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IL BUSINESS PERFETTO!

Post n°135 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da carloreomeo0

Sapete cosa serve per realizzare un business di successo? Normalmente un business di successo si ottiene quando si mette sul mercato un servizio o un prodotto molto richiesto essendo in grado di soddisfare le richieste ricavandone un netto margine di guadagno restando concorrenziali.  

Lo sapete come si ottiene il Business Perfetto? Quando chi mette sul mercato un prodotto o un servizio è in grado di farne aumentare, direttamente o indirettamente la richiesta, essendo sempre in grado di soddisfarla, detenendo allo stesso tempo l’esclusiva su tale tipo di commercio.

Ora tenendo conto di questa premessa, tenterò, estremizzando, ma neanche più di tanto la realtà, di fornirvi un esempio pratico di Business Perfetto:

Per far questo immaginatevi che lo Stato sia una grande azienda, che pur non producendo nulla e quindi senza accollarsi nessun costo di produzione, immette sul mercato dei prodotti dalla vendita dei quali quindi può solo ottenere degli utili, essendo allo stesso tempo in grado di controllare, manipolare, incrementare sia la richiesta che l’offerta, senza neanche doversi preoccupare della concorrenza in quanto esercita su di essi un diritto di monopolio.

I prodotti che lo Stato immette sul mercato si chiamano: Tabacco, alcolici e gioco d’azzardo che direttamente generano dipendenze quali: tabagismo, alcolismo, ludopatia. Pensate che fortuna, guadagnare attraverso la vendita di prodotti che generano dipendenza, spingendo quindi chi ne fa uso a non poterne più fare a meno, quando si dice la fidelizzazione del cliente, il sogno di ogni imprenditore.  

Ma in quale modo lo Stato riesce a incrementare la richiesta dei suoi prodotti? Imponendo tassazioni assurde e sempre più onerose, che abbassano drasticamente il potere economico delle famiglie italiane, fino a raggiungere soglie che rasentano la dignità. Attraverso riforme del lavoro che invece di incrementare l’occupazione incrementano tragicamente la disoccupazione, facendo vivere molti individui nell’incertezza del domani, con l’angoscia di come far fronte alle proprie necessità. Tutto questo ha come risultato preponderante la disperazione ed è scientificamente provato che più un soggetto è disperato più è incline a cedere alle dipendenze: gioco d’azzardo per tentare di sopperire ai problemi economici derivanti da uno stipendio ormai inesistente. Abuso di alcolici in cui affogare i problemi e lo stress che deriva da tutto questo fa aumentare esponenzialmente il consumo di sigarette. In sintesi si è innescato un circolo vizioso attraverso il quale lo Stato si nutre e si arricchisce della nostra disperazione, di quella stessa disperazione che egli stesso contribuisce a generare in noi. Vi basti pensare che lo Stato guadagna mediamente ogni anno circa 8 miliardi di Euro attraverso il solo settore del gioco d’azzardo e altri 8 miliardi di Euro circa dalla vendita delle sigarette, al netto dei costi sostenuti dal sistema sanitario per curare le patologie legate al tabagismo. Un business che continua ad avere un trend positivo nonostante la crisi, anzi grazie alla crisi che favorisce l’incremento del suo fatturato.

Non fatevi ingannare dalle campagne dissuasorie che lo Stato ha messo in atto per, a suo dire, ridurre l’abuso di alcolici, il gioco d’azzardo e il fumo, in realtà ha tutti gli interessi, e quanto sopra scritto lo dimostra ampiamente, per fare in modo che tali dipendenze dilaghino sempre di più. In quanto lo Stato è allo stesso tempo, ipocritamente, repressore e spacciatore. Ipocrita quanto chi, vittima delle suddette dipendenze, continua a negare l’evidenza, ripetendosi la bugia perfetta: “Posso smettere quando voglio” mentre in realtà non ha abbastanza forza di volontà per mettere in pratica questo suo intento e con questo atteggiamento finisce solo per oliare gli ingranaggi di questo business perfetto, di questo meccanismo diabolico che lo trita e lo sputa a suo piacimento.

Io chiedo a tutti coloro che sono vittime di dipendenze di fare il primo passo, di mettere da parte l’orgoglio e di usare la ragione ammettendo di avere un problema perché solo così potranno iniziare a cercare una soluzione, solo così potranno essere aiutati ad uscire da un tunnel in cui neanche sapevano di essere entrati. Chiedo a loro di raccogliere la dignità rimasta per dire BASTA! Inceppando il meccanismo apparentemente perfetto attraverso cui lo Stato lucra, smettendo di essere vittime di questo sistema che mira alla loro distruzione sia psicologica che fisica.   

Inizialmente ho scritto che lo Stato non produce questi prodotti, in effetti a produrli sono altre aziende, soprattutto all’estero, su cui lo Stato si limita a imporre delle tassazioni e attraverso i monopoli regolamenta la loro diffusione,  che diviene giorno per giorno sempre più capillare, un po’ come fa la mafia che avendola monopolizzata si arricchisce attraverso la commercializzazione della droga, occupandosi della sua distribuzione (spaccio). Anche la mafia come lo Stato, si occupa di immettere sul mercato prodotti che non sempre ha prodotto direttamente, ma su cui impone prezzi e condizioni, come le armi e anche servizi quali: speculazioni edilizie, imposizione di tangenti verso aziende sia pubbliche che private, incrementando il suo potere e di conseguenza il suo fatturato attraverso la corruzione di onorevoli e parlamentari.

Come vedete queste due entità presentano sempre di più inquietanti similitudini non fosse altro che per il modus operandi, risultando infine sempre inscindibilmente collegate, come se l’una fosse il completamento dell’altra.

 

La domanda è: in tutto questo è lo Stato che si comporta come la mafia o è la mafia che si comporta come lo Stato? A voi l’ardua sentenza. 

 
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