life of a waster

l'ultima lettera

Roma, 4 marzo 2008

Sono letteralmente sconvolta e senza parole. Credimi, non in senso positivo.

Sono le 14.30 e, tornando da Mentana, dopo una bellissima mattinata con la mia migliore amica che non vedrò per non so quanto… trovo la tua lettera nella cassetta della posta. Mi aspettavo qualcosa del genere già da qualche giorno, ma non avendo internet non avevo potuto controllare la mail. Ma si può sapere che ti è saltato per la testa? Sinceramente ho visto quelle 2 pagine come l’ennesima pugnalata alle spalle. Credi che non sappia già di mio quel che ti passa per la testa? Lo so bene! Anzi benissimo! E non mi fa affatto piacere. So di essere dura a parlare in una certa maniera, ma mi rendo conto, a questo punto, di doverlo essere. In tutti questi mesi ho acquistato una consapevolezza di me, delle mie capacità e della mia forza che non avrei mai creduto. E lo devo a 2 persone soltanto, che mi hanno dato fiducia, che sono più simili a me di quanto non lo sia io stessa: Francesca e Luca. Ho passato le feste dopo Natale, dal 27 fino all’epifania, a Siena. Ho conosciuto gente nuova, ho conosciuto la vera me. Quella che ha 23 anni ed ha voglia di fare casino e divertirsi, di non avere pensieri e di poter dire, fare e PENSARE ciò che vuole senza paura di ricevere “NO” come risposta. Pronta a mettersi in gioco, senza paura di sbagliare. La libertà non è una cosa che puoi “raggiungere”. O ce l’hai o non ce l’hai. Funziona così. Le tue paure me le sento ancora addosso sai? Non sono riuscita ancora a smaltirle del tutto, ma ce la sto mettendo tutta, perché NON E’ GIUSTO che io stia male! Dici che sono egoista a parlare in una certa maniera? Beh, sì lo sono. E prima di adesso non lo sono mai stata, soprattutto nel rapporto che ho avuto con te. Credi che non sappia gli sforzi che fai ad essere gentile e a disegnare faccine felici su un foglio che ti fa male solo tenere sotto gli occhi? Credi che non sappia che ti fa male dover reprimere il male che hai dentro per far sembrare che tutto sia tranquillo, e che mi stai parlando soltanto con serenità e a cuore aperto? Ti conosco. E so che è così, ne ho l’assoluta certezza.

Negli ultimi mesi ho imparato a farmi conoscere per quella persona che sono veramente, allegra, spensierata… non quella sempre seria, con lo sguardo triste e preoccupato. E’ bello sentirsi capiti nei minimi pensieri, nei minimi particolari da chi ti è accanto. Ed è così dal più sereno dei miei ultimi festeggiamenti del Capodanno. Inutile girarci intorno, sarebbe solo più difficile; so che ti farà male, ma non vedo altra soluzione per spiegarti cosa è cambiato in me e nella mia vita. Ho scoperto una persona nuova, simile a me praticamente in ogni cosa. Che mi dà la sicurezza che cerco; i miei pensieri e le sue parole sono un filo diretto: Luca. Potrai darmi della stronza, potrai dire che non sono stata onesta. Potrai dire quel che vuoi, ma se mi sono decisa a dirti tutto adesso è perché ho letto con lui la lettera e ci è stato malissimo e non posso vederlo soffrire così. E’ nato tutto con semplicità, senza che ce ne rendessimo conto. Oltretutto a lui interessava F. Ed invece le cose hanno preso una piega diversa. Quest’estate andremo in campeggio, e poi forse in Germania. Mi dispiace, ma a tenertelo nascosto ancora mi sembrava stupido oltre che falso. Prima o poi in qualche maniera lo saresti venuto a sapere, e sarebbe stato peggio se non fossi stata io direttamente a dirti tutto. Adesso come adesso, sapere quel che provi per me, lascia male più chi ho vicino che me in prima persona e non posso permettere che succeda. Credo che dirti tutto questo sia stato veramente l’unico modo per farti capire quel che è cambiato in me. Sono cresciuta… veramente… e nel modo in cui io sola (per una volta volevo). Sia Luca, sia Francesca hanno lottato per me, mi hanno fatta ridere, mi hanno fatta piangere quando ne avevo bisogno. Non mi hanno mai lasciata sola nonostante la distanza, e il “da sola” che io intendo non è la presenza assidua di sms e telefonate, ma la presenza di un affetto che fosse interessato solo al mio star bene, e non al loro. Chiederti di capire credo sia inutile. Ma una cosa devo chiedertela. Non scrivere più lettere come quella che ho ricevuto oggi. Non telefonarmi “per chiarire”, non servirebbe. Quel che cercavo l’ho trovato. Ho trovato me. E non tornerò indietro. Una volta presa una decisione sai bene che non torno indietro. Non l’ho mai fatto e mai lo farò. Ti auguro di incontrare delle persone meravigliose come quelle che ho la fortuna di aver trovato io al mio fianco… che hanno saputo capire i miei bisogni ancora prima che ne parlassi.

Come dice qualcuno… tutto passa, anche il dolore, con il tempo si impara a farlo sparire, o almeno  sotterrarlo… e a tirarne fuori il buono che c’è stato.

Emma