L'Anticonformista

E l'uomo arrivò sulla Luna?

"E' un piccolo passo per l'uomo, un salto da gigante per l'umanità"

Chi non ricorda la storica frase pronunciata dal primo uomo sbarcato sulla Luna?. Alle 20 e 17 minuti e 42 secondi del 20 luglio 1969, la capsula Apollo si posa sul suolo lunare, mentre l'astronauta americano Neil Armstrong, uscito dal modulo lunare Lem, tocca il suolo di un altro pianeta alle 22.56 (ora di Washington), le 04.56 del 21 luglio in Italia, subito seguito da Edwin Aldrin. Il terzo uomo dell'impresa, Michael Collins, rimane in orbita lunare con il modulo di comando e di servizio Columbia. La missione Apollo 11 era partita il 16 luglio dalla rampa di Cape Canaveral in Florida. Con lo sbarco sul nostro satellite si avvera il sogno del presidente John F. Kennedy, che nel 1961 aveva lanciato la gigantesca operazione Apollo, dichiarando che gli Stati Uniti avrebbero mandato un uomo sulla Luna entro il 1970. Un impegno dettato dalla necessità di sbarrare la strada in qualche modo alla supremazia dei russi nello spazio. Una promessa che si realizzerà prima del termine da lui fissato, ma senza di lui.


Un'impresa che materializza le aspettative fantascientifiche già studiate e realizzate precedentemente in vari campi come quello del cinema. Chi non ricorda, ad esempio, vari film famosi sul tema fantascienza o serie televisive come "Spazio 1999", "UFO" e l'arcifamosa "Star Treck" che ha avuto estimatori e fan in tutto il mondo ancora oggi. Il sogno di un'avventura spaziale, che l'uomo potesse un giorno navigare nell'universo ed atterrare sul suolo di un altro pianeta, si è materializzato!, almeno a dire di molti. Ma vorrei che qualcuno mi togliesse quel dubbio che negli ultimi anni si è fatto avanti, se è un semplice dubbio. Avendo letto, seguito, vissuto sull'argomento tramite testate giornalistiche, televisive, internet,  della guerra fredda fra gli USA e l'URSS, si è fatta strada l'ipotesi che l'atterraggio sulla Luna del '69, sia stato un falso, frutto della bravura scenografica, allestita in appositi Studios, da parte degli americani. Tuttora mi dovrei compiacere dell'avvenuto evento (se avvenuto), ma resto perplesso sulla sua realtà. Non vorrei che mi prendeste per uno scettico alla possibilità umana e tecnologica di quegli anni di arrivare a tanto, però ancora oggi credo e non credo, nonostante la fantascienza mi abbia sempre affascinato.
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Per rimanere in tema fantascientifico, il 20 luglio 2005 muore all'età di 85 anni James Doohan. Per i milioni di appassionati come me della saga di Star Trek, egli rimarrà sempre il capo della sala macchine, dell'astronave "Enterprise", Montgomery Scott o, meglio, "Scotty", il nomignolo che in quella serie gli aveva dato il suo capitano "James Tiberius Kirk" (l'attore William Shatner). Come da lui stesso richiesto, le sue ceneri sono finite nello spazio.