Creato da sparus_rm il 14/08/2005
La mia personale giungla cambogiana
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"They who can give up essential liberty to obtain a little temporary safety, deserve neither liberty nor safety. "
Benjamin Franklin, 1755
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La confraternita degl'irresoluti
E così ieri sera ho invitato a cena un vecchio amico, di quelli che ci sei andato a scuola insieme e che magari non vedevi da un pezzo. Sarà almeno un anno che non ci si vede, e si parla un po' di come vanno le cose. Gli racconto di come mi sento, delle mie vicende di donne, della storia che sto vivendo. Sobbalzo quando dopo aver parlato un po' mi dice "ti vedo pieno di certezze". Mi suona strano, non che mi offenda o che mi infastidisca, per carità, ma mi sembra una cosa ben strana rispetto a come sono abituato a vedermi, a come mi aspetto che mi veda lui, che mi conosce da un venticinque anni o giù di lì. Insomma, mi fa pensare. Gli rispondo la prima cosa che mi viene in mente. "Sono innamorato, forse è per quello". E penso che si, effettivamente mi sento addosso uno strano piglio che quasi faccio fatica a capire da dove mi venga. E aggiungo "beh, però ogni tanto un po' di risolutezza ci vuole, se no nella vita ti perdi delle cose importanti." Eh beh, mi fa strano. Ero abituato a cagare dubbi, trasudare incertezze e conflitto interiore. E a considerarmi immobile nella corrente della vita. E oggi invece sono pieno di certezze.
Vent'anni fa. Eravamo la confraternita degl'irresoluti. La negazione personificata del motto "se vuoi qualcosa, pigliatela". Tanto c'era sempre qualcuno che se la prendeva al posto nostro. Corteggiavamo le ragazze per mesi, per poi farcele soffiare in una sola mossa dal primo che capitava. Da quello che era così bravo ad installarle l'autoradio che le avevi regalato tu per Natale da mollarti per mettersi con lui, ad esempio. E zitti. E pippa. A rimuginare bile e malumori come abomasi di vacche alle prese con la digestione di palle di marmo. Eravamo irresoluti anche in altre cose. Una confraternita d'eterni indecisi che applicavano il loro talento d'ignavi ad altri ambiti della vita. Nella politica, ad esempio. O per prendere una patente, per superare un esame, per decidere di mollare la palestra o un gruppo di persone con cui non si sentiva di avere più granché da spartire. L'irresolutezza nel coltivare diecimila hobby senza averne uno soltanto che avesse quel carattere totalizzante che lo rendono una passione. Sospesi in riti di celebrazione della normalità che perpetua sé stessa. Come l’andare sempre nelle stesse birrerie, la schedina al sabato, che non mi piaceva nemmeno allora, la domenica sera al cinema o andare in vacanza tutti insieme, quando dal favoloso pacchetto del "tutti insieme" non era possibile escludere del tutto la possibilità che nel tutti capitassero due o tre coglioni extra, inutili decerebrati che oggi non vorresti nemmeno che abitassero nella tua stessa strada.
Poi, più che altro per la stanchezza si è cominciato a scegliere: un mestiere, una vocazione, una vita. E a capire che la vita non sta sempre ad aspettarti alla finestra. E a dare prove di insospettati doti di decisionismo. Tipo decidere di lasciare una donna, una vita e una casa per traslocare altrove in una settimana e ricominciare tutto daccapo. A fare dieci esami in otto mesi e tutti con voti dal ventotto in su, anche. A farci venire il gusto della rivalsa, del dire ce l'ho fatta malgrado voi, brutti rotti in culo che pensavate di potermi mettere i bastoni tra le ruote. Ci ritrovammo da adulti ad avere tanta fame e sete, voglia di ubriacarsi o di dormire e a prenderci le cose invece che di stare a guardare e basta. Continuando a cacare dubbi, sempre e su tutto, ma almeno provandoci. E che cazzo!
Poscritto:
le mie certezze non riguardano tutto, ma alcune cose: la mancata visita del Papa alla Sapienza, come si sceglie un avocado maturo, il fatto che per la pastella dei fritti è sempre meglio acqua molto fredda e molto gassata, che in futuro dovrò sforzarmi di vestire più assignorato e meno da supergiovane, viaggiare in treno è meglio che in macchina, se potessi tornare indietro farei un altro mestiere, la giurisprudenza sulle separazioni privilegi le donne oltre quanto previsto dalle garanzie costituzionali, la confessio augustana segni l’inizio della modernità, fare una ricca colazione aiuta ad affrontare meglio la giornata, quando c’è la salute c’è tutto.
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