le innumerevoli vittime delle guerre che ne sono derivate.
 
ventididestra
ventididestra il 03/03/11 alle 14:50 via WEB
intanto devo dire che sei un ospite graditissimo, come lo sono tutti coloro che ragionano con la propria testa. Purtroppo io vedo un bilancio finale nettamente negativo, ovvero sono convinto che quel po' di energia che arriverà dall'atomo sarà accaparrata dalla casta egemone (capitalisti, industriali, ecc) che ne lasceranno le briciole. Le centrali verranno gestite con sistemi monopolistici, e potranno essere obiettivi prioritari in caso di conflitto o di azioni terroristiche. Un saluto P.
 
ventididestra
ventididestra il 13/03/11 alle 18:39 via WEB
Mi dispiace di essere stato....profetico sulla pericolosità delle centrali nucleari. In Giappone sono state evacuate 170.000 persone per la fuga radioattiva, e ancora non è finita. Mi dispiace per le povere vittime di questa calamità, le immagini di questa marea fangosa che trascina automobili detriti case mi resterà indelebile.
 
 
lamiapelle
lamiapelle il 19/03/11 alle 18:46 via WEB
nessuna profezia P. In giappone c’è stato un terremoto e uno tzunami senza precedenti. 17mila è il bilancio delle vittime per il sisma e lo tzunami e l’informazione, invece, non fa altro che creare allarmismo sulle centrali nucleari che oltretutto, quelle costruite dove c’è stato il disastro, non sono di terza generazione avanzata, come quelle che verrebbero costruite in Italia e che sono ben più sicure, nonostante l’Italia non è un paese che potrebbe avere terremoti di intensità pari al Giappone (verrebbe rasa al suolo.., altro che problema nucleare..). Eppure la centrale di Fukushima ha retto (il primo nucleo è stato costruito nel 1971) e oggi è ripartito l’impianto di raffreddamento.
 
to_revive
to_revive il 14/03/11 alle 11:59 via WEB
Io ci lavoro nel settore delle energie alternative e sono favorevole al nucleare. Non lo sarei se l'Italia non fosse circondata da paesi che ne fanno largo uso. Certo è che le cose vanno fatte in un certo modo e soprattutto pensando alla sismicità del Paese.
 
Nues.s
Nues.s il 14/03/11 alle 16:37 via WEB
Il problema son soprattutto le scorie. Oltre che tutto il resto. Dove metterle, per esempio...in Francia? In Svizzera? Per mare?
E poi.Tu guarda quello che stanno passando ora i giapponesi...e che destino. Dopo anni e anni, riavere l'incubo del plutonio in testa. Le madri che stanno pregando che i loro figli non si assorbano veleno dentro.
Il nucleare, che non condivido, ha dalla sua diverse prospettive...ed è ovvio non pensare a quel che puo' avvenire.
La pioggia acida che puo' esser letale... ovunque. Triste. Un incubo.
 
ventididestra
ventididestra il 14/03/11 alle 17:16 via WEB
le centrali nucleari giapponesi producevano circa il 25 % dell'energia elettrica di quel paese. Avete visto le foto di Tokio di notte? Vale la pena rischiare così per garantire la fastosa illuminazione delle insegne pubblicitarie? E la potenza di un treno a trecento all'ora, gioiello tecnologico sicuramente, ma sarà veramente utile? Insomma, gran parte del consumo (spreco) di energia deriva dalla voglia di supremazia, non da reali necessità.
 
 
Nues.s
Nues.s il 15/03/11 alle 16:47 via WEB
Caro Paolo, mi permetto di tornare, perchè sai accogliere voci diverse dalla tua. E, se posso... devo farti un appunto, poichè tu sposti un po' l'ago del discorso. Perchè pensare il Giappone, questa striscia di terra in mare, con voglia di supremazia, magari dominato da spirito di lucro e lusso, mi sembra un po' azzardato. E' vero che sono riusciti a far molto nei termini che dici, ma è altrettanto vero che questo Paese, legato a doppio filo da tecnologia e radici antiche, è stato piu' e piu' volte nel corso del Tempo, dilaniato, lacerato dal dolore. Hiroshima, Nagasaki, la stessa guerra. Gli altri terremoti, le altre onde anomale. E in quella rigidita', in quel riscatto, in quel voler alzare il mento, piuttosto che le mani, hanno dimostrato tuttavia quanta dignita' son capaci di avere. C'è stata una maggiore espressione e desiderio di poter arrivare dove, ai piu', sarebbe stato non facile, realizzare.
Penso che un popolo così, pur tra ...luci e potenze chilometriche raggiunte, non possa non avvalersi di quella spinta che li ha fatti giustamente, a modo mio, esser tra i protagonisti del Sol d'Oriente e non solo.
E tornando al tema centrale del tuo argomento, spero davvero che questi ultimi avvenimenti possano chiudersi con la speranza di farcela, di riuscire a gestire, bene, le centrali e di non esserci piu' vittime di quel che forse... non si sapranno mai.
 
   
ventididestra
ventididestra il 16/03/11 alle 15:26 via WEB
Non sono mai stato in Giappone, e, ora che ci penso, non ho mai conosciuto un giapponese. Apprezzo le descrizioni di Tiziano Terzani, che, nei suoi vari libri, descrive questo paese sempre in lotta. Certo è che il declino dell'occidente comincia dal Giappone, ovvero dalla sua vittoria contro la Russia nel 1905. in seguito questo paese si è camaleonticamente trasformato, accettando metodi capitalistici, fino a snaturarsi comletamente, accettando la competizione tecnologica al prezzo spesso dell'annientamento delle personalità individuali, della cultura, delle tradizioni. Quello che critico non è il singolo paese ma è l'eccesso di capitalismo che, pur di accumulare, rischia inutilmente (il mondo) in un sistema perverso di ricerca di supremazia.
 
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